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È il dilemma quando si cambia casa e ci si trova a dover fronteggiare una nuova disposizione planimetrica che ci costringe a fare i conti (anche economici) con la necessità eventuale di riadattare i nostri mobili a questa nuova realtà oppure a considerare l'acquisto di mobili ex-novo.
In genere il processo mentale è fatto di vari stadi e va di pari passo con la considerazione di tutte le spese sostenute e ancora da sostenere per aver cambiato casa. In sintesi, il primo pensiero è: dopo aver già speso tanto per comprare casa nuova, altre spese salteranno fuori per i vari adempimenti burocratici legati al cambio di indirizzo, quindi almeno per ora conviene riadattare i vecchi mobili.
Tralasciamo il discorso per quanto riguarda l'ambiente cucina, che rappresenta il vero scoglio da superare in questi casi e di cui abbiamo già trattato in altri articoli dedicati, sempre in tema di restyling.
Concentriamoci invece su altri ambienti o angoli della casa, che da subito, oppure dopo un po' di tempo dal trasloco, diventano oggetto di discussione in famiglia.
Che succede se, ad esempio, abbiamo una parete lunga che fa da appoggio agli arredi che definiscono sia il living che l'ingresso?
È quanto si è trovata a gestire una coppia di clienti da tre anni circa trasferitisi in una nuova casa, dopo aver abitato per circa sette anni in un altro appartamento.
Al momento del trasloco la scelta era stata quella di privilegiare l'acquisto di mobili nuovi in cucina, in quanto riadattare quella vecchia era risultato sconveniente, dato l'impianto planimetrico completamente diverso.
Il grande mobile/libreria attrezzata del living era invece stato sistemato sulla parete lunga della zona giorno, che comprende anche l'ingresso.
A distanza di tempo, ci si è resi conto di alcune incongruenze nell'assetto dei mobili su questa parete che vanno ora corrette, anche perché c'è da risolvere il problema della presenza di una nicchia in cartongesso che i clienti vorrebbero adibire ad armadio a servizio dell'ingresso.
La prima operazione da fare, come sempre, è quella di prendere in considerazione quello che è già presente nello stesso ambiente, a livello di mobili e complementi, e che non si ha intenzione di cambiare.
Il pavimento è realizzato con parquet in ciliegio dal classico colore tendente al rossiccio e questo ci suggerisce di non aggiungere altri tipi di essenze lignee diverse. Ci sono, tra l'altro, degli inserimenti di alcuni pezzi classici in ciliegio tinto scuro: la consolle con specchio all'ingresso e una vetrina alta con un mobile-madia basso su due pareti diverse. I due divani, di cui uno con letto, sono in ecopelle giallo chiaro, in stile tendenzialmente moderno, anche se non minimal.
La prima soluzione prevede un restyling leggero della parete attrezzata, attualmente composta da 3 elementi larghi 95 cm con struttura in laminato ciliegio e ante delle basi in laminato panna. Dei 2 divani del salotto, quello più piccolo è stato sistemato all'inizio della parete, praticamente incastrato tra termosifone e parete libreria, alquanto distante dall'altro divano.
Partiamo da questo assetto per riportare equilibrio alla zona conversazione-relax-tv ricomponendo, in qualche modo, il salotto completo. L'idea è di staccare il primo elemento libreria e spostarlo tutto a sinistra, sulla parete, al posto del divano, che facciamo traslare verso destra, in modo da avvicinarlo all'altro.
Eliminiamo il secondo elemento e aggiungiamo un doppio modulo centrale a ponte, (con struttura portante a L per lasciare ampio spazio libero al divano), di lunghezza 200 cm circa (dipenderà dall'azienda produttrice, eviteremo elementi su misura per quanto possibile), solo libreria, in finitura laminato ciliegio. La parete libreria è così risolta.
Per quanto riguarda la nicchia, di dimensioni, in cm, 159l x 43p x 221h, tralasciando la finitura ciliegio alquanto obsoleta, ormai, decido di riprendere piuttosto finitura e colore delle ante della libreria, cioè laminato panna, per l'armadio profondo 40 cm da inserirvi.
Quest'ultimo sarà a 3 ante, di serie: un modulo da 90 cm+ uno da 45 cm.
Quest'ultimo modulo, tutto a ripiani, servirà per sistemarvi le scarpe, mentre l'altra parte, più ampia, servirà per sistemarvi giacche e cappotti, una volta montate le aste (Ambos) per le grucce alla chiusura superiore, in maniera perpendicolare, altrimenti le grucce non avrebbero spazio sufficiente.
La seconda soluzione prevede invece di rifare tutto nuovo, anche in considerazione del fatto che la finitura ciliegio, per quanto riguarda i mobili, è ormai difficile da trovare e comunque sarebbe diversa da quella già presente, ammesso che si riesca, dopo 10 anni, a ritrovare la stessa ditta produttrice con la stessa collezione ancora in produzione.
Lasciamo da parte il ciliegio, dunque, e scegliamo una composizione tutta in legno laccato panna, oppure in laminato panna effetto legno, sicuramente più vantaggiosa sotto l'aspetto economico, completamente a giorno, vista l'esigenza di aumentare lo spazio per i libri, molti dei quali sono sparsi disordinatamente in altri ambienti della casa, mentre altri sono stipati nelle ante chiuse delle basi della parete.
La finitura panna, in entrambi i casi (laminato o legno) non sarà a tinta unita ma patinata Tomasella.
Questa finitura scelta servirà a dare luce all'ambiente (in quanto chiara) e allo stesso tempo ben si lega con il legno dei 3 pezzi classici, facendoli risaltare meglio.
Per quanto riguarda la nicchia, anche in questo caso l'armadio avrà stessa finitura della libreria. Si sceglierà se risolvere la chiusura con 3 ante lisce o con 2 ante esterne più grandi ma con una leggera lavorazione, una bugna semplice sulle ante stesse, colore tono su tono, che riprenda le ante della madia, lasciando la triplice ripartizione degli spazi all'interno.
Nel primo caso la soluzione sarà un po' più moderna, la seconda aggiungerebbe un leggero tocco classico che ben si sposerebbe al resto dei mobili, senza appesantire l'ambiente. E questa sarà la scelta definitiva.
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