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Il Piano Casa è nato nel 2008 col D. Lgs. n.112 del 25 giugno. Ha il duplice obiettivo di rilanciare il settore edile e soddisfare le esigenze abitative delle famiglie italiane.
Il Piano Casa opera su due fronti ben distinti: l'edilizia pubblica residenziale sovvenzionata (con programmi di stanziamenti statali e regionali per famiglie a basso reddito, anziani svantaggiati, studenti fuori sede, ecc.) e l'edilizia privata (incoraggiando demolizioni con ricostruzioni e anche ampliamenti volumetrici in deroga agli strumenti urbanistici vigenti).
In seguito al primo Decreto del 2008, il 31 marzo 2009 è intervenuto l'accordo fra Stato e Regioni, col quale le Regioni si sono impegnate ad approvare proprie normative in materia urbanistica volte a promuovere quanto indicato a livello statale. Oggi per Piano Casa intendiamo quindi non più una singola legge, ma un sistema di normative nazionali, regionali e locali.
Anche ultimamente, con il decreto legge n.47 del 28 marzo 2014, si è utilizzato il termine Piano Casa (o Piano Casa 2 o Piano Casa 2014). Si tratta in quest'ultimo caso di misure prese a livello nazionale inerenti la cedolare secca, il finanziamento al fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e al fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, il piano di ristrutturazione con adeguamento sismico di alloggi popolari, l'aumento degli sconti IRPEF per chi vive in affitto in alloggi popolari, la possibilità del riscatto a termine degli alloggi sociali, ecc.
Si può dire che il decreto cerca di andare incontro alle esigenze abitative dei cittadini e persegue il rilancio del settore edile, quindi correttamente lo si colloca all'interno del sistema normativo del Piano Casa.
Tornando all'accordo fra Stato e Regioni del 2009, da quel momento ogni Regione si è attivata ad adeguare il Piano Casa secondo la propria realtà, ossia osservando le indicazioni nazionali, ma personalizzandole in base alle caratteristiche del proprio territorio, ovviamente per le materie di competenza regionale.
Da un lato ciò ha permesso di individuare azioni di riqualificazione mirate a risolvere problemi effettivi regionali, d'altra parte ne è scaturita una serie di normative varie e talvolta poco gestibili dal comune cittadino, anche perché spesso le norme regionali rimandano a regolamenti locali, moltiplicando quindi le difficoltà.
Le normative regionali sul Piano Casa hanno un carattere straordinario, ossia prevalgono sulle previsioni dei regolamenti comunali, degli strumenti urbanistici e delle leggi regionali in contrasto con esse. La straordinarietà dell'applicazione implica anche un effetto a tempo determinato. Le singole normative regionali sul Piano Casa sono state approvate inizialmente con scadenze temporali diverse tra Regione e Regione. Alcune di queste scadenze non sono state prorogate, mentre altre hanno subìto delle proroghe, anch'esse variabili da Regione a Regione.
In questa giungla di leggi e scadenze vorrei riassumere cosa è successo Regione per Regione, in modo da offrire a chi è interessato un punto di partenza per un approfondimento sulla propria area geografica. L'approfondimento diventa necessario perché quanto è accennato di seguito non sempre potrebbe essere applicabile in ogni circostanza, soprattutto quando si parla di edifici in centri storici, aree inedificabili, edifici abusivi, immobili vincolati, parchi, riserve e aree a rischio idrogeologico. L'elenco è in ordine alfabetico per Regione.
La Legge regionale iniziale di riferimento è la n.16 del 19 agosto 2009. Dopo alcune proroghe, con la Legge regionale n.49 del 29 dicembre 2014 è stato stabilito l'ultimo termine per il Piano Casa Abruzzo al 31 dicembre 2015. La normativa regionale prevede per gli edifici residenziali la possibilità di ampliamenti con un premio fino al 20% della superficie esistente senza eccedere i 200 mc e la demolizione e ricostruzione con ampliamento fino al 35%.
In Basilicata la prima norma sul Piano Casa è la Legge Regionale n.25 del 7 agosto 2009. Successivamente Regione Basilicata ne ha posticipato al 31 dicembre 2014 la scadenza. Lo slittamento dei termini è una misura prevista dalla LR 18/2013 sull'Assestamento del Bilancio per l'esercizio finanziario 2013. In attesa della proroga, riassumiamo cosa è stato fino a poco tempo fa consentito per gli edifici residenziali:
- ampliamenti con bonus volumetrico del 20% o del 25% se abbinati a interventi per il risparmio energetico;
- demolizione e ricostruzione con un premio del 30% della superficie complessiva, del 35% in concomitanza di lavori per il risparmio energetico e del 40% ricorrendo a bioedilizia e pannelli fotovoltaici.
La prima norma sul Piano Casa Calabria è la Legge regionale n.21 del 4 agosto 2010, poi modificata nel 2012 con una prima proroga fino al 31 dicembre 2014 e successivamente rimodificata con la Legge Regionale 13 gennaio 2015 n.4 con la proroga fino al 31 dicembre 2016. Agli edifici residenziali sono consentiti:
- ampliamenti con bonus volumetrico del 20%, che deve comunque mantenersi entro i 70 mq;
- demolizioni e ricostruzioni con bonus volumetrico fino al 35%.
In Campania la prima Legge regionale di riferimento è la n.19 del 28 dicembre 2009. Dopo la prima versione, scaduta il 30 giugno 2011, la Legge regionale 1/2011, approvata per stimolare un maggiore interesse nei privati, proroga il termine per la presentazione delle domande all'11 luglio 2012. Il termine è stato nuovamente prorogato dalla LR 40/2012 e poi ancora dalla LR 2/2014. Attualmente la scadenza del Piano Casa Campania è fissata all'11 gennaio 2016. Per quanto riguarda l'edilizia residenziale il Piano Casa Campania prevede per gli ampliamenti una possibilità di aumento volumetrico fino al 20%, mentre per le demolizioni e ricostruzioni ampliamenti fino al 35%.
Il Piano Casa Emilia Romagna non esiste più già da tempo. Ancora alla fine del 2010 la Regione ha deciso di non prorogare la Legge regionale che l'aveva istituito a causa dello scarso successo.
La Legge regionale di riferimento per il Piano Casa Friuli Venezia Giulia è la n.19 dell'11 novembre 2009. Nella prima versione era prevista una scadenza per il 19 novembre 2014, che al momento non è ancora stata prorogata. Dalla prima Legge alla scadenza ci sono state solamente alcune modifiche inerenti i titoli abilitativi e le deroghe agli strumenti urbanistici, comparse nella LR 26/2012. Per gli edifici residenziali il Piano Casa Friuli Venezia Giulia ha fino a poco tempo fa consentito ampliamenti per un massimo di 200 mc e demolizioni con ricostruzioni per le quali il Comune poteva stabilire, attraverso una convenzione, un incremento del 50% dei crediti edificatori.
Prima norma sul Piano Casa Lazio è la Legge regionale n.21 dell'11 agosto 2009, alla quale sono seguite modifiche e proroghe, anche recenti. Attualmente il termine è stato fissato al 31 gennaio 2015. Per gli edifici residenziali sono concessi ampliamenti con bonus volumetrici dal 20 al 35% e demolizioni e ricostruzioni con bonus volumetrici del 35% con possibilità di un 10% aggiuntivo. A breve sono previste nuove modifiche.
Il Piano Casa Liguria nasce con la Legge regionale n.49 del 3 novembre 2009. È poi stata pubblicata una norma con l'inclusione nel Piano Casa di interventi su edifici abusivi, norma successivamente abolita a causa di polemiche e poi rivista con un compromesso con la LR4/2011, in cui è reso lecito ampliare edifici condonati solo in presenza di abusi minori, scorporando la parte sanata dalla percentuale di incremento. Per gli edifici residenziali il Piano Casa Liguria prevede ampliamenti volumetrici del 10% e del 20%, con possibilità di incrementi aggiuntivi commisurati all'utilizzo di materiali locali e all'adeguamento alle norme antisismiche. È prevista anche la demolizione con ricostruzione con ampliamenti volumetrici fino al 35%. Attualmente per il Piano Casa Liguria è stata fissata la scadenza al 30 giugno 2015.
Il Piano Casa Lombardia compare per la prima volta con la Legge regionale n.13 del 16 luglio 2009. La legge è stata approfondita successivamente con la delibera 10134/2009 del 7 agosto e poi con la nota 104111 emanata il 14 ottobre 2009 dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica. Attualmente il Piano Casa Lombardia non è più in vigore. L'ultima scadenza era fissata al 31 dicembre 2013, ma non ci sono state proroghe a causa dello scarso utilizzo della norma da parte dei cittadini. È comunque previsto di inserire alcune agevolazioni inerenti la casa all'interno delle modifiche che a breve saranno apportate alla Legge regionale n.12 del 2005, il testo urbanistico lombardo.
Per la Regione Marche la prima norma di riferimento sul Piano Casa è la Legge regionale n.22 dell'8 ottobre 2009. Per creare un maggior coordinamento tra l'attività della Regione e quella degli enti locali, la delibera 1991/2009 ha chiarito l'applicazione del Piano Casa, favorendo una lettura integrata della Legge regionale con il testo unico dell'edilizia. Per gli edifici residenziali il Piano Casa Marche consente ampliamenti con bonus volumetrici fino al 20% e demolizioni e ricostruzioni con bonus fino al 35%. Attualmente la scadenza del Piano Casa Marche è fissata al 31 dicembre 2016. Lo slittamento dei termini precedentemente stabiliti per la presentazione delle istanze di ampliamento e sostituzione edilizia è stato disposto dalla Legge Regionale n. 33/2014.
La prima legge sul Piano Casa Molise è la Legge regionale n.30 dell'11 dicembre 2009. Il 16 dicembre 2013 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge Regionale 24/2013, che proroga il Piano Casa del Molise, spostandone il termine al 31 dicembre 2015. Per gli edifici residenziali sono consentiti ampliamenti con bonus volumetrici del 20% o 30% e premi aggiuntivi per la bonifica dell'amianto e l'utilizzo di materiali locali. Sono consentite anche demolizioni e ricostruzioni con ampliamenti del 35% o del 40% se accompagnate da dotazioni arboree o del 50% in caso di miglioramento dell'efficienza energetica. Al momento il Piano Casa Molise è stato prorogato al 31 dicembre 2017.
In Piemonte il Piano Casa è stato introdotto con la Legge regionale n.20 del 14 luglio 2009, alla quale si sono susseguite proroghe e modifiche, tra cui l'ultima (LR 24/2014) che ha posticipato la scadenza del Piano Casa al 31 dicembre 2015. Per quanto attiene gli edifici residenziali, in Piemonte è possibile realizzare ampliamenti con un premio di cubatura fino al 20% e demolizioni e ricostruzioni con un bonus del 25% se si raggiunge il livello 1,5 del Protocollo Itaca 2009 o del 35% se si ottiene il valore 2,5 del Protocollo Itaca 2009.
Per la Regione Puglia la prima norma di riferimento per il Piano Casa è la Legge regionale n.14 del 30 luglio 2009. Sugli edifici residenziali sono consentiti ampliamenti con aumento della cubatura fino al 20% e demolizioni e ricostruzioni con aumento della cubatura fino al 35%.
La Legge regionale n.26 del 7 agosto 2013 ha inizialmente spostato il termine previsto per il Piano Casa Puglia al 31 dicembre 2014, successivamente prorogato al 31 dicembre 2015 con la Legge Regionale 49/2014.
Il Piano Casa Sardegna compare con la Legge regionale n.4 del 23 ottobre 2009, a cui sono seguite più modifiche. Successivamente Regione Sardegna ha prorogato fino al 29 novembre 2014 il termine per la presentazione delle istanze relative al Piano Casa.
Al momento non ci sono state ulteriori proroghe. Per quanto concerne gli immobili residenziali, la normativa in vigore fino a poco tempo fa prevedeva diverse percentuali di bonus in base agli interventi che si intendeva eseguire. Per gli ampliamenti erano previsti bonus volumetrici del 10%, 20% o 30%, per le demolizioni con ricostruzione bonus volumetrici del 30%, 35%, 40%, 45%.
Prima norma di riferimento per il Piano Casa Sicilia è la Legge regionale n.6 del 23 marzo 2010. L'ultima proroga, che compare nella LR 21/2014, ne prevede la scadenza al 31 dicembre 2015. Per quanto riguarda gli edifici residenziali il Piano Casa Sicilia prevede la possibilità di ampliamenti con premi volumetrici fino al 20% e demolizioni e ricostruzioni con premi volumetrici fino al 25% o al 35% se effettuati installando impianti alimentati da energia rinnovabile.
Il Piano Casa trova origine in Toscana con la Legge Regionale n.24 dell'8 maggio 2009. Successivamente la Legge regionale 77/2013 (finanziaria regionale per il 2014) ne aveva fatto slittare la scadenza al 31 dicembre 2014, ora ulteriormente prorogata al 31 dicembre 2015 dalla Legge Regionale 29 dicembre 2014 n.86. Per gli edifici residenziali il Piano Casa Toscana consente ampliamenti fino al 20% in più della superficie lorda (con un massimo di 70mq) e demolizioni e ricostruzioni con ampliamenti fino al 35% in più della superficie lorda.
Per il Trentino Alto Adige è necessario fare una distinzione fra le due Province autonome: Trento e Bolzano. La Provincia autonoma di Trento ha dichiarato fin dall'inizio di non volersi conformare al Piano Casa, pur prevedendo comunque delle misure straordinarie di agevolazione per la casa in altre leggi. La Provincia autonoma di Bolzano ha invece dato attuazione all'accordo fra Stato e Regioni del 2009 con la Delibera n.1609 del 15 giugno 2009.
Alla Delibera ha fatto seguito la Legge provinciale 2/2010 che ha eliminato i termini inizialmente previsti per la presentazione dei progetti e quindi rendendo le misure del Piano Casa a tempo indeterminato. Nella Provincia autonoma di Bolzano sono possibili ampliamenti di edifici residenziali fino a 200mc ed anche premi volumetrici per demolizioni e ricostruzioni, ma solo parziali (dunque l'edificio non deve essere demolito integralmente).
In Umbria il Piano Casa è stato introdotto con la Legge regionale n.13 del 26 giugno 2009. Grazie alle proroghe introdotte dalle norme che hanno modificato la legge principale la scadenza è stata man mano posticipata fino il 31 dicembre 2014. Non esiste invece scadenza per alcuni casi particolari, come ad esempio alcuni interventi di demolizione con ricostruzione all'interno di un piano urbanistico attuativo (PUA).
La prima Legge regionale sul Piano Casa Veneto è la n.14 dell'8 luglio 2009, alla quale sono seguite più modifiche. Lo scorso 2 dicembre, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge Regionale n.32/2013, è entrata in vigore la terza edizione del Piano Casa Veneto, la cui validità è prorogata fino al 10 maggio 2017. La Legge regionale apporta alcune importanti novità, che sono state e sono tuttora oggetto di discussione e anche di problemi col Consiglio dei Ministri.
Sono previste a breve correzioni.
In Valle D'Aosta la prima Legge regionale di riferimento per il Piano Casa è la n.24 del 4 agosto 2009. Non sono previste scadenze in quanto non si tratta di una legge straordinaria.
A questa legge sono seguiti degli approfondimenti con la Delibera 635/2010 e la Delibera 514/2012. Per gli edifici residenziali sono consentiti ampliamenti con bonus volumetrici fino al 20% e demolizioni e ricostruzioni con bonus fino al 35% o 45%.
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