Da tunnel di collegamento dismessi, a vetrina del Trentino, della sua storia civile e delle bellezze del suo territorio.
Nel 2007 furono aperte le nuove Gallerie di collegamento create per spostare il traffico della tangenziale da Piedicastello, Trento. Di conseguenza, le vecchie Gallerie furono chiuse, e lo spazio totale di oltre 6.000 metri quadrati rimase libero, a disposizione della comunita' locale.
La Fondazione Museo Storico del Trentino colse allora l'occasione per proporne un uso che facesse da apripista a futuri progetti espositivi. Nel 2008, dunque, le Gallerie ospitano la mostra temporanea I Trentini e La Grande Guerra.
A curare l'allestimento, oltre allo studio di architettura di Elisabetta Terragni, hanno partecipato Jeffrey Schnapp, dello Stanford Humanities Lab, il Gruppe Gut di Bolzano per la grafica, e la Filmwork di Trento.
Le due Gallerie sono dipinte una di nero, l'altra di bianco, a sottolineare percorsi diversi per diversi punti di vista di una visione globale di un preciso periodo storico: la Grande Guerra attraverso i ricordi della gente comune che ne ha vissuto in prima persona i vari momenti.
Tutto questo ottenuto tramite vecchi documenti recuperati dai vari archivi storici istituzionali e non, presentati tramite applicazioni multimediali.
L'esperienza del 2008 ha fatto centro, e quello che era nato come tentativo di riqualificazione solo momentanea di un sito abbandonato ha trovato conferma degli intenti nella bontà dei risultati, per tentarne un approccio simile che fosse però definitivo.
Da qui la scelta, nel 2009, dopo alcuni lavori di adeguamento strutturale, di proporne l'uso permanente a spazio espositivo.
L'idea di promuovere la conoscenza della storia e della memoria tramite nuovi approcci multimediali è risultata vincente, tanto che il progetto, denominato ABC del Trentino, ha partecipato, giungendo al secondo posto, al concorso nazionale Ossigeno Italiano, proposto da Abitare.
La Galleria Bianca ospita delle strutture modulari in cui trovano posto libri sul Trentino, e spazi in cui organizzare workshop, occasioni didattiche, eventi formativi stabili o temporanei, la biglietteria.
La Galleria Nera ospita invece le testimonianze di personaggi che hanno contribuito alla scrittura della storia dei luoghi, o che semplicemente li abitano, facendo a loro volta opera di partecipazione alla definizione dei luoghi stessi.
Per fare ciò, i curatori dell'allestimento, gli stessi della prima esperienza, hanno trasformato la Galleria in una sorta di enorme alfabeto di lettere scolpite lungo il percorso, a raccontare storie comuni o eroiche di gente del Trentino.
In primo piano, tramite filmati e documenti vari, episodi che hanno portato all'Autonomia, i racconti di immigrazione, ma anche i risultati sportivi e il fascino delle Dolomiti. Tale progetto è stato ospite alla seconda edizione della Biennale di Architettura di Venezia, nel padiglione italiano curato da Luca Molinari.
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