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La detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie prevede vari adempimenti, che variano in base al tipo di intervento eseguito, al numero di ditte coinvolte in cantiere, alle parti dell'edificio su cui si eseguono i lavori (se parti comuni condominiali o parti private), al soggetto che paga i lavori (se detentore o proprietario), ecc.
Spesso la complessità della materia porta il contribuente a commettere errori negli adempimenti. Esistono alcuni errori considerati ininfluenti ai fini della detrazione, altri invece possono determinarne la perdita e possibili sanzioni. Per questi ultimi non è detto però che, una volta commessi, non ci sia più speranza. Infatti in molti casi è possibile correggerli. Cerchiamo allora di fare una carrellata degli errori più frequenti e per ognuno cerchiamo di capire se c'è una soluzione.
Per beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie bisogna essere in regola con gli strumenti urbanistici ed edilizi. Ciò significa che i lavori eseguiti non devono essere abusivi. Prima di procedere coi lavori è allora opportuno informarsi presso l'ufficio tecnico comunale se è necessario presentare una pratica edilizia, una comunicazione di inizio lavori o se invece non è necessaria alcuna comunicazione.
Questo passaggio è fondamentale, perché, qualora non sia presentata una pratica laddove il Comune la richieda, la detrazione fiscale è persa. Per chi ha già avviato i lavori e si accorge di questo errore, c'è la possibilità di presentare una pratica in sanatoria, che permetterà di regolarizzarsi con la normativa in materia urbanistico/edilizia e che non comprometterà il beneficio fiscale.
Una delle possibili cause di decadenza della detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie è la violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Queste norme prevedono, fra i vari obblighi, l'invio all'Azienda Sanitaria Locale di una comunicazione che contenga le generalità del committente, il luogo dei lavori, la descrizione delle opere da eseguire, i dati delle imprese esecutrici coinvolte e la data prevista di inizio lavori. Questa comunicazione è chiamata notifica preliminare all'ASL, proprio perché va inviata prima dell'inizio dei lavori. La notifica è obbligatoria quando il cantiere coinvolge almeno due ditte (anche non contemporaneamente) o quando è coinvolta una sola ditta ma i lavori hanno una consistenza maggiore ai 200 uomini/giorno (l'unità di misura con cui si quantificano i lavori in cantiere).
Tra i documenti da conservare ed esibire in caso di controlli sulla detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie c'è anche la copia della notifica preliminare all'ASL. Questo documento non è sempre richiesto, ma solo nei casi sopra citati in cui la normativa sulla sicurezza lo preveda. Se ci si dimentica di inviare la notifica preliminare all'ASL purtroppo non c'è possibilità di sanare l'errore, il che significa l'impossibilità di poter beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni.
La fattura per lavori che beneficeranno delle detrazioni fiscali deve contenere tutte le informazioni richieste per normali fatture. Gli elementi a cui prestare particolare attenzione per la detrazione sono l'intestatario (ossia la persona che ha diritto alla detrazione e che sarà la medesima che deve effettuare il pagamento) e la descrizione dei lavori.
È importante verificare questi elementi prima che la fattura venga registrata, in modo da poterli eventualmente modificare. Qualora l'errore emerga a registrazione avvenuta, si potrà eventualmente chiedere alla ditta o all'artigiano l'emissione di una nota di credito per stornare la fattura.
Per maggiori informazioni su come compilare correttamente la fattura rimando all'articolo Fattura per detrazioni fiscali.
L'unica modalità di pagamento ammessa per godere della detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie è un particolare modello di bonifico da cui risultino:
- la causale del versamento, con riferimento alla norma relativa alla detrazione fiscale di nostro interesse;
- il codice fiscale del soggetto che paga;
- il codice fiscale o numero di partita iva del beneficiario del pagamento.
Questo modello di bonifico per le detrazioni fiscali si differenzia dal bonifico ordinario perché al momento della transazione banche e poste devono operare una ritenuta a titolo d'acconto dell'imposta dovuta dall'impresa che effettua i lavori.
Uno degli errori più frequenti è l'esecuzione del pagamento dei lavori con una modalità differente dal modello di bonifico descritto: c'è chi paga in contanti, chi con assegno e chi con bancomat o carta di credito. Tutte queste modalità non permettono di beneficiare della detrazione, pertanto l'unico modo per porvi rimedio è la restituzione del pagamento da parte della ditta o dell'artigiano e l'esecuzione di un nuovo pagamento mediante la modalità corretta.
C'è poi chi paga con bonifico ordinario o chi, pur avendo pagato con il modello di bonifico per le detrazioni fiscali, ne sbaglia la compilazione. Per chi ha effettuato questi ultimi errori consiglio la lettura di un articolo pubblicato qualche tempo fa sul nostro portale: Bonifico detrazioni errato.
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