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Fin dalle epoche più remote la propria casa è stata vista come luogo di benessere, relax e soprattutto rifugio, e perciò l'uomo ha da sempre profuso notevoli sforzi per abbellirla e renderla più confortevole.
Ma cosa si intende esattamente per benessere? Esistono infatti tre diverse tipologie di benessere, e cioè il benessere fisico, il benessere psichico e il benessere spirituale.
Il benessere fisico riguarda specificamente tutti gli aspetti relativi al comfort ambientale, che nella progettazione architettonica si cerca di migliorare mettendo in atto precise strategie per annullare o almeno ridurre gli elementi di disturbo, tramite ad esempio:
- la protezione dalle intemperie, e in particolare dal vento e dalla pioggia;
- la schermatura dell'eccessivo irraggiamento solare durante la stagione calda;
- il corretto riscaldamento invernale e raffescamento estivo;
- la giusta progettazione della ventilazione e della circolazione dell'aria;
- la mitigazione del rumore;
- l'abbattimento delle barriere architettoniche;
- un ottimale distribuzione e dimensionamento degli spazi abitativi, allo scopo di facilitarne la fruizione agli abitanti.
Il benessere psichico riguarda invece tutti gli aspetti che consentono di vivere in completa armonia con gli spazi della nostra casa, ad esempio attraverso:
- il corretto uso dei colori e delle forme (esistono infatti precisi studi che attribuiscono ad ogni ambiente della casa il colore più appropriato alla propria funzione; e inoltre, nella cromoterapia, l'uso del colore acquisisce un vero e proprio valore terapeutico);
- la giusta disposizione degli elementi di arredo, che non deve provocare un senso di oppressione e claustrofobia;
- l'uso appropriato dei materiali naturali, nelle loro forme, colori e texture (a mio parere non è infatti corretto ad esempio installare piastrelle di gres o ceramica riproducenti la tipica texture di un altro materiale, come il legno o la pietra);
- la giusta progettazione illuminotecnica: le luci non devono infatti essere né troppo fioche (per non affaticare inutilmente la vista e produrre un senso di malinconia), né troppo forti, per non causare alienazione e falsare i nostri bioritmi;
- il rilassamento prodotto dalla presenza di vegetazione e soprattutto dal suono dell'acqua.
La sfera del benessere spirituale è invece assai più soggettiva e sfuggente, perché cambia da persona a persona in base alle idee, alle convinzioni e allo stile di vita individuale.
Tuttavia, possiamo affermare che rientrano nella sfera del benessere spirituale ad esempio:
- la consapevolezza di stare agendo per il bene del nostro pianeta, attraverso uno stile di vita sostenibile e l'uso di fonti energetiche rinnovabili e/o materiali naturali ed ecosostenibili;
- la pratica della meditazione e l'uso di tecniche di rilassamento, specificamente favorite da alcune soluzioni compositive e formali proprie ad esempio dell'architettura tradizionale giapponese (è in caso del giardino secco o karesanshui – da noi meglio noto come giardino zen);
- l'organizzazione della propria esistenza in modo da farla entrare in armonica sintonia con le energie dell'universo: è di quanto si occupa ad esempio il Feng Shui (letteralmente Vento e Acqua, due delle più importanti forme di energia vitale), conosciuto e praticato in Cina da alcuni millenni e che nella pratica si traduce in un'articolata serie di regole empiricheper il posizionamento degli edifici in relazione ad altri elementi naturali (fiumi, laghi, colline…) e/o artificiali (strade, case, ponti…), la corretta progettazione della distribuzione interna degli edifici e del posizionamento di mobili e complementi di arredo; la disposizione di porte e finestre o infine la scelta dello stile, dei materiali e dei colori delle stanze della casa;
- l'uso dei colori per specifiche esigenze spirituali (ad esempio il riequilibrio energetico dei sette chakra).
Ma in concreto, come possiamo fare per abitare nel benessere, e cioè per trasformare la nostra dimora in un luogo di pace e armonia? È chiaro che la risposta non può essere univoca, perché ciascuno dovrà trovare le soluzioni più adatte per il proprio senso estetico, idea di benessere e stile di vita.
Tuttavia, vorrei fornire alcuni suggerimenti che ritengo utili a tutti:
1) Scegliere colori chiari per le pareti: infatti, colori troppo accesi stancano la vista, risultano troppo vincolanti per la scelta di mobili e complementi, rischiano di stancare presto e infine tolgono luce alle stanze. Se quindi preferite le pareti colorate, a mio parere è meglio colorare solo una parete e usare tinte non troppo decise (ottime ad esempio le sfumature pastello).
2) Utilizzare materiali naturali, e sopratutto evitare le finzioni, come ad esempio le piastrelle di gres trattate a imitazione di altri materiali (solitamente legno oppure pietra naturale). Questi materiali hanno infatti un alto valore estetico (derivante dalla loro tipica grana, dovuta al colore e alla texture), donano sensazioni tattili molto piacevoli (ad esempio a tutti sarà capitato di provare piacere camminando scalzi su un pavimento di pietra), durante la loro vita utile non rilasciano sostanze nocive, e infine sono ecosostenibili (purchè si tratti di materiali locali: no quindi a legni tropicali e pietre di importazione) e il loro smaltimento non pone problemi particolari.
3) Sfruttare la natura per riscaldare, illuminare e raffrescare la casa: possiamo quindi sfruttare la luce del sole e la ventilazione naturale con un idoneo posizionamento di porte e finestre, usare gli specchi d'acqua per rinfrescare la casa (come si fa da secoli in varie parti del mondo) e la vegetazione per fare ombra (ad esempio tramite pergolati di rampicanti) e proteggerci dal vento (con filari di alberi sempreverdi o fitte siepi disposte lungo la direzione dei venti invernali dominanti).
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