Vita ecocompatibile

L'esperienza di Paolo Soleri unisce urbanistica, architettura, edilizia e vita in un esperimento che anticipa l'affermarsi delle moderne tematiche e teorie ecologiste.
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Architettura ecocompatibile


Arcosanti: spazi comuniI temi della sostenibilità ambientale e dell'ecologia applicati alla vita urbana e al mondo dell'edilizia e delle costruzioni sono ormai da tempo al centro del dibattito culturale moderno ed hanno già raggiunto un livello di conoscibilità tale da diventare tematiche guida per le leggi e normative in campo urbanistico, tanto quanto stanno influenzando in maniera crescente il settore della tecnologia e dell'industria spingendo verso un atteggiamento di rispetto dell'ambiente che parte da un utilizzo consapevole delle sue risorse fino alla scelta di prodotti che sono pensati e realizzati per avere impatti ridotti o minimi sul nostro habitat.

I mass media in generale, e le riviste di settore in particolare, sono sempre più prodighi di servizi su nuove realizzazioni architettoniche che coniugano la modernità delle forme con la sostenibilità delle tecnologie e dei modi di vivere, suscitando una giusta curiosità nella gente, che comincia a farsi delle domande sulla qualità delle proprie scelte in fatto di abitazioni, e ciò non può che essere un bene perché nel mondo moderno, triste ma vero, è il mercato che può rapidamente orientare alle corrette abitudini più che la consapevolezza generale.

Ma tutte le tematiche che prepotentemente sono alla ribalta in questo periodo hanno in realtà una storia lunga e travagliata e, sebbene non sia una situazione tanto conosciuta e pubblicizzata, da diversi decenni è in corso un'esperienza concreta ed attiva che abbraccia in una visione globale tutti gli aspetti possibili del rapporto tra l'uomo e l'ambiente, tra la vita sociale e la costruzione delle città: questo esperimento è denominato Arcologia, neologismo che abbraccia lessicalmente, ma soprattutto concettualmente, i valori ed i significati di Architettura ed Ecologia.


Arcologia


L'Arcologia è una teoria ideata e sviluppata dal genio dell'architetto italiano Paolo Soleri, unico allievo italiano vivente del mito dell'architettura Frank Loyd Wright, che trasferitosi giovanissimo negli USA per studiare e lavorare con il grande architetto del Guggenheim, ha successivamente rielaborato le teorie urbanistiche del suo mentore in una personalissima visione che è diventata motivo e stile di vita: sì, perché da oltre 40 anni Soleri applica attivamente i concetti dell'Arcologia nella costruzione di un insediamento urbano innovativo chiamato Arcosanti, localizzato nel deserto dell'Arizona.

Arcosanti: Centro MusicaleL'esperimento di Arcosanti è una situazione in continuo divenire, dove da decenni si realizza un laboratorio costante di autocostruzione, grazie all'aiuto di volontari di tutto il mondo che partecipano a workshop nei quali si studia la teoria e la si mette in pratica contestualmente, vivendo in una sorta di comune nella quale si sperimentano in prima persona le idee innovative di Soleri: il concetto stesso di Arcologia consiste nella realizzazione di una forma urbana fortemente compatta ed altamente integrata che si oppone al consumo esasperato del suolo dell'urbanistica classica, le cui dirette conseguenze sono uno spreco di energia e di tempo, necessari a coprire le distanze nelle moderne città disperse.

L'Arcologia, invece, mira ad un modello urbano dove il rapporto tra edifici e percorsi è strettissimo, riducendo al minimo gli spazi intermedi per eliminare l'uso delle automobili e compattando gli spazi pubblici e comuni affinché siano alla portata di tutti solo camminando; la riduzione del consumo di terreno si traduce in forme urbane ed architettoniche compatte e tridimensionali, la cui allocazione, secondo Soleri, dovrebbe essere a contatto con la natura incontaminata, per poter avere anche rapido accesso al paesaggio rurale e permettere la vicinanza e l'utilizzo dell'agricoltura al servizio degli abitanti.

Arcosanti: ForesteriaNaturalmente l'aspetto costruttivo delle teorie di Soleri è quello che ha avuto da subito un rapido riscontro, visto che le prime realizzazioni ad Arcosanti risalgono all'inizio degli anni '70: le tecniche architettoniche utilizzate sono state principalmente votate all'architettura solare passiva, con un utilizzo intensivo dell'effetto abside, ottenuto mediante la realizzazione di coperture a semicupola che, graduando l'apporto di raggi solari a seconda della stagione, permettono di ottenere condizioni microclimatiche ottimali riducendo il consumo di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento, nonché per l'illuminazione, grazie anche e soprattutto ad una particolare cura data alla realizzazione della coibentazione degli edifici.

A tutt'oggi l'esperimento di Arcosanti procede spedito, con cicli di esperienze lavorative e workshop che richiamano architetti e curiosi da tutto il mondo.

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