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Isolare casa con un cappotto termico interno è una soluzione efficace per ridurre le dispersioni energetiche nei casi in cui sia tecnicamente impossibile o semplicemente antieconomico isolare i muri perimetrali dall'esterno.
Per la scelta del tipo di isolante da applicare sono molto diffusi i pannelli in calcio silicato, fibra di legno, fibre vegetali.
Tuttavia una tra le soluzioni più antiche ed ecologiche è l'utilizzo della canna palustre.
Le ragioni per essere così apprezzata nella bioedilizia sono molteplici, prima fra tutte l'origine.
La canna palustre è una pianta infestante e cresce naturalmente in terreni umidi, come stagni o argini di laghi o di fiumi; non necessita di cure ma solo di condizioni climatiche e ambientali favorevoli.
In Italia è molto conosciuta e apprezzata la canna palustre che cresce lungo gli argini del Po, dove da sempre viene utilizzata come materiale edile.
Oltre alla vicinanza della materia prima e la grande disponibilità in natura, altro aspetto fondamentale apprezzato dalla bioedilizia è la compostabilità una volta terminato il suo ciclo vita. I rifiuti non sono tutti uguali tra di loro: un pannello in polistirolo non può essere paragonato a un pannello in canna palustre al momento di smaltirlo.
Analizzando i dati tecnici di un materassino in canna palustre da 5 cm si può notare come i valori di conducibilità termica non si discostino molto da quelli di un pannello in calcio silicato; la resistenza alla diffusione del vapore è buona così come la densità, ossia il rapporto dei chilogrammi su metri cubi, tutte caratteristiche significative per una casa ecologica.
Un'ultima considerazione riguarda gli intonaci in calce e in argilla cruda, molto utilizzati in bioedilizia grazie alla loro particolare traspirabilità.
Per un intonaco in argilla cruda è fondamentale un buon supporto, in caso contrario il materiale gettato sul muro rischia di collassare su se stesso e cadere; una superficie ricoperta da un materassino in canna palustre è un supporto ideale per l'intonaco e permette che questo diventi un corpo unico con il muro.
La canna palustre per l'isolamento in bioedilizia si presenta sotto forma di materassini generalmente dello spessore di cinque centimetri.
Le canne sono tenute assieme con fili di ferro zincato o nylon, in maniera tale da lasciare intatte le cavità interne delle canne.
Com'è noto infatti uno dei migliori isolanti è l'aria ferma quindi è importante che le canne non si rompano.
Per prima cosa bisogna prevedere in che posizione andranno i pensili della cucina ed eventualmente le mensole, perché unico limite dei pannelli in canna palustre è proprio quello di non sopportare carichi appesi rilevanti. In corrispondenza dei pensili andranno perciò posizionate delle tavole di legno sulle quali agiranno i tasselli.
Successivamente si devono tassellare i materassini alle pareti, sagomando all'occorrenza e costipando bene il materiale.
La posa di un cappotto interno in canna palustre, data la natura stessa del materiale, è più complicata rispetto a quando si utilizzano pannelli in fibra di legno, sughero o calcio silicato, analogamente lo sfrido può essere molto e scarsamente riutilizzabile, quindi un consiglio è di affidarsi a persone con esperienza per eseguire i lavori o armarsi di tanta pazienza se si vuole posare il cappotto in autocostruzione edilizia.
La fase dell'intonaco è quella più facile tra le operazioni di posa. La base dell'intonaco penetra facilmente tra le canne e quando si asciuga crea un corpo unico.
Una superficie ricoperta da canne palustri è perfetta come supporto, per questo motivo quando ancora non esistevano i pannelli in cartongesso si utilizzavano le arelle in canna palustre per realizzare ribassamenti e volte quando non erano in muratura.
Riuscire ad acquistare in un magazzino edile dei pannelli di canna palustre non è facile e malgrado in Italia sia ancora abbondante in determinate zone, i maggiori paesi produttori sono Austria, Svizzera, Ungheria, Romania e Polonia.
Tra le imprese che si dedicano a lavorare la canna palustre, legandola per realizzare le coperture per bungalows e i casoni tipici delle lagune venete, le arelle e i pannelli isolanti, ci sono la LACEP SNC e l'impresa ZOPPITELLI, entrambe con sede sul lago Trasimeno dove la cultura della canna palustre era fiorente cinquant'anni fa.
Se invece ci si vuole rivolgere a imprese specializzate in materiali per la bioedilizia si può contattare tra le altre la LEO BODNER, e la MATTEO BRIONI.
Indicativamente il costo per un materassino di un metro quadro per cinque centimetri di spessore varia dai dodici ai quindici Euro/mq, tuttavia si consiglia di considerare con attenzione lo sfrido, ossia la quantità di canna che andrà sprecata, prima di effettuare l'ordine.
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