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Costruire da sé la propria casa non è una novità. Lo hanno fatto sin da tempi antichi i nostri antenati e poi i nostri nonni. Io stessa vivo in una casa autocostruita negli anni '60 dal vecchio proprietario che era un muratore.
L'autocostruzione non è però realizzabile solo da chi è del mestiere, bensì è possibile anche per chi non ne sa nulla, che viene guidato in un certo senso da tecnici ed esperti del settore.
Il diritto alla casa non è esplicitamente sancito dalla Costituzione, né da altre norme nazionali edinternazionali, ma discende per via indiretta da queste.
L'articolo 25 della Dichiarazione ONU fa un accenno a un diritto all'abitazione.
Nonostante ciò, riuscire ad avere una casa propria adeguata alle personali esigenze è sempre più difficile per molte famiglie, a causa del ridotto potere d'acquisto.
Quasi in contraddizione con questa osservazione, le statistiche riportano una delle più alte percentuali di case di proprietà proprio in Italia, a riprova del fatto che la cultura della casa di proprietà è molto diffusa nel nostro Paese.
L'autocostruzione viene in aiuto proprio alla risoluzione del problema appena evidenziato, in quanto consente di diventare proprietari di un'abitazione riducendo notevolmente i costi di costruzione della stessa, grazie alla partecipazione attiva del futuro proprietario durante il processo edilizio.
A parte questo, la sempre maggiore attenzione all'ambiente fa dell'autocostruzione un modo proprio per raggiungere obiettivi di sostenibilità.
Un intervento di autocostruzione edilizia, infatti, è sostenibile economicamente in quanto, come si è già detto abbatte i costi, sia quelli della manodopera sia quelli dei materiali, per i quali si preferisce quelli locali, comportando anche un risparmio dei costi di trasporto.
Sostenibilità ambientale è la seconda raggiungibile con l'autocostruzione, grazie al fatto che si scelgono sempre più spesso tecniche tradizionali e basate su materiali locali e antichi, più noti alla massa e per i quali c'è una cultura già ampiamente diffusa.
La quasi eliminazione dei lunghi viaggi per il trasporto della materia prima comporta inoltre una riduzione delle emissioni di CO2.
Ultima ma non meno importante è la sostenibilità sociale di un intervento in autocostruzione, in quanto, l'abbattimento dei costi rende possibile a più persone il raggiungimento dell'obiettivo casa e, quindi, di avere riconosciuto quel diritto all'abitazione di cui parlavamo poc'anzi.
Si ha, inoltre anche un'integrazione dei vari gruppi sociali, con un miglioramento delle condizioni di vita delle persone più svantaggiate.
Emergenza abitativa ed emergenza ambientale, dunque, sono le due motivazioni principali per cui si sceglie questa modalità, ma c'è anche un altro punto: costruirsi la propria casa ci aiuta a realizzarla esattamente come vogliamo e secondo le nostre esigenze economiche e funzionali.
L'autocostruzione può essere realizzata in modo tradizionale, cioè liberamente, senza la supervisione di esperti, ma questa modalità ha portato in alcuni Paesi meno sviluppati a situazioni di degrado come nel caso delle baracche in lamiera delle favelas, non adatte per igiene, sicurezza e anche per le condizioni termiche in cui sono costretti a vivere gli abitanti delle stesse.
Viceversa, l'autocostruzione più attuale è quella guidata, come si diceva, perché il futuro o i futuri proprietari o fruitori dell'abitazione vengono direttamente coinvolti nel processo di costruzione, dopo essere stati istruiti adeguatamente, in modo da poter prestare il loro lavoro manuale per un certo numero di ore.
In questo caso, tutte le problematiche legali, tecniche e burocratiche vengono affrontate da professionisti del settore o organi di consulenza ad hoc.
A volte questi consulenti redigono dei veri e propri manuali per venire incontro agli auto-costruttori e fare in modo che non vengano lasciati soli.
L'autocostruzione così come l'abbiamo descritta al paragrafo precedente, quella guidata, è molto diffusa nel mondo, a partire dai Paesi in via di sviluppo, in cui è sostenuta dalla necessità di dare una casa low cost alle popolazioni, ma anche in Paesi come gli Stati Uniti e in Nord-Europa questa modalità edilizia è molto diffusa.
In alcuni Paesi, come l'Irlanda, l'autocostruzione edilizia è addirittura regolamentata con leggi nazionali. In Inghilterra di recente sono state approvate anche delle agevolazioni fiscali per chi autocostruisce.
In Italia invece, non c'è una legge che regolamenti l'autocostruzione ed essa fa un po' fatica ad affermarsi, ma ci sono comunque diversi esempi, che vedremo nel seguito, coi quali è dimostrato che questa pratica esiste da più di 30 anni, con una maggiore espansione negli ultimi decenni, a seguito delle emergenze abitative che si sono manifestate nelle zone colpite da eventi sismici di ampia portata.
L'autocostruzione non si incentra su una tecnica costruttiva specifica, in teoria possono essere applicate tutte le tecniche conosciute, da quelle più tradizionali a quelle più innovative.
Vengono tuttavia preferite le tecniche più tradizionali, perché più radicate nella cultura popolare e quindi di più facile applicazione, in considerazione del fatto che ad operare sono persone non qualificate.
In conseguenza di ciò, anche i materiali impiegati sono quelli più tradizionali, come la paglia, l'argilla, i mattoni in laterizio e il bambù.
Un esempio che ha funzionato molto bene in Italia è l'ecovillaggio E.V.A. di Pescomaggiore, comune colpito dal terremoto del 2009. In realtà già nel 2007 nasceva il Comitato per la Rinascita di questo paese, con lo scopo di migliorarne la qualità di vita e di recuperarne l'abitato.
Dopo, però, gli eventi del 2009, il Comitato promosse la realizzazione dell'ecovillaggio autocostruito e autofinanziato dal terremotati e dai moltissimi donatori su terreni concessi in comodato da compaesani più fortunati.
L'ecovillaggio è stato costruito in soli 18 mesi da vari volontari, coordinati dall'associazione MISA. Le case sono tutte bilocali e trilocali ad alta efficienza energetica, costruiti con l'utilizzo della paglia e con un costo di appena 900 euro al metro quadro.
Un altro esempio virtuoso di autocostruzione è quello svoltosi a Villaricca in provincia di Napoli, dove sono state realizzate 25 villette a schiera per 25 nuclei familiari, con un finanziamento condiviso dalla Regione Campania, da Banca Etica e dai cittadini stessi.
L'operazione ha visto una fase preparatoria di due anni per l'acquisto del terreno.
A questa è seguito un periodo per la manifestazione di interesse dei cittadini, i quali sono stati selezionati in base alla condizione abitativa, al reddito e al non possesso di altri alloggi.
Quindi i futuri proprietari hanno formato una cooperativa e sono stati formati per la edificazione.
Già abbiamo ampiamente detto dei vantaggi economici offerti dall'autocostruzione edilizia.
Aggiungiamo qui che questo tipo di interventi viene spesso sostenuto da banche che concedono mutui agevolati, che si iniziano a pagare a lavori conclusi, quindi quando ormai la casa viene abitata.
Un altro sostegno, inoltre, arriva da parte di diverse amministrazioni locali, che trovano in questo tipo di iniziativa un risparmio rispetto agli interventi di edilizia popolare.
Si auspica proprio per questo che sempre più Enti scoprano i vantaggi dell'autocostruzione e ne sostengano la diffusione.
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