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L'esigenza e la volontà di personalizzare la nostra casa ci porta spesso a giocare con i colori.
Scegliere le tonalità cromatiche delle pareti in primis, ma anche dei componenti di arredo, è un modo per ridisegnare gli spazi domestici.
Occorre però sapere operare nel modo corretto affinché questi lavori, apparentemente semplici ed economici, siano realmente efficaci e duraturi.
Tralasciando le murature, analizzeremo i restanti componenti d'arredo.
Un'analisi preliminare della superficie che vogliamo colorare è fondamentale poiché, a parità di materiali e strumenti usati, i risultati possono essere più o meno soddisfacenti.
Innanzi tutto bisogna distinguere tra i materiali di cui è fatta la superficie da tinteggiare e se si tratta di un supporto grezzo o già trattato o tinteggiato.
In linea di massima è auspicabile riportare il materiale alla condizione originaria, cioè quella precedente i trattamenti di finitura che si sono via via stratificati.
Questo al fine di evitare una qualche forma di incompatibilità tra il vecchio e il nuovo trattamento.
In pratica si consiglia sia per i materiali metallici sia per quelli legnosi di carteggiare con carta vetrata di opportuna grana il sottile strato superficiale, in modo da eliminare tracce di ruggine o gli strati impregnanti e vernicianti precedentemente stesi. La superficie vergine è a questo punto pronta per essere trattata.
Nel caso di oggetti metallici - ferro e ghisa in particolare - ubicati all'esterno o in ambienti interni umidi si consiglia un primo trattamento antiruggine.
Le vernici antiruggine aderiscono intimamente alla superficie e formano una pellicola, di per sé aggrappante, ideale per la successiva tinteggiatura a smalto ad acqua o solvente di ringhiere maniglie o termosifoni.
Si propende naturalmente per gli smalti ad acqua poiché meno inquinanti, inodori e sicuri per la qualità dell'aria, anche se meno resistenti di quelli a solvente.
Per quanto riguarda il legno, in tutte le sue declinazioni, quali legno massello, ma anche il compensato, MDF, i pannelli lamellari o listellari, impiallacciati o tamburati, la superficie risulta per sua natura grezza o quantomeno scabra; è pertanto sufficiente rimuovere attentamente le tracce dei precedenti trattamenti per evitare scollamenti e disomogeneità del nuovo strato verniciante.
Può essere utile, ma non necessario, stendere una mano di cementite.
Come nel caso del metallo, all'esterno o in ambienti umidi e aggressivi si consiglia una mano di impregnante.
Analogamente all'antiruggine, le vernici impregnanti nutrono e proteggono il legno senza inibirne la traspirabilità, e formano una pellicola di rivestimento idonea ad accogliere lo strato di colore successivo.
Esistono in commercio impregnanti trasparenti o con tonalità simili ai più comuni legni, quali il mogano, il noce, etc.
Se vogliamo tinteggiare con colori diversi si consiglia nuovamente l'uso di smalti ad acqua stesi in due mani.
È importante controllare l'etichetta di tali smalti poiché spesso quelli più economici hanno rese al mq molto basse o un potere coprente minore, per cui potrebbero essere necessarie più riprese con le conseguenti perdite di tempo e soldi.
Indubbiamente le superfici più ostiche da trattare sono quelle prefinite e lisce, in particolare le superfici laccate e i laminati di varia natura.
Le porte e la maggior parte dei mobili sono in effetti realizzati in pannelli truciolari o nei cosiddetti cartoni pressati a nido d'ape. Si tratta di supporti economici rivestiti e nobilitati, spesso con scarsi risultati, da uno strato protettivo.
Il laminato, conosciuto anche come fòrmica, è un prodotto sintetico costituito da più strati di materiale fibroso, normalmente carte impregnate con resine termoindurenti, ricoperto da un foglio di carta decorativa e uno strato di resina sintetica che conferisce al laminato plastico sia un effetto estetico sia impermeabilizzante.
La carta melaminica, impiegata per rivestire i comuni ed economici pannelli in truciolato, è costituita solo da una o poche sottilissime carte impregnate di resina sintetica.
I colori e le finiture sono illimitati e possono riprodurre il legno naturale così come fantasie e cromie totalmente differenti.
Su queste superfici non è possibile carteggiare il supporto, così come è sconveniente procedere direttamente alla tinteggiatura.
Infatti i laminati sono pensati per rendere impermeabile e lavabile la superficie, per cui presentano comportamenti quasi idrorepellenti e comunque tali da non permettere un'adesione perfetta della vernice al supporto.
Il risultato è che, in seguito ad un urto o un semplice contatto, la vernice applicata a pennello o rullo potrebbe saltare, oppure addirittura scollarsi come una pelle che di fatto non ha aderito al supporto.
Onde evitare questi inconvenienti è necessario preparare le superfici con un apposito strato di primer aggrappante.
Si tratta di un sottile film trasparente di facile stesura che aderisce a tutte le superfici, persino il vetro, formando un rivestimento leggermente ruvido al tatto.
È proprio questa caratteristica a rendere la superficie pronta a ricevere la stesura di qualsiasi vernice assicurando una profonda adesione.
Infine, può essere utile applicare un ulteriore mano di fissativo o di vernice poliuretanica, ossia un sottilissimo film protettivo che rivestirà lo smalto sottostante preservandolo e garantendone una maggiore durata, tuttavia questo trattamento porta ad un leggero ingiallimento della superficie.
Le superfici, così trattate, risulteranno facilmente lavabili e manutenibili.
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