Catalogare il degrado delle superfici con il lessico Normal

Il lessico Normal - usato correntemente negli interventi di restauro - permette di catalogare con precisione le forme di degrado delle superfici dell'architettura.
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Cos'è il Lessico NORMAL


Una muratura fortemente degradata, con presenza di Mancanze, Macchie, Polverizzazione/Disgregazione dei giunti di malta e una leggera Patina Biologica.Nel 1979, per monitorare l'efficacia degli interventi di protezione e restauro sulle superfici decorate dell'artichitettura e stabilire una classificazione standardizzata delle patologie più ricorrenti, venne formata la cosiddetta Commissione NOR.MA.L (Normativa per i Manufatti Lapidei), a sua volta suddivisa in vari gruppi di studio e lavoro.

Uno dei risultati più rilevanti fu l'emanazione di numerose Raccomandazioni (comunemente indicate con la sigla UNI NORMAL e contraddistinte da un numero) relative ai vari aspetti della catalogazione, studio e trattamento conservativo dei materiali lapidei, e oggi aventi valore prescrittivo e normativo perché inserite a pieno titolo tra le Norme UNI-EN: in particolare, ai nostri fini risulta fondamentale la Raccomandazione 1/88 dal titolo Lessico per la descrizione delle alterazioni e degradazioni macroscopiche dei materiali lapidei.Ricordo inoltre che nel restauro i materiali lapidei comprendono non solo la roccia naturale propriamente intesa, ma anche i laterizi e i cosiddetti materiali lapidei artificiali (malte, intonaci e stucchi).

Come utilizzare il Lessico NORMAL


Una muratura degradata, con Lacune e Distacchi dello strato di intonaco.È quindi evidente che, per chiunque si occupa di restauro (cioè restauratori, architetti e ovviamente imprenditori edili e operai specializzati), risulta assolutamente fondamentale utilizzare il Lessico NORMAL e saper riconoscere e catalogare correttamente le varie tipologie di degrado, perché la Soprintendenza negli interventi sugli edifici vincolati ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004 per il rilascio del nulla-osta spesso richiede una specifica documentazione contenente l'analisi del degrado.

È quindi necessario redigere e presentare:

- una relazione tecnico-descrittiva contenente la descrizione dello stato di conservazione generale dell'edificio e delle singole superfici (decorate o meno) oggetto dell'intervento, l'indicazione delle patologie riscontrate e tutte le modalità di pulitura, consolidamento e protezione che si intende adottare;

- una o più tavole del degrado, consistenti in piante (per le coperture, le volte e i pavimenti), sezioni e prospetti (per gli elevati) a piccola scala - 1:50 o meglio ancora 1:20 - sui quali, utilizzando come base il fotopiano in bianco e nero o un rilievo pietra per pietra (ricavato dal fotopiano o disegnato dal vero sulla base di numerosi punti di controllo accuratamente misurati), indicare le varie tipologie di degrado mediante retini o apposite simbologie. Allo scopo si possono utilizzare i retini in bianco e nero forniti dalle stesse Raccomandazioni oppure - soluzione che preferisco perché decisamente più chiara - vari tipi di simboli, linee continue e campiture colorate: in ogni caso, è necessario allegare una buona legenda.

Tale documentazione potrà essere predisposta soltanto dopo l'esecuzione del completo rilievo geometrico e materico dell'edificio, comprendente le misurazioni vere e proprie, l'esecuzione dei fotopiani, lo studio delle fasi, dei materiali e delle tecniche costruttive, e ovviamente una valutazione dello stato di conservazione generale e l'analisi del degrado mediante accurate ispezioni visive e strumentali (che a seconda dei casi possono comprendere anche analisi di laboratorio e altre prove diagnostiche).


Classificare il degrado secondo il Lessico NORMAL


Muratura con Presenza di Vegetazione (muschio), Patine Biologiche, Mancanze e Disgregazione dei giunti di malta..A questo punto, non resta che descrivere le singole tipologie di degrado individuate:

Alterazione cromatica - Si manifesta con un cambiamento di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza e saturazione. Ha varie cause (non necessariamente dannose per la conservazione del materiale, perché ad esempio alcune pietre subiscono naturalmente un'alterazione cromatica se esposte per lungo tempo all'aria e alla luce) e può riguardare zone piccole o molto estese (anche un'intera facciata). Generalmente compromette solo l'aspetto estetico del materiale. Se dovuta a cause naturali e riguarda l'intera superficie prende il nome di patina.

Alveolizzazione - Forma di degrado assai grave perché compromette la resistenza del materiale lapideo: si manifesta con la formazione di cavità di dimensioni molto variabili e spesso interconnesse tra loro. Si riscontra generalmente nelle rocce composite, cioè formate da minerali diversi (come ad esempio il granito, le breccie, l'arenaria con molte impurità) ed è dovuta alla diversa resistenza agli agenti atmosferici.

Concrezione - Forma di degrado caratterizzata da una serie di formazioni compatte molto simili a stalattiti, dovute alla percolazione prolungata nel tempo di acqua molto ricca di minerali in corrispondenza di sporti, grondaie, eccetera.

Crosta - Strato superficiale di spessore variabile molto duro e compatto, generalmente rimuovibile con grande difficoltà e particolarmente dannoso per il materiale lapideo, perché alcune tipologie di pietra - ad esempio l'arenaria - possono venire letteralmente consumate e distrutte. Può essere causato dall'inquinamento atmosferico (e in questo caso prende il nome di crosta nera per il suo colore scuro) o da residui di precedenti trattamenti superficiali. Si riconosce facilmente per il suo aspetto molto diverso dal materiale sano.

Deposito superficiale - Accumulo di materiale estraneo (polvere, terriccio, guano di uccelli, eccetera) sulla superficie del materiale: viene rimosso con una semplice pulizia e - con la sola eccezione del guano - non risulta dannoso.

Disgregazione - Riguarda sopratutto la malta, gli stucchi e gli intonaci, e consiste nella decoesione caratterizzata dal distacco di granuli o piccole parti di materiale sotto minime sollecitazioni meccaniche. Se la disgregazione è molto grave e avanzata - al punto da ridurre la malta a un materiale pulverulento privo di resistenza meccanica - si parla di polverizzazione.

Distacco - Forma di degrado tipica degli intonaci e dei mosaici, consistente nel distacco di uno o più strati dal supporto e/o da uno strato meno superficiale. Può tuttavia riguardare anche rocce con stratificazioni evidenti, tra cui la lavagna o alcuni tipi di arenaria. Il distacco è molto dannoso perché se non trattato velocemente può comportare la caduta di materiale con pericoli di danni a cose o persone e/o la perdita di intere porzioni di superficie.

Efflorescenza - Formazione di sostanze generalmente di colore biancastro e aspetto cristallino, filamentoso o pulverulento sulla superficie del materiale o all'interno di esso (e in caso si parla più propriamente di subefflorescenza). Spesso dovuta ai sali solubili presenti all'interno del materiale, è molto dannosa perché - se non asportata - può causare lesioni, scagliature, distacchi, disgregazione e caduta di parti.

Erosione - Perdita delle porzioni superficiali di un materiale dovuta sopratutto all'usura, alla corrosione chimica o agli agenti atmosferici, e in particolare al vento, al gelo e alla pioggia. Riguarda sopratutto le malte, gli intonaci e l'arenaria.

Esfoliazione - Simile alla scagliatura, questa forma di degrado si manifesta con il distacco e la caduta di sottili fette di materiale tra loro parallele chiamate sfoglie. È tipica sopratutto dell'arenaria e altre rocce sedimentarie.

Fratturazione, Fessurazione o Lesione - Consiste nella formazione di soluzioni di continuità nel materiale, con eventuale spostamento reciproco delle parti. Spesso dovuta agli agenti atmosferici (e in particolare all'alternanza dei cicli gelo/disgelo) e/o ai carichi meccanici troppo elevati, è molto pericolosa perché compromette la resistenza del materiale e - se non trattata - prelude alla caduta di parti.

Incrostazione - Deposito stratiforme compatto e aderente al substrato formato da elementi estranei al materiale: costituisce l'evoluzione di un deposito superficiale molto spesso, tenace e non asportato da lungo tempo.

Macchia - Alterazione superficiale consistente nella colorazione accidentale e limitata di una porzione di materiale. È formata da materiali diversi (ad esempio ruggine, olii o vernice) e deriva anche da atti di vandalismo: se non rimossa con trattamenti adeguati può danneggiare seriamente la superficie, sopratutto nel caso di affreschi o di materiali porosi.

Mancanza - Termine generico riferito alla caduta o perdita di parti, sopratutto se non decorate, come ad esempio mattoni o conci di pietra. Se invece la mancanza riguarda superfici decorate (affreschi, mosaici, intonaci decorati, bassolievi, stucchi, eccetera) si definisce lacuna.

Patina biologica - Strato superficiale di evidente origine biologica morbido e omogeneo, spesso di colore verde, che aderisce perfettamente alla superficie: può essere formato da muffe, alghe o microrganismi.

Presenza di vegetazione - Si riferisce alla presenza di muschi, licheni o vere e proprie piante (perfino arbusti o alberi veri e propri).

Pellicola superficiale - Strato di materiale coerente ed estraneo al materiale lapideo, e generalmente derivante da precedenti finiture superficiali (ad esempio scialbature o spalmature di olii e cere) o trattamenti conservativi e protettivi.

Pitting - Si tratta di una forma di degrado abbastanza simile all'alveolizzazione che prevede la formazione a distanza ravvicinata di fori ciechi, numerosi e ravvicinati, caratterizzati da forma cilindrica e dimensioni di pochi millimetri. Se non trattato adeguatamente, può compromettere la resistenza meccanica del materiale lapideo provocando fessurazioni, distacchi e caduta di parti.

Rigonfiamento - Consiste in un sollevamento localizzato di uno strato del materiale. Riguarda lastre di pietra molto sottili (ad esempio porzioni di rivestimenti superficiali o targhe a muro), pietre molto stratificate (come alcune tipologie di arenaria) e strati di intonaco: in questi ultimi casi, è un evidente indizio di distacchi e sollevamenti, e se non trattato prelude alla caduta di porzioni di materiale.

Scagliatura - Si riferisce al distacco totale o parziale di piccole parti di materialecon forma e spessore irregolari dette scaglie. Spesso si manifesta in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale e può essere provocato e/o aggravato dalla presenza di efflorescenze e subefflorescenze.

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Lessico Normal: come catalogare il degrado
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