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Sicurezza del cappotto termico

Su quali elementi progettuali, normativi ed esecutivi, occorre porre l'attenzione, per realizzare un isolamento termico a cappotto sicuro e durevole nel tempo?
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Rivestimenti di isolamento termico e sicurezza


In seguito all'incendio alla Torre dei Moro di Milano, si è aperto un dibattito molto intenso circa la sicurezza dei rivestimenti esterni degli edifici in genere, con particolare attenzione ai sistemi di isolamento a cappotto degli stessi.

Da tale dibattito scaturisce senza ombra di dubbio la grande confusione che regna sul tema.

Confusione alimentata anche da alcuni professionisti del settore, che non hanno saputo spiegare, con argomentazioni valide, come si comportano i diversi materiali isolanti in relazione al sistema di posa ed ad altri particolari costruttivi, impiegati con criteri differenti in molte realizzazioni.
Il particolare momento storico, che il settore dell'edilizia sta vivendo in relazione alla possibilità di poter usufruire, per la prima volta nella storia, di sostanziosi contributi statali per la realizzazione di sistemi di efficientamento energetico, rappresentati in larga parte dall'applicazione dei sistemi a cappotto, richiede un supporto tecnico qualificato, che si assuma il compito di rispondere alle numerose domande sulla sicurezza di tali sistemi di isolamento.


Necessità di chiarimenti prima di intervenire


Tale necessità, appare ancora più pressante alla luce delle recenti comunicazioni di proroghe da parte degli organi dello Stato, nel rilasciare i suddetti contributi.

In pratica ci si trova in una strana condizione. Da un lato, lo Stato che cerca di semplificare le procedure di realizzazione di tali opere; dall'altro il titubare di molti utenti circa l'impiego di tali sistemi, a causa dei dubbi sorti in seguito agli incresciosi eventi sopracitati.

Sicurezza cappotto termico: cantiere in costruzione
Alla luce di quanto esposto, appare necessario cercare di fare un po di chiarezza.

Pertanto, ritengo che il Consorzio Cortexa, rappresentante attualmente l'eccellenza nel sistema di isolamento a cappotto, sia la fonte più autorevole in materia, dalla quale è possibile ricevere le giuste informazioni in merito.

Il consorzio, infatti, riunisce dal 2007, le più importanti aziende specializzate nel settore dell'Isolamento termico a cappotto in Italia.


L'esperienza delle migliori aziende a servizio degli utenti


Giusto per dovere di cronaca, è bene precisare che da oltre dodici anni i consorziati Cortexa condividono le conoscenze e la propria esperienza maturate da protagonisti nel settore del cappotto termico, sviluppando progetti e iniziative di informazione e formazione orientate a veicolare, diffondere e condividere la cultura dell'isolamento a cappotto e dell'edilizia di qualità.

Studio del progetto per scegliere la migliore soluzione di isolamento termico
A esso aderiscono, in qualità di soci, aziende come Alligator Italia, Baumit Italia, Boero, Caparol, Ivas, Licata, Mapei, Paulin, Röfix, Saint-Gobain, Settef, Sigma Coatings, Sikkens, Sto Italia, Univer, Viero e Waler, oltre ad altre in rapporto di partenariato.

Inoltre, il Consorzio Cortexa è socio fondatore di EAE Associazione Europea di Produttori di Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto.


Un utile sistema di informazioni per migliorare gli interventi


Il consorzio ha ritenuto utile realizzare un position paper, ossia un documento interlocutorio pronto a rispondere a tutte le problematiche e criticità relative alla posa e manutenzione dei sistemi a cappotto, con particolare attenzione alla loro sicurezza.

La necessità di conoscere le caratteristiche dei materiali per una buona realizzazione
Il position paper di Cortexa, sviluppato sotto forma di domande e risposte, si rivolge a progettisti, aziende, amministratori e privati con l'obiettivo di fornire un chiarimento ai loro principali quesiti.

Ne cito di seguito alcuni esempi, invitando il lettore per maggiori approfondimenti a scaricare gratuitamente l'intero documento registrandosi al sito Cortexa.


I requisiti fondamentali per buon sistema a cappotto


I chiarimenti che privati e progettisti richiedono prima di realizzare un isolamento a cappotto non riguardano solamente la sicurezza antincendio, ma comprendono anche i riferimenti normativi vigenti in Italia, la qualità dei materiali, le caratteristiche tecniche di applicazione, ecc.

Senza dilungarmi su tutte le specifiche normative, è bene tener presente i tre requisiti fondamentali,capaci di garantire interventi efficaci e sicuri:

  • il Sistema a cappotto deve essere dotato di certificato ETA secondo ETAG 004 o EAD 040083-00-0404 e marcatura CE classificato come kit applicando i metodi di classificazione in accordo alla norma armonizzata EN 13501-1;

  • deve essere correttamente progettato ad opera di un progettista esperto, abilitato alla progettazione antincendio e preparato tecnicamente nel campo dei sistemi a cappotto, con riferimento al Manuale Cortexa e alla norma UNI/TR 11715;

  • deve essere posato a cura di imprese e installatori specializzati e possibilmente dotati di patentino di installatore di sistemi a cappotto, secondo la norma UNI 11716 o che abbiano frequentato i corsi di formazione Cortexa.


Controlli e verifiche anche per gli interventi già realizzati


Pertanto, appare evidente come sia necessario acquisire prima di realizzare le opere di isolamento termico, oltre a quanto sopracitato, tutto il materiale specifico, come schede tecniche, elaborati di calcolo, particolari costruttivi, ecc.

Dopo aver indicato ciò che occorre acquisire prima di realizzare ex novo un isolamento a cappotto, è bene fornire alcune indicazioni circa le opere già realizzate, al fine di valutarne, efficienza e sicurezza nel tempo.

Il controllo del supporto mediante la termografia per evidenziare criticità
In presenza di un cappotto già realizzato da diverso tempo, la prima cosa che occorre valutare è rappresentata dallo stato di conservazione dello stesso.
Infatti, l'assenza di particolari elementi di degrado confermano, con buona probabilità, la buona realizzazione ed efficienza dell'opera.


Qualora le superfici isolate denotino distacchi, lesioni ecc., è bene analizzare più nel dettaglio la situazione, al fine di valutare di che tipo sono i materiali costituenti l'intero sistema di isolamento, unitamente alla loro natura e comportamento alle diverse sollecitazioni a cui sono esposti.


Cosa verificare per mantenere l'efficienza del cappotto termico


Se il cappotto è stato realizzato in kit, con certificazione della prestazione al fuoco nella configurazione peggiore, è sufficiente verificare che sia integro e in buono stato di conservazione.

L'importanza di una corretta posa in opera per la buona durata nel tempo
Negli altri casi, è necessario rivolgersi a dei professionisti ed eseguire delle campionature per verificare le reali condizioni del sistema.

Un grande aiuto in tal senso, lo offre la termografia, grazie alla quale è possibile valutare senza alcun intervento invasivo, tutta una serie di elementi utili a definire le reali condizioni dell'isolamento.

A titolo di esempio cito il rilievo, attraverso la termografia, dei distacchi dei pannelli, dovuti a difetti di posa. Tale aspetto, non visibile normalmente, mette in risalto non solo eventuali distacchi dei pannelli, ma anche difetti di posa, come scarsezza di tassellature, presenza di fughe eccessive eseguite con malte a diverso comportamento termico, presenza di materiali diversi dai pannelli isolanti, ecc.


Cappotto termico: fattori di rischio e materiali isolanti a confronto


Per chi ha già fatto eseguire un intervento di isolamento termico, la preoccupazione che lo stesso non sia stato eseguito a perfetta regola d'arte o che in qualche modo possa mettere a rischio la sicurezza dell'edificio, non è un aspetto da trascurare.

In tali circostanze, valgono sempre le raccomandazioni sopracitate, per individuare eventuali punti critici, oltre a poter attivare alcune azioni di salvaguardia dell'intervento eseguito.

L'importanza della scelta dei materiali isolanti per una migliore sicurezza e durata dell'intervento
La riduzione del carico d'incendio è strettamente legata al tipo di materiale isolante impiegato, infatti Il carico d'incendio specifico (MJ/m2 ) dei materiali termoisolanti che vengono inseriti nella facciata di un edificio, varia in maniera significativa.

Il carico d'incendio specifico totale dei materiali che solitamente vengono impiegati nei sistemi a cappotto (ETICS) è di 7,3 volte superiore in caso di polistirene espanso (EPS), di 4,35 volte superiore in caso di schiuma PIR e di 4,5 volte superiore in caso di schiuma PUR rispetto alla lana minerale (di roccia) per lo stesso valore di resistenza al passaggio di calore richiesta per gli edifici efficienti dal punto di vista energetico.


Normative sempre più restrittive e criticità future


Occorre inoltre tener presente che per conseguire il maggior contenimento energetico degli edifici previsti per gli accordi internazionali fino al 2030 e fino al 2050, il carico d'incendio potrebbe aumentare a seguito dell'aumento degli spessori di isolanti necessari per raggiungere i requisiti richiesti dalle norme citate.

Per tali motivi i cappotti termici già realizzati, in cui sono presenti materiali a più alto rischio di incendio, possono essere protetti con un nuovo rivestimento più sottile, ma realizzato con materiali più sicuri.

Rischi di distacchi e crolli successivi senza una corretta posa in opera che tenga conto delle situazioni di dissesto statico
Il monitoraggio dello stato di conservazione del cappotto termico, va preso inoltre in considerazione, in presenza di edifici che hanno manifestato problemi di staticità, evento che potrebbe creare scollamenti dei rivestimenti con conseguente rischio di infiltrazioni di acqua dovute a successive piogge di forte intensità.

Da quanto esposto, appare evidente come sia fondamentale per prevenire i rischi descritti, affidarsi a professionisti specializzati dai quali pretendere l'applicazione di sistemi certificati di qualità.

riproduzione riservata
Sicurezza del cappotto termico
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