Polistirolo ecologico da scarti agroalimentari

Il nuovo polistirolo ecologico, degradabile e naturale, deriva dagli scarti agroalimentari e può sostituire il polistirolo derivato del petrolio senza inquinare
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Polistirolo materiale molto diffuso


Il polistirolo rappresenta uno dei materiali ampiamente usato a livello mondiale.
La sua presenza è ormai ovunque: nelle case sotto forma di vaschette per contenere alimenti, in edilizia come materiale isolante, nel packaging dove è possibile trovarlo sotto forma di sfere, granuli, ecc.

Granuli di polistirolo
Grazie alla sua versatilità e lavorabilità con il polistirolo sono realizzate modanature architettoniche, finti pilastri, lampade, oltre a riproduzioni di aereomodelli per i quali la leggerezza, unitamente alla resistenza rappresenta un fattore importante per ottenere prestazioni ottimizzate con il minimo di propulsione.
Dal punto di vista tecnico, il polistirolo, viene comunemente chiamato polistirene, un materiale composto principalmente da carbonio, idrogeno e aria, dove il suo componente principale, lo stirene, è un derivato del petrolio.


Polistirolo e i suoi derivati


In commercio il polistirolo si trova sotto forma di diversi prodotti differenti tra loro per dimensioni e caratteristiche strutturali. Ipiù comuni sono rappresentati da Polistirene Espanso Sinterizzato EPS, Il Polistirene Espanso Estruso XPS, Il Polistirene Antiurto HIPS.

Derivati del polistirolo: l'EPS


L'EPS è utilizzato per produrre imballaggi e grazie alle sue caratteristiche isolanti è spesso impiegato in edilizia, per coibentare elementi di diverso tipo.

La sinterizzazione del materiale è un processo di saldatura delle perle che, sottoposte nuovamente a vapore acqueo, si uniscono fra loro fino a formare un blocco omogeneo di espanso.

Rivestimento in XPS per realizzazione cappotto termico
Il polistirene, di fatto, è una delle principali materie plastiche derivanti dal petrolio.
Allo stato ordinario è un materiale rigido, incolore, trasparente, che rappresenta la base per diversificate applicazioni.

Derivati del polistirolo: XPS


L'XPS, è diventato uno dei materiali molto presenti in edilizia, in quanto usato per la realizzazione di cappotti termici. Pertanto il suo impiego ultimamente è aumentato, in virtù dell'apertura di molti cantieri per l'efficientamento energetico degli edifici legato a Superbonus 110 e altre agevolazioni fiscali statali.

Quando occorre ottenere prestazioni più elevate dal punto di vista della resistenza meccanica, viene inpiegato il polistirene espanso sinterizzato EPS.

Derivati del polistirolo:HIPS


Infine HIPS, è un tipo di polistirene non espanso, detto antiurto, il quale si presenta come un laminato plastico compatto. Per la sua larghissima diffusione possiamo dire che forse è quello più noto, infatti, con esso vengono comunemente prodotti piatti, bicchieri e altri materiali.

Bicchieri in HPS resistenti ai raggi uv
Inoltre, possiede la caratteristica di farsi incollare e stampare facilmente, consentendo così la realizzazione delle forme più complesse, aventi la caratteristica di resistere alla luce del sole, rappresentando in tal modo, un'ottima alternativa ad altri prodotti utilizzati in ambiente esterno.

I principali punti di forza sono:

  • resistenza agli agenti atmosferici;

  • mantenimento delle caratteristiche dopo l'esposizione agli UV;

  • stabilità di colore;

  • stampabilità;

  • resistenza ai normali agenti.


In generale, il polistirolo è anche utilizzato per la produzione di soggetti teatrali, realizzazione di strutture scenografche, manichini, ecc.


Polistirolo e gravi problemi di inquinamento ambientale


La conseguenza di questa grande diffusione del polistirolo comporta un grande rischio di inquinamento per l'ecosistema, specialmente quando lo si disperde nell'ambiente senza un'adeguata politica di raccolta differenziata del prodotto.

La desolante immagine dell'inquinamento di una spiaggia
Basta fare una passeggiata lungo una spiaggia, per trovare ogni volta nuovi rifiuti portati dal mare. Tra questi, spicca sempre più di sovente la neve bianca del polistirolo sbriciolato utilizzato in mare e nei porti commerciali e turistici, nell'acquacoltura, nella pesca e nelle attività ricreative marine.

Purtroppo il polistirolo espanso non si biodegrada mai completamente e può rappresentare una grave minaccia per la vita marina, dato che si sgretola in migliaia di frammenti che diventano così alimento per le specie marine.


Polistirolo ecologico la ricerca e le novità


Per ridurre il più possibile tale tipo di inquinamento, sono iniziate una serie di ricerche nei vari Paesi del mondo per poter realizzare un materiale alternativo che sia ecologico.

A tal fine i ricercatori, per produrre la schiuma da cui ricavare il polistirolo, hanno sviluppato un processo di produzione semplice e rispettoso dell'ambiente utilizzando l'acqua anziché i comuni solventi nocivi

Cellulosa pasta di legno
Un gruppo di ricerca americano WSU, è riuscito a creare un polistirolo ecologico, costituito da materiale a base vegetale contenente circa il 75% di nanocristalli di cellulosa dalla pasta di legno, ottenendo così una schiuma vegetale molto leggera, capace di supportare fino a 200 volte il proprio peso, senza cambiare forma, avente la caratteristica di degradare bene e non produrre ceneri inquinanti, durante la combustione.

Il materiale innovativo così ottenuto, ha dimostrato inoltre di essere superiore in termini di capacità di isolamento rispetto al polistirolo tradizionale.


Polistirolo ecologico da scarti agroalimentari


In seguito alla realizzazione del polistirolo ecologico descritto, si sono aperti nuovi orizzonti nella costruzione di materiali da costruzione innovativi e di tutta una serie di componenti, aventi caratteristiche prestazionali di gran lunga superiori a quelle dei prodotti tradizionalmente realizzati con il polistirolo derivante dal petrolio.

In Italia la giovane startup accademica MUSH Materials del Politecnico di Milano, portando avanti uno studio sulle radici dei funghi, è riuscita a sviluppare soluzioni per produrre materiali al 100% naturali e compostabili.

Funghi dalla cui radici è possibile produrre una nuova schiuma vegetale per produrre polistirolo ecocompatibile
L'idea di partenza è stata quella di sfruttare il micelio, cioè la radice dei funghi, come collante naturale, per aggregare scarti del settore agroalimentare e trasformarli in un materiale ignifugo, fonoassorbente, resistente agli urti e impermeabile, da usare negli imballaggi, soprattutto per proteggere prodotti preziosi come quelli del luxury e del design.


Nuovi orientamenti per costruire prodotti ecologici


Il risultato della ricerca descritta, arrecherà sicuramente un grande aiuto nel ridurre drasticamente l'inquinamento ambientale, derivante dalla dispersione nell'ambiente del polistirolo sbriciolato.

Infatti, il nuovo polistirolo ecologico, ha la caratteristica di poter essere smaltito alla fine del suo impiego, come un normale materiale umido biologico utilizzabile in seguito come concime da impiegare in agricoltura.

L'ambizioso progetto nato nel 2018, ha ottenuto diversi riconoscimenti ed è stato illustrato anche durante la recente Edizione 2022 del salone del mobile di Milano.

Sedie in ecoplastica e legno in linea con i criteri Cam
In virtù dei nuovi prodotti ecologici che si auspica abbiano in futuro sempre maggiore diffusione, parte proprio dal Salone del Mobile di Milano per l'edizione del 2023, l'invito alle aziende che parteciperanno, a individuare soluzioni circolari per l'architettura e per i materiali degli spazi espositivi, limitando la formazione di scarti e ottimizzando i consumi energetici.


Grazie alla politica del riciclo sostenibile, sarà possibile ridurre il numero degli imballaggi e ricorrere a imballi riciclati e riciclabili, operando la selezione dei materiali impiegati, con un occhio alla tracciabilità dei prodotti acquistati nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) pubblicati dal Ministero per la Transizione Ecologica.

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Polistirolo ecologico di origine vegetale
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