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Il processo di edificazione di una casa comporta la scelta di materiali, impianti, prodotti per rifinire, ecc., Il preludio a tale scelta si concentra su soluzioni racchiudenti in sè la possibilità di rendere l'ambiente moderno ed efficiente, facendo ricorso quanto più possibile a materiali ecosostenibili, naturali, innovativi, rispettosi dell'ambiente, privi di emissioni nocive, in poche parole sicuri.
Non è semplice trovare materiali aventi le caratteristiche sopra citate; tale difficoltà dipende da molti motivi, tra cui, una scarsa informazione, una divulgazione non esaustiva delle nuove possibilità d'impiego, dovuta a descrizioni molto complesse rivolte più a esperti del settore che all'utente inesperto.
Questa situazione riguarda non solo la scelta dei singoli materiali ma anche la definizione di impianti, prodotti dedicati alla rifinitura e manutenzione delle parti edificate.
In virtù delle sopracitate considerazioni, ritengo utile segnalare alcuni particolari prodotti ecosostenibili che racchiudono in sé le proprietà naturali delle materie prime di cui sono costituiti, unitamente a principi innovativi, il cui impiego presente e futuro può favorire un modo di costruire più naturale e sicuro, in linea con le esigenze moderne dell'abitare.
Uno di questi particolari prodotti è rappresentato da un materiale realizzato unendo le proprietà naturali della terracotta, con l'innovativa tecnologia della fibra di vetro.
I due materiali citati racchiudono in sé l'idea di un nuovo progetto innovativo denominato Matiria, unendo le naturali caratteristiche della terracotta, quali scarsa conduttività termica, buona massa, grande proprietà di accumulo del calore, con lenta e graduale cessione dello stesso all'ambiente, microporosità, moderatrice degli eccessi di umidità, con quelle caratteristiche della fibra di carbonio,come assenza di emissioni inquinanti, riduzione sui costi di impianto, riduzione dei consumi di energia elettrica, assenza di manutenzioni periodiche.
Grazie all'esperienza artistica di maestri ceramisti di provata esperienza, questa innovazione ha trovato il modo di diventare anche opera d'arte: la ricerca di Thermal Tecnology e l'arte di Bruno Rosa hanno permesso la realizzazione di un materiale avente la capacità di riscaldarsi quasi istantaneamente e rilasciare con altrettanta velocità il calore prodotto.
Qualche lettore più anziano, ricorderà con nostalgia il calore prodotto dai mattoni di terracotta che avvolti in panni di lana, servivano a mitigare freddo e costipazioni varie.
Oggi con l'unione della terracotta e delle fibre di carbonio, è possibile realizzare, moduli su disegno, personalizzati dalla bravura artistica di chi per generazioni ha lavorato la materia prima naturale, con i quali perseguire due risultati, riscaldare gli ambienti domestici, senza bisogno di dover stravolgere l'impianto esistente, collegandoli semplicemente alla rete elettrica, raggiungere un livello di grande valenza decorativa degli ambienti realizzati.
La terracotta nelle mani di abili artigiani, può assumere forme diverse, per cui è possibile realizzare anche su progetto, elementi architettonici dedicati, per usi e funzioni specifiche.
Un altro materiale ritornato con forza alla ribalta è la canapa, anche se il suo impiego risale a diversi secoli fa, in diverse forme e modi di lavorazione, oggi riscontra un grande interesse in ogni campo della filiera agroalimentare e di quella industriale.
Della canapa si utilizza ogni singola fibra, nel settore dell'edilizia; in particolare, i trucioli delle lavorazioni vengono impiegati per realizzare un tipo particolare di cemento, denominato NaturalBeton.
Equilibrium di Lecco, è l'azienda che lo produce, combinando meccanicamente a temperatura ambiente truciolato vegetale di canapa con un legante a base di calce,.
In questa particolare composizione, la parte vegetale sostituisce le parti solide del composto tradizionale come sabbia, ghiaia, pietrisco.
Con Il cemento naturale così ottenuto è possibile realizzare mattoni prefabbricati o altri elementi da costruzione a base di cemento. Il vantaggio di un tale impiego, rispetto a quello del cemento tradizionale lo si riscontra particolarmente nella realizzazione di leganti a base di calce.
Un legante così realizzato, non è soggetto a fenomeni di decomposizione: grazie all'azione stabilizzatrice della calce ha ottime caratteristiche ignifughe, non è attaccabile da insetti, roditori, ecc. , svolge un'azione di sterilizzazione dell'umidità.
Il campo di applicazione in edilizia è molto vasto e comprende la realizzazione di murature interne ed esterne, casseri a perdere, termointonaci, interventi di risanamento termoacustico, anche su pareti già interessate da fenomeni di umidità ascendente.
Un altro innovativo connubio tra materiali tradizionali e prodotti tecnologicamente evoluti è rappresentato dalla mescola di particelle luminofore, costituita da materiale sintetico avente la caratteristica di immagazzinare durante il giorno l'energia solare, per poi restituirla di notte sotto forme di energia luminosa di colori diversi, con materiali naturali come pietrisco, ghiaietto, sabbia, ecc.
Il prodotto già applicato in via sperimentale per la realizzazione di una pista ciclabile in Olanda, si annuncia estremamente interessante nel campo della prevenzione degli incidenti stradali, grazie alla possibilità di evidenziare con un colore di luce adeguata, percorsi, pericoli di vario genere, ecc, senza essere energetizzato in modo tradizionale.
Si presta inoltre anche alla realizzazione di innumerevoli elementi di arredo urbano e non solo, utili per illuminare e decorare aree verdi, parcheggi, viali, ecc.
Con opportune miscelazioni delle particelle aggregate è possibile realizzare segnaletiche luminose in aree in cui non è possibile fornire energia elettrica.
La sua biodegradabilità, unitamente alla possibilità di poter essere reimpiegato in altre composizioni esterne, lo rendono un materiale rispettoso dell'ambiente, capace di contribuire non poco alla riduzione dei consumi energetici, impiegandolo su larga scala.
Infine, non poteva mancare in questa breve rassegna di prodotti nati dall'unione di materiali tradizionali e innovativi, l'elemento più impiegato nella storia del costruire, il legno.
Esso viene impiegato in tantissime applicazioni artigianali e industriali, con conseguente produzione di materiale di sfrido in grandi quantità, spesso mal utilizzato o addirittura eliminato con conseguente danno ambientale.
La cura per l'ambiente, il rispetto di tutto ciò che è biologico, ha spinto una azienda di Castelfranco Veneto a ricercare un sistema di produzione di un materiale innovativo, utilizzando lo sfrido delle lavorazioni. Il prodotto in questione denominato Caudex, definizione latina di tronco, consiste in un sandwich di sfridi delle lavorazioni del legno e materiale cellulosico prodotto mediante un processo brevettato.
Grazie a questa innovazione, vengono sottratti dall'abbattimento molti alberi: il legno diventa così un elemento utilizzabile con la stessa semplicità con cui si può realizzare un modellino di carta, un origami ecc., realizzando complementi di arredo, espositori, contenitori di ogni genere, scenografie, rivestimenti, cartotecnica, ecc.
Con l'introduzione di Caudex, oltre a salvaguardare l'ambiente dal rischio di disboscamenti, senza criteri, si riducono gli oneri di smaltimento e si utilizzano anche parti di legno pregiato di risulta, magari non commerciabili perché non rientranti in determinate caratteristiche dimensionali.
La pelle di legno così realizzata, può ricoprire tessuti e supporti cellulosici, lasciando alla creatività del designer una libertà inaspettata, tutto ciò grazie alla disponibilità dei formati standard comprendente fogli rettangolari con altezza fissa pari a cm.124 e base variabile rispettivamente da 51,71,101 cm., di spessore pari a 0.08 mm.
Sono disponibili su richiesta anche altri formati con spessori diversi realizzati con questo innovativo materiale. Caudex risulta facilmente deformabile prestandosi dunque a differenti tipi di lavorazioni e decorazioni, come incisioni, fresature, trattamenti con pirografi e pantografi, decorazioni eseguite a mano, ecc.
Grazie all'esiguità degli spessori disponibili, possono essere eseguiti anche lavori di restauro di parti lignee deteriorate per motivi disparati, o completamenti di opere lignee, che per particolari configurazioni geometriche necessitano di rivestimenti flessibili di spessore ridotto, da applicare con facilità su supporto esistente.
Il materiale, non è adatto a sopportare la presenza di umidità persistente, pertanto si sconsiglia di applicarlo su superfici o in ambienti ad essa particolarmente soggetti.
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