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La certificazione energetica degli edifici è un documento ormai abbastanza conosciuto.
Secondo la direttiva europea che l'ha introdotta, la certificazione energetica ha due funzioni principali: indicare i consumi energetici di un edificio e fornire indicazioni utili al proprietario su eventuali interventi che potrebbero diminuire tali consumi.
La certificazione energetica è obbligatoria in vari casi, ad esempio quando si costruiscono nuovi edifici, quando si ristrutturano in modo sostanziale, quando si vendono, quando si affittano, in alcuni casi anche per accedere alla detrazione fiscale per il risparmio energetico (65%)…
Vorrei soffermarmi in questo articolo sulla situazione più comune in cui il proprietario di una casa già esistente necessita della certificazione energetica perché desidera mettere in vendita o affittare l'immobile.
Una volta contattato il certificatore, dovrà concordare con lui un appuntamento per il sopralluogo.
Durante il sopralluogo il certificatore dovrà visionare tutte le parti riscaldate della casa e la centrale termica, prendere misure, analizzare le caratteristiche dell'involucro che delimita il volume riscaldato (muri, finestre, tetto, pavimento) ed anche quelle degli impianti, in particolar modo quello di riscaldamento, idrosanitario, di ventilazione meccanica e se esistono contributi energetici da fonti rinnovabili.
È probabile che scatti delle fotografie da tenere nel suo archivio personale.
In occasione di questo sopralluogo il proprietario dovrà preparare dei documenti e fornire tutti i dati che serviranno al certificatore per portare a termine la pratica. Cerchiamo dunque di capire quali informazioni servono, in modo da non trovarci impreparati alle domande che ci porrà il certificatore.
Innanzitutto il proprietario dovrà comunicare i suoi dati personali (nome, data di nascita, residenza, codice fiscale, numero di telefono) ed anche i dati catastali dell'immobile, possibilmente mettendo a disposizione una visura catastale.
Il proprietario dovrà poi fornire informazioni più dettagliate sull'immobile, in particolare in che anno è stato costruito (lo si può evincere dalla pratica edilizia di costruzione oppure sull'atto notarile) e se successivamente sono stati effettuati degli interventi che abbiano comportato una diminuzione dei consumi energetici.
Interventi di questo tipo sono ad esempio la sostituzione della caldaia, l'isolamento del tetto, delle pareti o del pavimento, la sostituzione dei serramenti, l'installazione di pannelli solari termici o fotovoltaici.
A testimonianza di questi interventi sarà utile al certificatore visionare eventuali pratiche edilizie presentate in Comune oppure le certificazioni di alcuni elementi installati, come lo possono essere quelle fornite dai produttori dei serramenti. In questo modo, mettendo insieme l'epoca di costruzione dell'edificio e tutte le informazioni sugli interventi successivi, il certificatore potrà ricostruire nel modo più preciso possibile le caratteristiche costruttive dell'immobile anche senza effettuare su di esso esami invasivi.
Quando l'immobile è riscaldato mediante un generatore a combustione, il proprietario deve consegnare al certificatore energetico copia del libretto di impianto e dell'ultima prova fumi effettuata dal tecnico caldaista.
Inoltre, se esistono anche altri generatori, come ad esempio un boiler elettrico per l'acqua calda sanitaria o delle pompe di calore, è opportuno verificare di averne conservato la documentazione tecnica o che ci siano almeno delle targhette sugli elementi da cui se ne possano estrapolare i dati.
Stessa cosa vale per altri apparecchi, come ad esempio i pannelli solari termici o fotovoltaici oppure ancora per gli impianti di ventilazione meccanica con recupero del calore.
Nel caso in cui l'immobile oggetto di certificazione energetica si trovi all'interno di un condominio con riscaldamento centralizzato, il libretto di impianto si troverà nelle mani dell'amministratore o più probabilmente del tecnico che ne segue la manutenzione.
In questi casi è allora buona regola fornire al certificatore il numero di telefono dell'amministratore o del manutentore della centrale termica in modo che possano consegnare essi stessi copia del libretto al certificatore.
Nella maggior parte dei casi i tecnici manutentori gestiscono i libretti di impianto in modalità digitale, pertanto su richiesta possono far pervenire molto velocemente una copia al certificatore tramite email.
Al certificatore sarà necessario conoscere anche i millesimi di riscaldamento relativi all'immobile oggetto di certificazione energetica.
Questi di solito si trovano nei documenti forniti dall'amministratore in occasione delle comunicazioni dei pagamenti da effettuare. In alternativa si può contattare direttamente l'amministratore, che è tenuto a fornire tali informazioni.
Sempre all'amministratore il certificatore energetico potrà chiedere informazioni su eventuali interventi edilizi che nel corso degli anni sono stati effettuati nel condominio.
Molto diffuse sono ad esempio opere di manutenzione straordinaria del tetto che migliorino la coibentazione e quindi l'efficienza energetica dell'edificio.
Queste sono le informazioni principali da affidare al certificatore.
È probabile che in situazioni particolari vi chieda anche altri documenti. Ciò che è importante capire è che la nostra disponibilità nel facilitargli il reperimento delle informazioni andrà solo a nostro vantaggio. Infatti in alcuni casi avere dati precisi non solo può facilitare il lavoro del certificatore, ma anche migliorare i risultati finali della certificazione energetica.
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