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Le viti sono uno dei mezzi più diffusi ed efficaci per unire due o più elementi tra loro. Non è sempre facile, tuttavia, muoversi tra le numerose varietà di viti disponibili in commercio. Per non sbagliare acquisto o, peggio, nell'eseguire un lavoro, impariamo a conoscerle bene.
Le viti da legno possono essere normali o autofilettanti. Le prime hanno una filettatura su circa 2/3 del gambo; le altre su tutto il gambo. Inoltre la filettatura è più densa nelle prime e più distanziata nelle seconde. Le viti normali abbisognano di un foro di avvio mentre quelle autofilettanti sono in grado di farsi strada durante l'avvitatura. Tutte sono reperibili in vari metalli e leghe.
La varietà delle misure delle viti è enorme. Le viti si individuano con due misure espresse in millimetri: diametro x lunghezza. Es.: 5x50; 3x35, ecc. In commercio si trovano viti che vanno da 1,5x15 a 8x150 mm. Per ogni lunghezza sono disponibili diametri diversi.
Oltre all'acciaio si usano viti in ottone, bronzate, zincate, ecc. Le viti in acciaio servono per usi vari. In acciaio inox e in alluminio per evitare arrugginimenti. In ottone per mobilio, in bronzo per usi vari e serramentistica.
Salvo viti particolari, i tipi di intaglio delle teste possono essere tre: diritto, a croce e combinato. Il taglio diritto è il più usuale e consente l'uso del cacciavite normale.
Quello a croce esige l'utilizzo di un cacciavite apposito ma ha il notevole vantaggio che la punta non fuoriesce dalla testa durante l'avvitatura risultando particolarmente utile con l'avvitatore elettrico. Il combinato si può usare con entrambi i cacciaviti. In basso: le teste si differenziano per la loro forma.
Le viti normali vengono inserite nel legno tenero senza foro d'avvio, mentre nel legno duro abbisognano di un foro profondo circa metà del gambo e di diametro un poco inferiore. La vite deve essere lunga almeno il doppio del pezzo da bloccare, per garantire una buona tenuta.
Le viti a testa svasata sono adatte ad essere incassate, in modo che la testa non sporga dalla superficie.
Nel legno tenero questo si ottiene con un forte serraggio, mentre nel legno duro occorre creare una nicchia per la testa con una fresa o con la punta del trapano. Per facilitare l'avvitatura passate la filettatura su un pezzo di sapone asciutto.
Per svitare (o avvitare fortemente) una vite su un legno duro, potete afferrare il gambo del cacciavite con una pinza, mentre per avvitature ripetute è molto conveniente utilizzare un avvitatore.
In commercio si trovano avvitatori elettrici o a batteria ma anche molti trapani con regolazione elettronica della velocità possono fungere da avvitatori. Per l'operazione si utilizzano appositi inserti, con punta diritta o a croce, da serrare nel mandrino.
Le viti per metallo sono di svariatissimi diametri e foggia. Nella maggior parte dei casi sono del tipo a passo grosso ed hanno teste di varia forma. Disponibili in diametri e lunghezze variabili, sono prodotte in materiali vari, dall'acciaio, all'inox, all'ottone, e altri metalli.
Esistono anche le viti autofilettanti per metallo reperibili in due tipi: le autofilettanti normali (non è necessario filettare preventivamente la sede in cui si avvitano) e le automaschianti che hanno una punta particolarmente sagomata, in grado di praticare il foro per la vite durante l'avvitatura.
I bulloni sono viti con testa esagonale che vengono bloccate da un dado dalla parte opposta dei pezzi da unire. Possono avere anche la testa ad esagono incassato.
Nel primo caso si stringono con la chiave inglese (o con la chiave regolabile a rullino). Nel secondo caso si serrano con la chiave a brugola. La foggia dei dadi è molto varia: possono essere esagonali, quadrati, a farfalla, ecc. È sempre utile interporre una rondella sotto al dado ma esistono anche dadi dotati di elementi elastici antisvitamento.
Per rendere impossibile svitare una vite basta sagomare con una lima la testa in modo che l'azione di svitamento del cacciavite non trovi appoggio.
Le rondelle sono elementi anulari che hanno l'importantissimo ruolo di aumentare l'attrito tra la vite (o il dado) e il pezzo da bloccare, in modo da rendere praticamente impossibile l'allentamento del serraggio. In vari materiali (generalmente teneri) e diversamente sagomate, sono utili anche come distanziali in caso di viti troppo lunghe.
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