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Il vetro strutturale è ormai diventato un simbolo dell'architettura contemporanea, venendo declinato in moltissime applicazioni come facciate, asole finestrate, coperture, lucernari o perfino intere vasche e piscine.
Anche le superfici orizzontali non fanno ovviamente eccezione: rampe, scale, soppalchi, ponti e passerelle trasparenti fanno ormai parte della nostra quotidianità.
Due sono i manifesti di questa tendenza: le terrazze sommitali di alcuni grattacieli pavimentate con spesse lastre in vetro strutturale sulle quali i turisti passeggiano sfidando il vuoto, e il ponte della Costituzione di Santiago Calatrava.
Tuttavia, proprio quest'ultima realizzazione, caratterizzata una rampa di gradini in vetro Saint Gobain su ciascun lato, ha mostrato chiaramente i limiti del materiale, perché se non trattata, la superficie estremamente liscia può causare incidenti e cadute.
Dopo numerose proteste e cause legali di risarcimento il comune di Venezia sta perciò studiando una soluzione radicale: trattare o sostituire le lastre incriminate.
Il problema riguarda soprattutto le pavimentazioni esterne durante i mesi freddi, quando pioggia, neve, ghiaccio o la nebbia che si condensa al suolo creano un sottile strato d'acqua che funge da lubricante aumentando esponenzialmente il pericolo di scivolare.
Negli interni il rischio è minore e riguarda essenzialmente il momento del lavaggio o alcuni luoghi molto specifici come le docce degli spogliatoi o i bordi delle piscine.
Per risolvere drasticamente il problema esiste una soluzione molto semplice: il vetro calpestabile antiscivolo, carrabile o pedonale.
Il suo uso è esplicitamente richiesto anche da alcune normative: l'articolo 4 della legge 13/1989 sull'abbattimento delle barriere architettoniche prescrive ad esempio che negli spazi comuni e aperti al pubblico i pavimenti siano orizzontali, complanari e non sdrucciolevoli.
Il Decreto Ministeriale 236/1989 stabilisce invece cosa si intende precisamente con il termine antisdrucciolevole, quali superfici debbono possedere questa caratteristica, i metodi per misurare la scivolosità dei pavimenti e il coefficiente minimo di attrito.
Di conseguenza a un pavimento in vetro di buona qualità sono richiesti requisiti prestazionali piuttosto rigorosi:
Le lastre in vetro float sono quindi trattate sottoponendole alla tempera per aumentarne la resistenza meccanica e poi sovrapposte in due o più strati uniti da pellicole plastificate appositamente predisposte: in questo modo si evita che in caso di rottura accidentale si formino schegge in grado di ferire. Lo spessore vetro strutturale così ottenuto è molto variabile e dipende strettamente dal numero degli strati e dalla resistenza necessaria.
Il vetro antiscivolo può essere di quattro tipi:
Il catalogo di Masi Glass le comprende tutte: accanto infatti a lastre traslucide sabbiate o satinate con diversa grana troviamoreticoli geometrici simili ai tessuti, elementi bugnati ispirati alle lamiere di metallo, fitte serie di righe parallele o motivi perfettamente modulari formati dalla successione regolare di forme base come cerchietti e quadratini.
Anche la collezioneDecorFlou®Antiscivolo di OmniDecor segue questo stile proponendo cinque possibili varianti:
In questo modo si crea un certo gioco percettivo, perché la texture emerge chiaramente solo a piccola distanza, apparendo da lontano come un retino indistinto, mutevole e cangiante.
Il risultato è però un pavimento vetro opaco o comunque poco trasparente, perché la fitta texture interferisce pesantemente con la trasmissione delle immagini.
Per risolvere questo problema LABORVETRO ha messo a punto LAB SL, un vetro antiscivolo certificato dall'inedito decoro puntiforme, poco invasivo e in grado di lasciare inalterata la trasparenza della lastra. Sono disponibili tre diverse trame, fitta, media e rada eventualmente separate da una linea decorativa centrale, e ben dieci toni fluo sia per aumentare la visibilità del pavimento sia per giocare con i colori. Il risultato è una struttura trasparente, visivamente leggera e dall'effetto cangiante al variare della luce.
Tutte queste lastre presentano la colorazione naturale del vetro, cioè in base alle materie prime utilizzate, sui toni del bianco, del verde o dell'azzurro. Fa eccezione DecorFlou® di OmniDecor, che oltre al vetro clear (trasparente) ed extraclear (trasparente incolore) propone anche due colori neutri: grigio e bronzo.
Ice Metal di Brecci Glass costituisce quindi una rottura dirompente di questa concezione: si tratta infatti di una collezione di vetri satinati e colorati in ben 65 colorazionipossibili: calde o fredde, chiare o scure, in toni pastello oppure a tinte forti.
Unicolor Splendor è infine un vero e proprio bassorilievo tridimensionale dalla superficie simile alle increspature di uno specchio d'acqua fossilizzato all'improvviso, a cui si associa la superficie metallizzata e riflettente della speciale vernice catalizzata per la colorazione delle lastre. Riflessi bianchi, argento, bronzo e oro si fondono quindi in una superficie variegata dalle cinque texture a disposizione: piccole increspature irregolari, lunghe colature verticali, ampie onde parallele simili al panneggio di una statua, incisioni irregolari ispirate alla roccia e segni più pastosi che ricordano l'argilla lavorata.
Le applicazioni dei pavimenti in vetro sono molto numerose:
Ciascuna di queste richiede uno specifico modello di vetro pedonabile.
Il pavimento di vetro, un soppalco o il pianerottolo della scala interna di una villetta o un appartamento in duplex può essere ad esempio indifferentemente trasparente, traslucido od opaco.
In certi casi serve invece una lastra trasparente dalla buona resistenza agli urti e all'abrasione, come ad esempio nelle pavimentazioni soprelevate di aree archeologiche ed edifici storici, necessarie per mostrare i resti rinvenuti o una pavimentazione delicata senza danneggiarla con il calpestio. Anche le attrazioni turistiche come le terrazze a grandi altezze o i percorsi in punti panoramici richiedono pavimentazioni praticamente invisibili per non interferire con la percezione dell'ambiente circostante e far sperimentare ai visitatori l'illusione di camminare sul vuoto.
Negli spazi pubblici occorrono al contrario pavimenti opachi o traslucidi per ovvi motivi di riservatezza: una signora con la gonna sarebbe infatti tremendamente in imbarazzo nell'attraversare una pavimentazione trasparente sapendo che chiunque può osservarla dal piano inferiore. In questi casi si preferisce dunque una lastra satinata o con una texture ben coprente.
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