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Poiché fino alla Rivoluzione Industriale, e cioè prima della diffusione su larga scala di ghisa, acciaio e cemento armato, il legno è stato l'unico materiale da costruzione dotato di un'ottima resistenza a trazione e di costo abbastanza contenuto, è stato utilizzato fin da epoche antichissime per la creazione di tutte le strutture sottoposte a forti carichi flessionali, e cioè architravi, solai e coperture.
Per quel che riguarda in particolare i solai, secoli di sperimentazione ed evoluzione costanti hanno portato all'elaborazione di soluzioni di notevole impatto visivo e grande pregio sia estetico che tecnologico, e ovviamente molto influenzate dalla maggiore o minore disponibilità di legname e dalla cultura costruttiva di un dato luogo e periodo.
Nell'edilizia storica di tutta Italia è quindi possibile trovare vari tipi di solai in legno, di seguito meglio descritti.
Dal punto di vista costruttivo, ogni solaio in legno si compone di:
- un primo ordine di elementi portanti, detto orditura principale e generalmente costituito da grosse travi rompitratta, o nei casi più semplici direttamente dai travetti;
- un secondo ordine di travetti (o travicelli) di sezione minore, detto orditura secondaria e non sempre presente: i travetti sono quindi portati dall'orditura principale e a loro volta sostengono l'impalcato;
- un impalcato, costituito a seconda dei casi (e soprattutto delle tradizioni costruttive locali e della minore o maggiore disponibilità di legname) da un tavolato ligneo o da uno scempiato di elementi di cotto simili ai mattoni ma di spessore decisamente minore, detti mezzane, tavelle o pianelle: quest'ultima soluzione è particolarmente diffusa nell'Italia centrale, e soprattutto nell'Umbria e in Toscana.
L'orditura principale è sempre disposta parallelamente al lato minore dell'ambiente da ricoprire, mentre il passo dei travetti è in funzione della tipologia di impalcato: molto ridotto (circa 25-30 cm, e cioè corrispondente alle dimensioni delle tavelle) nel caso di uno scempiato di cotto, maggiore (anche 50-70 cm) per un tavolato.
Dal punto di vista tecnologico e costruttivo, la tipologia di solaio più elementare (e probabilmente antica) è costituita dal solaio a orditura semplice, in cui è presente la sola orditura primaria, che può essere formata direttamente dai travetti, a sezione generalmente quadrata con lato di circa 10 cm, oppure da vere e proprie travi, analoghe per forma e dimensione ai rompitratta, ma con passo molto ravvicinato (approssimativamente 70 cm): questa particolare tipologia, sempre completata da un tavolato ligneo, è detta solaio alla veneziana e venne probabilmente inventata per sostenere i tipici pavimenti monolitici della tradizione costruttiva veneta, che con un normale solaio in legno - molto più elastico e perciò sottoposto a deformazioni maggiori – si lesionerebbero assai facilmente.
La luce che si riesce a coprire con questi solai è ovviamente proporzionale alla sezione degli elementi portanti: un solaio di soli travetti è infatti indicato soprattutto per ambienti stretti e lunghi, come ad esempio disimpegni o corridoi, mentre un solaio alla veneziana può essere usato anche per stanze con lato di cinque o sei metri.
Un particolare tipo di solaio a orditura semplice è costituito dal solaio a voltine, il cui tavolato (o scempiato di cotto) è sostituito da una serie di piccole volte a botte a sesto molto ribassato in tavelle di cotto, sostenute direttamente dai travetti, che in questo caso hanno un interasse di circa 70 -100 cm.
Questi solai, di notevole pregio estetico soprattutto se le tavelle sono posate secondo precisi motivi decorativi (come ad esempio a spina pesce), sono particolarmente adatti per ambienti di piccole dimensioni, e molto difficilmente hanno una luce maggiore di quattro o cinque metri.
Come dice lo stesso nome, i solai a doppia orditura si caratterizzano per la presenza di due serie di elementi portanti, e cioè:
- l'orditura principale costituita, in base alla lunghezza dell'ambiente da ricoprire, da una o più travi maestre o rompitratta;
- l'orditura secondaria di soli travetti, con sezioni notevolmente inferiori.
Questa tipologia è estremamente diffusa, perché, dimensionando opportunamente l'orditura principale e riducendo la luce libera delle travi con mensole lignee appositamente sagomate, è possibile coprire ambienti di notevoli dimensioni (anche dieci metri).
Per luci molto grandi, difficilmente copribili con le normali travi per la difficoltà di reperire alberi con le caratteristiche ottimali (grossa sezione del tronco, assenza di nodi e difetti, curvatura estremamente piccola o inesistente), nella Ferrara rinascimentale si diffusero le travi composte, cioè formate da vari pezzi di legno (anche sei o più nei casi più raffinati) sagomati secondo precise geometrie e resi fortemente solidali tra loro con grossi chiodi di ferro arroventati, infissi a forza nel legno e successivamente ribattuti all'intradosso.
Le travi composte, il meglio della tecnologia dei solai in legno, sono tipiche dei palazzi gentilizi ferraresi (se ne vedono alcune ad esempio nella loggia della quattrocentesca Casa Romei) e si riconoscono facilmente sia per la presenza dei chiodi in ferro e dei giunti tra i vari pezzi (generalmente visibili anche a occhio nudo), che per la tipica sezione molto snella (cioè stretta e alta).
Poiché anticamente la manodopera era molto costosa, generalmente travi e travetti non venivano rifiniti con cura, ma erano semplicemente sbozzati con l'ascia, presentando un aspetto non molto gradevole. Perciò i solai di pregio – e cioè destinati a rimanere in vista – erano completati da una ricca serie di elementari ornamentali, magari con raffinate decorazioni dipinte o scolpite.
Possiamo quindi trovare:
- sottili listelli di legno (detti regoli da convento), con la funzione di coprire i giunti tra gli elementi del tavolato, regolarizzando visivamente l'intradosso del solaio e impedendo che cadesse polvere (proveniente ad esempio dalla malta di allettamento del pavimento sovrastante) tra gli interstizi delle tavole;
- rivestimenti degli elementi portanti in tavole lignee, detti fodere;
- false travi formate da semplici tavole, per regolarizzare i vari lati del solaio;
- bussole e regoli coprifilo, che, coprendo il giunto tra il tavolato e i travetti, insieme alle false travi compongono un soffitto a cassettoni;
- mensole lignee (spesso scolpite con volute decorative o elementi vegetali) per il sostegno e rinforzo delle teste delle travi maestre.
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