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Quando si parla di inquinamento ambientale si fa riferimento a tutto ciò che altera l'ecosistema mediante l'immissione di sostanze nocive dannose per la salute degli esseri viventi.
Pertanto, si adottano misure mirate a ricercare le sostanze nocive inquinanti per l'aria, la terra e le acque, ovvero delle sostanze ben definite e rilevabili anche a occhio nudo, capaci di alterare la qualità di tali elementi, quando sono presenti in quantità superiore a quella normalmente consentita dalle leggi vigenti.
Purtroppo, oltre a tali fattori inquinanti ve ne sono degli altri, non facilmente percepibili ma altrettanto lesivi, che danno origine all'inquinamento elettromagnetico o elettrosmog, in cui la minaccia per la salute dell'uomo deriva dalle radiazioni elettromagnetiche.
Mentre sulla dannosità per la salute di alcune sostanze nocive presenti nell'aria, nella terra e nelle acque, scientificamente è stato ampiamente provato il rapporto di causa effetto per diverse malattie, per l'inquinamento elettromagnetico, vi sono ancora molti dubbi sulla effettiva relazione con alcune patologie anche molto gravi.
La IARC, agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha classificato i campi elettromagnetici come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come “sospetti agenti cancerogeni”, senza però dimostrare come l'esposizione ad essi, sia collegata all'insorgenza di alcuni tipi di tumori.
Ciò che invece sembra essere condiviso dalla maggior parte degli studiosi in materia, è l'incidenza di patologie, in relazione al tempo di esposizione a tali onde elettromagnetiche.
Quest'aspetto, ormai è ampiamente confermato anche da diverse sentenze nel campo del lavoro, le quali riconoscono il nesso concausale tra elettrosmog e cancro in una condizione d'esposizione multipla e cumulativa.
L'esposizione alle onde elettromagnetiche può avvenire all'aperto tanto quanto all'interno delle mura domestiche, per quanto riguarda l'esposizione all'esterno delle abitazioni, è facile comprendere come sia praticamente impossibile evitarla, a causa delle innumerevoli fonti dirette e indirette di tali emissioni.
Elettrodotti, campi magnetici prodotti da macchine, antenne radio, ecc, costituiscono l'insieme delle situazioni in cui non è possibile proteggersi, a meno che non ci si attrezzi con una tuta spaziale appositamente schermata.
Se all'esterno non è possibile proteggersi adeguatamente, molto si può fare all'interno delle abitazioni, per ridurre al minimo la quantità di radiazioni.
In tale categoria, rientrano tutte quelle emesse dagli elettrodomestici, come forni, frigoriferi, asciugatrici, dispositivi radio, cellulari, e sistemi wireless.
Grazie al fatto di poter disattivare tali fonti di emissioni, a nostro piacimento, si comprende bene come una buona parte di queste radiazioni, si possono eliminare o quantomeno ridurre al minimo tollerabile.
Vi sono inoltre diverse altre regole da seguire nella realizzazione degli impianti elettrici, domotici, operando delle adeguate schermature nel cablaggio, tenendo conto che la dove è possibile, conviene evitare l'installazione di centraline negli ambienti dove si soggiorna, maggiormente, oltre ad evitare l'installazione di elettrodomestici in prossimità di letti dove riposano bambini ed anziani.
Queste due categorie risentono maggiormente dei danni prodotti dalla permanenza assidua in ambienti esposti a tali radiazioni elettromagnetiche.
Anche se il grado di sensibilizzazione a tali onde è differente da soggetto a soggetto, in virtù della propria costituzione fisica, nelle persone anziane è stato evidenziato un aumento degli acufeni e di altri disturbi uditivi, mentre nei più piccoli sono stati rilevati spesso fenomeni di elettrosensibilità.
Una esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche può generare cefalee, insonnia, difficoltà di concentrazione, eruzioni cutanee, aggressività o apatia, stati d'ansia, irritabilità, ecc.
A causa di tali fenomeni, alcune persone hanno dovuto cambiare abitazione in quanto la loro qualità di vita era diventata davvero insopportabile. Si tratta ovviamente di casi estremi, che riguardano soggetti particolarmente sensibili.
Ripeto, tali manifestazioni sono soggettive e dipendono molto dal tempo di permanenza negli ambienti interessati.
Se si esamina il tempo trascorso in casa da una famiglia ordinaria, ci si accorge del fatto di come la zona notte rappresenti l'area in cui ci si sofferma maggiormente, soprattutto per i più piccoli, che svolgono nella stessa camera anche le attività didattiche e ludiche.
Negli ultimi tempi crescono sempre di più il numero di trasmettitori, ripetitori per apparecchi telefonici, che a causa dell'aumento della densità abitativa, sono sempre più prossimi agli edifici abitati.
Le murature perimetrali di un edificio riescono a schermare sufficientemente gli ambienti interni, a condizione che i materiali impiegati per la loro realizzazione siano di buona qualità e sufficientemente compatti. Una facciata di edificio completa di rivestimento integro, è molto più isolante di una con intonaco sgretolato o addirittura mancante.
Mediamente, con una facciata ben eseguita si riescono ad abbattere fino all'80% delle onde elettromagnetiche. Resta comunque da provvedere alla schermatura di tutte le superfici vetrate, quest'ultime completamente attraversate dalle onde elettromagnetiche.
I materiali schermanti per l'alta frequenza, con cui si possono realizzare delle schermature, si dividono in due categorie:
Non potendo proteggere un edificio intero già realizzato, da tali onde elettromagnetiche, si possono schermare le parti più esposte, come le camere da letto, o gli ambienti in cui si soggiorna di più, impiegando particolari tessuti costituiti da materiali non conduttivi elettricamente.
Questi tessuti, incorporano leghe metalliche rese non conduttive con particolari trattamenti le quali riflettono le onde elettromagnetiche e non necessitano di messa a terra.
Specialmente in presenza di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza, come quelle provenienti da apparati di telefonia mobile, è necessario che la trama del tessuto contenente le fibre metalliche siano quando più fitta possibile, creando una maglia a forma quadrata avente lati inferiori a 1mm.
Quest'ultimo particolare è di grande importanza, essendo l'efficienza della schermatura, direttamente proporzionale alla maglia più stretta realizzabile.
In commercio esistono tessuti del genere, proposti anche per i tendaggi, realizzati con maglie quadrate di 4,5,6 mm. A mio avviso essi non sono adatti per schermare una superficie vetrata, bensì possono essere utilmente impiegati per migliorare l'isolamento di pareti interne e soffitti, impiegandoli come rete da posizionare sotto l'intonaco o altri tipi di rivestimenti.
I tessuti più performanti con maglie quadrate uguali o inferiori a 1 mm. di lato, sono più adatti per realizzare una serie di tendaggi schermanti molto efficaci, oltre a poter essere impiegati per migliorare la schermatura di parti costruite meno consistenti in termini di spessore e densità.
Diverse aziende producono tessuti schermanti del genere; tra quelli in commercio troviamo Lvfeier che fornisce un tessuto antiradiazione capace di garantire una discreta protezione. Nella trama sono presenti argento e nylon in percentuale differente, per riflettere le onde elettromagnetiche.
Anche Soliani EMC azienda specializzata in prodotti schermanti per interferenze elettromagnetiche, ha messo a punto un processo produttivo per rivestire di nichel varie tipologie di filati, utilizzabili all'interno e all'esterno.
La Elettrosmog Tex produce un tessuto da 100gr/mq per la protezione dalle onde elettromagnetiche, ideale per la realizzazione di tende, lavabile in acqua fredda con detersivi delicati, può essere stirato a bassa temperatura ed eventualmente inamidato leggermente.
La sua composizione è ottenuta mettendo insieme tessuto e lega metallica, in modo tale da schermare le onde nocive che penetrano in casa attraverso le superfici vetrate.
L'azienda fornisce un vero e proprio servizio completo consistente nella misurazione, taglio, confezionamento e installazione del tessuto schermante.
Il tessuto in questione, non ha bisogno di messa a terra, in quanto è radar riflettente.
Grazie alla sua particolare trama è possibile realizzare ogni tipo di tendaggio come tende a pannello, arricciate classiche o di disegno moderno.
L'aspetto del tessuto della Elettrosmog Tex è neutro e ciò consente di utilizzarlo come seconda tenda, da posizionare sotto una comune tenda d'arredo, senza che la sua presenza ne alteri l'effetto estetico.
La necessità di fornire un servizio di montaggio completo deriva dal fatto di curare nei minimi particolari la copertura della superficie vetrata da proteggere, senza lasciare spazi scoperti, per tale motivo, il tendaggio schermante deve essere posizionato a contatto con le pareti laterali, coprendone circa 20 cm per lato, oltre a foderare la parte superiore del sostegno della tenda con lo stesso tessuto.
Per quanto riguarda la lunghezza della tenda, è necessario che sfiori il pavimento in maniera costante, per ridurre al minimo lo spazio scoperto sottostante.
A tal fine, si può creare un bordo in cui inserire un listello metallico, mediante il quale stirare la tenda, mantenendola sempre a distanza costante minima dal pavimento.
Seguendo queste semplici regole di installazione e di utilizzo è possibile ottenere un'attenuazione dell'inquinamento elettromagnetico fino al 90%.
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