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Uno dei sistemi più antichi per realizzare le coperture degli edifici è quello di utilizzare manti di tegole in laterizio, il cui scopo principale è quello di proteggere il tetto dalle infiltrazioni di pioggia.
L'uso delle tegole in laterizio è consigliabile soprattutto in zone dal clima mite e temperato e non particolarmente piovoso.
Infatti, il materiale tende ad assorbire acqua fino al 20% del proprio peso, favorendo in tal modo qualche infiltrazione interstiziale che, con il gelo dell'inverno, può creare rigonfiamenti.
Le coperture sono costruite posando le tegole su di un graticcio di listelli di legno o su cordoli di malta per tenerle distaccate dalla struttura sottostante.
I listelli sono, di solito, in abete e hanno una sezione di circa 4 x 4 cm per una lunghezza di 200 cm. Devono essere interrotti frequentemente per permettere la circolazione dell'aria.
Anche i cordoli di malta realizzati sul solaio vanno interrotti ogni due metri, in modo da assicurare un'adeguata ventilazione.
Il tetto deve avere un buon movimento d'aria per poter respirare, per cui è indispensabile la presenza di aeratori, almeno due ogni 6 - 8 mq di copertura.
Esistono diversi tipi di tegole in argilla. Tra le più diffuse vi sono le tegole portoghesi che hanno una forma rettangolare e sono formate da una parte piana e una curva, rivolta con la concavità verso il basso.
La parte piana della tegola garantisce il corretto deflusso e scorrimento delle acque piovane, mentre a quella curva è demandato il compito di consentire al tetto una giusta resistenza, oltre a conferire il caratteristico aspetto estetico ondulato.
Sono disponibili nella doppia versione, destra e sinistra. Come le tegole marsigliesi, presentano il vantaggio di avere un doppio punto di incastro, orizzontale e verticale.
Le dimensioni sono all'incirca di 40 cm in larghezza e 25 in lunghezza.
Si dispongono in file verticali, seguendo l'inclinazione del tetto, partendo da una fila di riferimento disposta lungo la linea di gronda. Ogni due o tre file di tegole viene controllato l'allineamento mediante l'utilizzo di una staggia.
Le tegole marsigliesi, la tipologia più tradizionale, sono di forma rettangolare piana, con scanalatura centrale e rialzo laterale per l'incastro. A differenza di coppi ed embrici presentano un doppio punto d'incastro, orizzontale e verticale, per evitare l'ingresso di troppa aria in caso di forte vento e proteggere dalle infiltrazioni d'acqua.
Gli incastri di sovrapposizione garantiscono anche una buona tenuta all'acqua e offrono la possibilità di conformare anche tetti di forma particolare, come quella curva.
La posa avviene disponendo le tegole per file orizzontali, a partire dalla gronda.
Le tegole vengono disposte sfalsate, in modo che le giunture non rimangano allineate, anche se esistono alcuni tipi che possono essere posate senza giunti sfalsati.
Ci sono diversi pezzi speciali, come le mezze tegole, utilizzate per completare il tetto senza doverle spezzare oppure come pezzi per colmi, converse, comignoli, paraneve, supporti per antenne.
Le dimensioni sono di ca. 40 cm di lunghezza per 25 di larghezza e il peso varia da 2,5 a 3,2 kg. Le pendenze dei tetti coperti da questo tipo di tegole vanno da un minimo del 30% fino al 100%.I coppi (o tegole curve o a canale), di forma curvilinea, sono le tegole in laterizio più diffuse in Italia ed erano già usati dagli antichi romani.
Vengono disposti in file allineate. Nella prima fila i coppi sono posizionati con la concavità rivolta verso l'alto; in quella successiva essa è rivolta verso il basso, in modo da coprire le giunture dei coppi sottostanti.
Questo tipo di messa in opera consente un'efficace circolazione d'aria nel sottotegola, che smorza gli effetti negativi del vento.
La lunghezza di queste tegole è di ca. 45 cm, mentre la larghezza è di 20 cm in corrispondenza del bordo anteriore e si rastrema a 15 cm in corrispondenza di quello inferiore.
La pendenza dei tetti coperti dai coppi in genere non deve essere inferiore al 30%.
La tegola romana o embrice ha una forma trapezoidale ed è piana, con i lati obliqui caratterizzati da bordi rialzati. Riprende la forma classica della tegola tramandata da Vitruvio e dalla trattatistica antica.
Si dispone in file allineate, alternate con i coppi, con la concavità rivolta verso il basso, che si va a sovrapporre proprio con questi bordi.
Esistono anche casi, piuttosto rari, di coperture realizzate con i soli embrici.
La lunghezza è di circa 42 cm; la larghezza del bordo superiore è di 18 cm, quella del bordo inferiore di 14 cm.
Tali dimensioni consigliano di procedere per la posa in opera per file successive, alternando una fila inferiore e una fila superiore, in modo da consentire un più corretto allineamento.
L'embrice viene usato frequentemente soprattutto in interventi di ristrutturazione di antichi edifici, in ottemperanza ai Regolamenti edilizi che richiedono l'utilizzo di tecniche tradizionali per i centri storici.
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