Differenze tra tegole in cemento e tegole in laterizio

Le tegole di laterizio e quelle di cemento, pur diverse per forma, dimensioni, peso e tecniche di produzione, sono entrambe ottime soluzioni per le coperture.
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Tegole di cemento e tegole di laterizio, due materiali a confronto


I manti di copertura con elementi discontinui sono i più diffusi in assoluto, sia negli edifici tradizionali, sia in quelli recenti o ristrutturati.

Le tipologie di questi tetti dipendono strettamente dalle caratteristiche geometriche e soprattutto dalla pendenza delle falde di copertura, dai regolamenti edilizi locali, da eventuali vincoli (ad esempio paesaggistici), dal materiale con cui sono costruiti e ovviamente dalle tradizioni costruttive del luogo.

Coppi artigianali della Fornace Bernasconi prima della cotturaCoppi artigianali della Fornace Bernasconi prima della cottura

In generale, i manti di copertura tradizionali sono cinque: scandole lignee e lastre di ardesia, nelle zone montane in particolare delle Alpi; coppi (tegole curve) e infine coppi alternati ad embrici (cioè tegole dritte a forma di U), tipici soprattutto di Lazio, Umbria e Toscana. Tranne le prime due, queste soluzioni vengono prodotte con il laterizio fin da epoche molto remote.

Esistono inoltre prodotti più moderni come le tegole marsigliesi e le tegole portoghesi, che si sono diffuse soprattutto nell'ultimo secolo: vengono realizzate sia con il calcestruzzo, sia con il laterizio.

Manto di copertura in tegole di cemento, by TegolaiaManto di copertura in tegole di cemento, by Tegolaia

Le differenze fra tegole di laterizio e tegole di cemento sono perciò tipologiche, cioè relative alla forma, dimensioni e regole di assemblaggio dei singoli pezzi; estetiche; di resistenza e costo di produzione.


Modelli tradizionali di tegole in laterizio


I manti di copertura in laterizio sono diffusi fin da epoche remotissime, e perciò le forme di tegole e coppi rispecchiano soprattutto i modelli codificati da secoli di migliorie costanti.

Uno tra i modelli più diffusi, tipico ad esempio dell'Italia settentrionale, è il coppo o tegola curva: si riconosce facilmente per la sua forma a tronco di cono, tagliato orizzontalmente a circa un terzo della sua sezione.

Manto di copertura tradizionale in coppi di laterizio. Foto PixabayManto di copertura tradizionale in coppi di laterizio. Foto Pixabay

Le misure cambiano in base alle tradizioni locali, ma normalmente sono di circa cm 45-50 in lunghezza per 13-20 di larghezza.

Il manto di copertura si ottiene sovrapponando due strati di coppi: il primo, formato dai cosiddetti coppi rovesci, ha la concavità verso l'alto, mentre il secondo (i coppi dritti) è posto a cavallo dei coppi rovesci con la convessità verso il basso, coprendone i bordi accostati.

I manti di coppi sono adatti a una pendenza di falda non inferiore al 30% (16°), per un fabbisogno di coppi di 28-30 pezzi al metro quadrato e un peso di 60-66 kg.

Tetti tradizionali con manto di copertura in embrici e coppi. Foto PixabayTetti tradizionali con manto di copertura in embrici e coppi. Foto Pixabay

In Lazio e Toscana i coppi rovesci vengono sostituiti dai cosiddetti embrici, tegole piane a forma di trapezio isoscele con ali rialzate sui lati lunghi.
Le dimensioni più comuni sono di 40, 45 o 50 cm.

Anche in questi manti di copertura, detti alla romana o alla fiorentina e già attestati nell'antica Pompei, la pendenza ottimale è del 30% circa, per un fabbisogno di pezzi

Embrici o tegole piane di produzione artigianale, by Fornace BernasconiEmbrici o tegole piane di produzione artigianale, by Fornace Bernasconi

Attualmente coppi ed embrici sono prodotti industrialmente per estrusione, ma esistono ancora produttori artigianali come la Fornace Bernasconi, che applicano i metodi artigianali con stampaggio a mano di ogni singolo pezzo.


Altre tipologie di tegole di laterizio


Naturalmente esistono numerosi altri modelli di tegole in laterizio prodotte industrialmente e perciò adatte soprattutto agli edifici più recenti; tra le più diffuse troviamo la tegola marsigliese, la portoghese e l'olandese.

La più diffusa è la tegola marsigliese, così chiamata perché inventata nel 1841 nella città francese di Marsiglia: riscosse fin da subito un grandissimo successo per la sua leggerezza e la notevole semplicità di posa a incastro.

Tegole marsigliesi in laterizio color Testa di Moro, by San Marco TerrealTegole marsigliesi in laterizio color Testa di Moro, by San Marco Terreal

La sua forma, assai caratteristica, presenta infatti una parte piana con una doppia scananalatura per la sovrapposizione e bloccaggio con gli elementi adiacenti.

Un'altra tegola piuttosto conosciuta è la portoghese, che idealmente unisce in un unico elemento un coppo e mezzo embrice: si caratterizza infatti per la sua forma asimmetrica, con una porzione piana ed una curva per la sovrapposizione.
Il manto di copertura risulta perciò formato da un solo strato di elementi.

Tegole portoghesi in laterizio di San Marco TerrealTegole portoghesi in laterizio di San Marco Terreal

É anch'essa dotata di un sistema a incastro, e risulta perciò ideale per gli edifici in zone ventose o soggette a frequenti nevicate.
La pendenza ideale delle falde di copertura, compresa fra 35° e 45°, è tuttavia assai più accentuata rispetto ad altri manti di copertura con tegole di laterizio.

Anche la tegola olandese, così chiamata perché inventata nei Paesi Bassi alla fine dell'800, si presenta molto simile a quella portoghese, con una convessità decisamente meno accentuata.

Alcune colorazioni di tegole marsigliesi e portoghesi di San Marco TerrealAlcune colorazioni di tegole marsigliesi e portoghesi di San Marco Terreal

Questi modelli sono facilmente reperibili nei cataloghi delle migliori aziende del settore in più colori differenti.

Per le proprie tegole portoghesi e marsigliesi, oltre ai classici Rosso e Rosato, San Marco Terreal propone ad esempio il Nero, il Testa di Moro e numerose versioni con effetti sfumati, screziati o marezzati.


Vantaggi e caratteristiche delle tegole di calcestruzzo


Tutti i modelli di tegole sopra descritti sono in laterizio, cioè di argilla sagomata sottoposta a un'unica cottura.



Tuttavia, negli ultimi decenni si sono affermate anche le tegole di cemento, o più precisamente calcestruzzo.

Il loro metodo di produzione è identico a quello degli altri manufatti prefabbricati di questo materiale: il calcestruzzo fresco viene infatti colato in appositi stampi formati da più pezzi assemblati a incastro, all'interno del quale viene spesso inserita preventivamente una leggera armatura metallica di sostegno.
Dopo l'indurimento del calcestruzzo, avviene il disarmo dello stampo e il pezzo è pronto per l'eventuale rifinitura.

Le tegole di calcestruzzo presentano dunque alcune differenze sostanziali rispetto ai pezzi in laterizio: hanno infatti uno spessore sensibilmente maggiore, sono più pesanti e la superficie mostra una rugosità evidente.

Naturalmente, presentano alcuni vantaggi che le rendono una scelta concorrenziale rispetto ad altri materiali.

Tegole in calcestruzzo - Getty ImagesTegole in calcestruzzo - Getty Images

Sono infatti estremamente durevoli e resistenti alle intemperie, in particolare ai cicli di gelo e disgelo. Inoltre, essendo più pesanti, tendono a non spostarsi od essere trascinate verso il basso da eventuali accumuli di neve sulla copertura.

Hanno anche un'ottima resistenza agli urti, una caratteristica decisamente vantaggiosa in caso di forti grandinate. Generalmente sono infine meno costose rispetto alle tegole di laterizio: è un fattore da non trascurare soprattutto nelle coperture molto estese.

Tuttavia, il loro aspetto rustico e le forme non tradizionali le rendono sconsigliabili (o addirittura proibite dai regolamenti edilizi locali) sia negli edifici di pregio storico, artistico e documentale; sia nei centri storici e nelle zone con vincolo paesaggistico.


Modelli di tegole di calcestruzzo


Anche i modelli delle tegole di cemento sono appositamente progettati per assecondare le caratteristiche peculiari del materiale, e perciò differiscono notevolmente dagli omologhi di laterizio.

Il Gruppo industriale Tegolaia ne propone quattro versioni: Dolomiten, Supercoppo, Coppo Gold e la Tegola Piana.
Quest'ultima, con dimensioni di 42x33 cm e disponibile in più colorazioni, ha la faccia superiore perfettamente piana, mentre il lato inferiore risulta profilato per una maggior stabilità.

Inoltre, grazie alla scanalatura laterale per la sovrapposizione a incastro con la tegola adiacente e soprattutto ai due fori nella parte superiore per il fissaggio mediante chiodatura, è adatta anche a coperture dalla pendenza accentuata.

Anche la tegola Dolomiten, specificamente progettata per i tetti di montagna, è disponibile in due diverse finiture: quarzata, con superficie granigliata per ostacolare lo scorrimento della neve verso il basso, e verniciata, più liscia e regolare.

La versione quarzata è disponibile nelle colorazioni argilla, testa di moro e nero, mentre quella ad impasto verniciato dispone delle stesse colorazioni, ma con il grigio in aggiunta.

Colorazioni delle tegole in cemento Dolomiten di TegolaiaColorazioni delle tegole in cemento Dolomiten di Tegolaia

La sua caratteristica fondamentale è il profilo con una leggera ondulazione, che, aumentando la superficie di sgrondo, garantisce un rapido deflusso dell'acqua piovana.

Supercoppo e Coppo Gold sono infine simili e si distinguono per la loro doppia convessità, che ricorda l'aspetto di un manto tradizionale di coppi in laterizio.
Tuttavia, a differenza di quest'ultimo, è sufficiente utilizzare un solo strato di elementi.

Tegola di calcestruzzo Supercoppo di Tegolaia, con finitura ceramicataTegola di calcestruzzo Supercoppo di Tegolaia, con finitura ceramicata

Il catalogo comprende più colori e varie finiture: oltre alla quarzata e verniciata, sono infatti disponibili la finitura ceramicata, dalla superficie liscia, lucida e impermeabile, e quella anticata.


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Tegole in cemento e laterizio, quali differenze
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  • Geom. Nando
    Geom. Nando
    Venerdì 30 Agosto 2024, alle ore 10:35
    Le tegole in cemento non sono impermeabili come quelle in laterizio.
    E poi diciamoci la verità sono proprio bruttte non si possono guardare.
    Vuoi metetre un tetto con coppi alla vecchia maniera con quelli "freddi" in calcestruzzo?
    rispondi al commento
    • Arch. Elena Matteuzzi
      Arch. Elena Matteuzzi Geom. Nando
      Venerdì 30 Agosto 2024, alle ore 10:46
      In senso stretto, nemmeno le tegole di laterizio sono impermeabili, perché la terracotta è porosa: tanto è vero che le pentole di terracotta sono sempre invetriate almeno sul lato interno.
      Le tegole (di cemento o laterizio) funzionano grazie alla pendenza del tetto, perché l'acqua vi scorre sopra senza fermarsi e ristagnare.
      Le tegole di cemento possono essere una valida alternativa per edifici moderni non di pregio in contesti privi di pregio paesaggistico, come potrebbe essere una campagna fortemente antropizzata della pianura padana, o un quartiere di periferia.Cordiali saluti.
      Arch. Elena Matteuzzi
      rispondi al commento
      • Geom. Nando
        Geom. Nando Arch. Elena Matteuzzi
        Venerdì 30 Agosto 2024, alle ore 11:37
        Grazie Archiettto per la risposta veloce.
        Io ho sempre applicato un trattamento impregnante impermeabilizzante specifico per i coppi.
        Grazie a questo trattamento impermeabilizzante le tegole restano protette nel tempo conservando il loro aspetto estetico, la resistenza e l’integrità necessaria per una struttura di copertura.
        Infatti se vede la foto che ho allegato si vede la differenza dopo tanti anni di resistenza alle intemperie delle tegole.
        rispondi al commento
        • Arch. Elena Matteuzzi
          Arch. Elena Matteuzzi Geom. Nando
          Venerdì 30 Agosto 2024, alle ore 11:46
          Sicuramente lei ha fatto benissimo, conformandosi a uno dei principi fondamentali per assicurare un'ottima funzionalità e una lunga vita all'edificio: una manutenzione attenta, costante e programmata.
          Molti purtroppo trascurano questo aspetto, e poi si trovano dopo 15 o 20 anni a spendere molti soldi (e molto tempo e molte energie) in costosi interventi di restauro...
          Questo principio - cioè la manutenzione programmata - è a maggior ragione FONDAMENTALE per le coperture, dalla cui ottima funzionalità dipende in larga misura la 'salute' di un edificio!
          rispondi al commento
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