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È uno stile ancora poco ripreso negli arredamenti attuali, moderni o classici che siano. Poche le citazioni, per lo più lampade, sedie o piccoli complementi d'arredo.
Il Liberty sembra essere uno stile di nicchia, da inserire a piccole dosi, esteticamente come rottura in un contesto di arredo moderno minimal-chic, oppure come ciliegina per ambienti classici, in cui la classica lampada Tiffany non può mancare.
Quando, però, viene scelto come stile predominante per l'intero arredamento di un'abitazione, allora risulta una scelta difficile e ponderata a lungo, ma con risultati originali e molto eleganti.
Poche le aziende che ripropongono questo stile, alcune riprendendone le caratteristiche formali per produzioni moderne, altre riproducendone tuttora articoli storici.
Il Liberty nacque come reazione all'abbuffata dell'Eclettismo, che con i suoi virtuosismi esasperò l'uso di tutto un patrimonio decorativo classico, fatto di capitelli, putti, cornicioni e zampe di animali, a volte tutti insieme nello stesso mobile. Questa era la situazione negli anni a cavallo tra fine '800 ed inizi del '900, quando questo stile raggiunse il suo culmine.
In Inghilterra William Morris, consapevole della nuova realtà sociale generata dalla Rivoluzione Industriale, ha in mente di creare un tipo di prodotto per l'arredamento che sia alla portata di tutti, ma con una valenza estetica finora inconcepibile per un'arte popolare.
I suoi mobili in stile gotico, scelto perché sembrava lo stile più adatto a tali intenti, erano però ancora fatti a mano, da sapienti e abili artigiani che usavano legni pregiati e costosi, sicuramente non alla portata di quel ceto popolare a cui Morris voleva rivolgersi.
Fu, però, il suo pensiero innovativo su un nuovo modo di abitare popolare ad indicare la via maestra al futuro design industriale. I caratteri formali del nuovo stile che stava nascendo, costituiti da linee essenziali ed elementi decorativi stilizzati, vennero ripresi e sviluppati da artisti geniali, quali Voysey e Mackintosh, che crearono dei prototipi forse troppo in anticipo rispetto ai loro tempi.
Non ebbero, infatti, tra i contemporanei, lo stesso successo che incontrarono invece altri artisti dell'epoca nel resto dell'Europa, dove il nuovo stile si sviluppò in maniera prorompente. In Inghilterra questo stile si chiamò Modern Style, Jugendstil in Germania, Secessione in Austria, Modernismo in Spagna.
In Francia e Belgio si chiamò Art Nouveau (dal nome del negozio che per primo propose oggetti e mobili del nuovo stile), in Italia si chiamò Floreale, o Liberty (anche qui nome ripreso da un negozio londinese).
Rispetto ai prodotti di queste ultime declinazioni, il Modern Style di Mackintosh proponeva linee più rigide, quasi astratte; per i mobili si usavano materiali più poveri, come il legno naturale, la paglia per le sedute. In anticipo sui tempi, rappresentano in realtà le stesse forme riproposte dai designers moderni.
Molti accostano il Liberty al Rococò, soprattutto per l'eleganza e l'estrosità. L'ispirazione per le forme è mutuata direttamente dalla natura, dalle forme vegetali, rappresentate nel momento della fioritura, la vita nel momento stesso della crescita. Le linee sono sinuose, mosse (colpo di frusta), fitomorfiche, gli spigoli sono aboliti.
Tutto è movimento, slancio verso la nuova forma di vita che non è altro che un momento catturato subito prima di un ulteriore movimento. Fiori e piante sono rappresentati sempre come sotto l'azione di venti, di tempeste.
Anche altri soggetti, quali farfalle e uccelli stilizzati, sono in movimento, si confondono con le onde generate da altre forme vegetali. Le figure femminili si avvolgono nelle loro chiome fluenti, che sembrano diventare delle liane. Il mogano e il noce sono i legni più utilizzati, oltre al faggio curvato a vapore, mentre altre essenze sono adoperate per gli intarsi.
Il Liberty, in definitiva, nacque come stile rivoluzionario, con l'intento di salvare tecniche e qualità delle arti classiche del passato, ma svincolandosi dai loro caratteri formali e decorativi: struttura e decorazione non sono più entità separate (si consideri solo l'apporto di Gaudì in Spagna, dove è la struttura stessa a divenire decorazione).
Non sempre riuscì in quest'intento, peraltro di difficile attuazione, in quanto le nuove modalità produttive industriali difficilmente riuscivano ad assicurare qualità e livello estetico ottimali per forme ricche che solo gli artigiani potevano assicurare.
Non dimentichiamo che fu solo in seguito, nel primo dopoguerra, che ci si affrancò dalla tendenza utopistica di voler salvare a tutti i costi certi formalismi, salvando lo spirito di questo nuovo stile, venendo però incontro alle nuove esigenze produttive.
Da considerare anche che, proprio a causa della Grande Guerra, il Liberty non ebbe modo di diffondersi in maniera adeguata, anzi fu disdegnato dal grande pubblico per cui era nato, che continuò invece a preferire le forme più classiche neorinascimentali e neobarocche.
Tuttora, quando si sceglie un arredamento classico, si pensa ad altri movimenti artistici, diverso da questo. L'intenditore di nicchia conosce però questo stile, il cui mercato ha avuto dei ritorni di fioritura già verso la seconda metà degli anni '70-'80 dello scorso secolo.
Per le immagini:
www.medea.it
www.cassina.com
www.houseforanartlover.co.uk
www.antiquesart.nl
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