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Tra gli interventi edilizi atti a migliorare la prestazione energetica di un edificio, la sostituzione degli infissi esterni esistenti, con nuovi infissi più performanti dal punto di vista dell'isolamento termico, costituisce un sicuro miglioramento del comfort abitativo.
I provvedimenti statali di agevolazione in tal senso, ancora in vigore, stanno permettendo a migliaia di famiglie, di poter sostituire i vecchi infissi, con dei nuovi a taglio termico, costituiti da materiali differenti, caratterizzati da indici di trasmittanza molto bassi.
Gli infissi in questione, indipendentemente dal materiale di cui sono costituiti, devono avere la caratteristica di garantire all'interno di una abitazione, un clima sempre confortevole in ogni periodo dell'anno.
Per migliorare la prestazione di tali infissi, gli stessi sono dotati di vetri basso emissivi e vetrocamere con all'interno gas isolanti come l'Argon.
La corretta posa in opera degli infissi sopra descritti, rappresenta un fattore importante al fine di ottenere quell'isolamento termico che s'intende raggiungere, in relazione alle condizioni climatiche del sito in cui l'intervento viene realizzato.
I requisiti di infissi così concepiti, vengono descritti nelle schede tecniche della casa costruttrice e utilizzati dai progettisti per valutare il loro contributo dal punto di vista energetico, nell'isolamento dell'involucro edilizio.
Le caratteristiche di isolamento sopra descritte, spesso possono essere messe in discussione da una serie di eventi, sintomatici di malfunzionamento dell'infisso, con conseguenze di vario tipo.
Tra gli episodi più frequenti, si riscontrano fenomeni di condensa interstiziale, formazione di muffe, presenza di spifferi, posizionamento anomalo della vetrocamera, ecc.
Tali episodi, innescano inevitabilmente accesi contenziosi tra committente, impresa costruttrice, serramentisti, tecnici progettisti ecc., da cui si ha l'impressione di non poterne uscire, a causa della difficoltà a individuare con precisione la causa di tale criticità.
Esistono a tal proposito diverse metodiche, mediante le quali, grazie all'utilizzo di tecniche diagnostiche non invasive è possibile individuare con precisione la causa di tali problematiche.
Tra le tecniche in questione, rivestono particolare importanza la termografia, unitamente all'impiego del blower door, così come previsto dalla norma UNI EN 13187, l'impiego di anemometri a filo caldo, rivelatori di micro perdite a ultrasuoni, la prova del fumo, la verifica delle vetrature e delle vetrocamere con singola camera oppure doppia.
Mediante la termografia è possibile rilevare i difetti di isolamento degli infissi, conseguenti a difetti di posa o di materiali non adeguatamente isolanti, i difetti conseguenti come formazione di condense interstiziali o muffe, vengono messi in evidenza nell'immagine a infrarosso, non visibili all'occhio umano.
Prima di impiegare la termografia si può fare una preventiva analisi della tenuta dell'infisso, attraverso una semplice procedura, consistente nel posizionare in una giornata ventilata un piccolo generatore di fumo, dal costo di pochi euro, all'esterno dell'infisso in cui si ha il dubbio di tenuta.
Se il fumo entra all'interno, la prova risulta evidente anche al più scettico dei serramentisti.
Nei casi più gravi, può essere richiesto, unitamente alla termografia, l'impiego del Blower door, mediante il quale l'ambiente da verificare viene messo in depressione da un ventilatore particolare, che viene applicato alla porta d'ingresso del locale.
Secondo la norma UNI EN 13187 per individuare un'infiltrazione d'aria con la termocamera, sono necessari almeno 5 Pascal di differenza pressoria.
Il sistema blower door è in grado di generare differenze di pressione anche molto maggiori, le quali, aumentano la velocità di infiltrazione dell'aria, aumentando pertanto il coefficiente di trasferimento termico convettivo che consente la rilevazione termografica degli spifferi.
L'indagine mediante rilevatore di micro perdite a ultrasuoni, è in grado di individuare, in modo veloce e preciso, perdite e infiltrazioni d'aria sugli infissi. L'apparecchiatura si compone di un ricevitore e un emettitore ad ultrasuoni.
Posizionando l'emettitore all'interno del locale, in modo tale da distribuire uniformemente il segnale su tutta l'area da verificare, e il ricevitore all'esterno del serramento, si riesce a visualizzare graficamente il livello di segnale a ultrasuoni che passa attraverso le zone dell'infisso non stagne.
Ciò consente la precisa individuazione dei passaggi di ultrasuono e quindi l'individuazione dei punti di perdita d'aria attraverso i componenti dell'infisso.
La verifica delle vetrature, può essere effettuata mediante il GlassBuddy apparecchiatura che fornisce tutte le informazioni per il controllo dimensionale di vetri singoli, doppi e tripli.
In particolare, a seconda del tipo di apparecchio impiegato è possibile effettuare misure sui tripli vetri camera, misurare lo spessore dei singoli vetri, delle camere d'aria e della misura totale del vetro isolante dell'infisso, con vetri singoli e doppi.
È inoltre possibile individuare la presenza di pellicole basso-emissive su vetri doppi posizionando lo strumento solo sul lato interno del vetro.
La verifica del corretto posizionamento delle pellicole basso emissive, è fondamentale in quanto un errato posizionamento delle superfici basso emissive si traduce in un diverso comportamento termico della vetrata.
Le problematiche fin qui esposte, si riferiscono alla verifica delle reali condizioni di isolamento di un infisso, in fase di esercizio, andando ad approfondire i diversi aspetti che ne caratterizzano la realizzazione e il suo montaggio in opera.
Non bisogna dimenticare come anche un infisso realizzato in maniera perfetta, può presentare criticità dovute a un errato posizionamento rispetto al vano in cui è inserito.
Tale situazione ricorre più di frequente, in occasione di ristrutturazioni, in cui è compresa la sostituzione dei vecchi infissi con modelli più performanti dal punto di vista energetico.
Un esempio di tale situazione è rappresentato dal posizionamento di finestre poste a filo muro, all'interno del davanzale non isolato termicamente.
In questo caso il salto termico è tra l'estradosso della soglia esterna e la parte sottostante.
Tale posizionamento, facilita la formazione di muffe e successivamente di condensa, vanificando la spesa per l'acquisto di un infisso più performante.
Come il lettore può facilmente notare, la verifica delle reali condizioni di isolamento di un infisso esterno, mediante le moderne tecniche diagnostiche sopradescritte, rappresenta una procedura non invasiva.
Essa comporta, in caso di contenzioso, un minimo disagio per chi vive nell'abitazione da verificare, con garanzia di un risultato oggettivo.
Alla luce di quanto esposto, sempre più spesso i committenti, in occasione della realizzazione di infissi particolarmente costosi e di alte prestazioni energetiche, richiedono alla ditta esecutrice delle opere la verifica della tenuta stagna degli infissi, prima di effettuare il completo pagamento relativo alla fornitura e posa in opera degli stessi.
Alcuni serramentisti, a garanzia del loro corretto operato, offrono nell'ambito della loro prestazione anche una verifica di tenuta degli infissi, mediante una perizia certificata a cura di personale abilitato.
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