|
La realizzazione di un nuovo bagno all'interno di una costruzione esistente necessita di uno studio di fattibilità dal punto di vista tecnico molto approfondito, fondamentale, per evitare malfunzionamenti e danneggiamenti futuri, a causa di impostazioni non corrette dal punto di vista idraulico.
Posizionamento della colonna di scarico, alimentazione dei componenti idraulici, diametro e pendenze delle tubazioni, quote e distanza rispetto alla fogna in cui confluisce lo scarico, rappresentano gli elementi principali da proporzionare, unitamente alle caratteristiche costruttive del nuovo vano da realizzare.
Gli elementi citati, diventano ancora più importanti, quando occorre installare un nuovo servizio igienico sanitario in parti dell'edificio non predisposte inizialmente al loro posizionamento.
La costruzione in adiacenza a un bagno esistente di un nuovo bagno, non comporta grosse problematiche, in quanto restano inalterate le quote di posizionamento, con la sola variante delle adduzioni, per le quali occorre normalmente eseguire al massimo dei piccoli tratti aggiuntivi.
La cosa diventa più complessa quando occorre realizzare i nuovi servizi in locali che originariamente non prevedevano affatto tale installazione, disposti a quote tali da renderla normalmente impossibile senza dover ricorrere a particolari sistemi idraulici.
Mi riferisco in particolare ai locali seminterrati e a tutte quelle situazioni in cui la distanza dalla colonna di scarico del nuovo impianto idraulico complica la realizzazione dell'opera.
Per ovviare al problema descritto, sono stati ideati dei particolari sanitari i quali si avvalgono della presenza di un trituratore con annessa pompa idraulica, per espellere i rifiuti organici trattati anche a distanze rilevanti.
Il sistema di scarico dei citati sanitari, essendo di natura elettromeccanica, necessita fondamentalmente di un collegamento alla rete elettrica e alla rete idrica per poter funzionare e ciò ne limita almeno in alcune situazioni l'impiego, peraltro senza nulla togliere alla loro utilità.
In questo articolo, voglio soffermarmi non tanto su gli ultimi sistemi di trituratori integrati, costituiti da un sanitario all'interno del quale è disposto il gruppo pompa-trituratore, in quanto essi hanno ormai ridotto al massimo i problemi di rumorosità ed estetici, ma voglio mettere in evidenza le problematiche relative all'installazione e la manutenzione del solo gruppo di pompaggio, al quale possono essere collegati scarichi di natura diversa.
Nel corso della mia esperienza professionale, ogni qualvolta si è manifestata la necessità di impiegare un tale sistema, ho dovuto affrontare alcune manifestazioni di scetticismo e superficialità da parte dell'utenza, complice l'atteggiamento di sprovveduti installatori i quali ne sconsigliavano l'impiego, senza conoscere in maniera adeguata la problematica.
Data per scontata la perfetta posa in opera da parte della ditta installatrice, nel rispetto di quanto indicato dalla Azienda produttrice dell'apparecchiatura, affinchè il funzionamento dello scarico si prolunghi nel tempo senza grossi problemi, è bene illustrare sinteticamente, quali sono le cose da evitare, per scongiurare malfunzionamenti e danni all'apparecchiatura.
La prima regola da rispettare è identica a quella generale consigliata per il corretto uso dei wc tradizionali e consiste nell'introdurre nello scarico solamente l'acqua e i rifiuti organici naturali.
Occorre inoltre evitare di scaricare acqua ad alta temperatura prossima a cento gradi. La temperatura elevata dell'acqua, peraltro sempre dannosa anche per gli impianti tradizionali realizzati con componentistica in plastica non di qualità certificata, nel caso specifico influisce sulla motorizzazione dell'impianto, mandando in blocco il motore, il quale è tarato in modo da evitare eccessivi surriscaldamenti.
Alcuni casi di malfunzionamento sono favoriti da operazioni faidate dannose, come ad esempio risolvere un momentaneo intasamento dello scarico immettendo nel water acqua bollente mista a soda caustica o ad altri liquidi dannosi.
Una delle caratteristiche di questo tipo di impianti è la presenza di una certa rumorosità durante il funzionamento della pompa e relativo trituratore; per questo motivo si cerca in tutti i modi di ridurre tale rumorosità attraverso l'impiego di soluzioni non corrette, le quali in alcuni casi arrivano a compromettere la possibilità di effettuare una corretta manutenzione dell'impianto.
Pertanto sconsiglio di impiegare sistemi di coibentazione faidate, forieri di future disavventure.
Per chi vuol incassare il gruppo pompa-trituratore a parete, consiglio di alloggiarlo all'interno di una struttura composta da cartongesso rivestita di materiale fonoassorbente, provvista di adeguato sistema di ispezione.
Il cartongesso presenta già caratteristiche fonoassorbenti, per cui il suo utilizzo unito a quello di altri materiali isolanti contribuisce all'ottenimento di un buon isolamento acustico.
È necessario tener presente il divieto di scaricare il materiale triturato e liquefatto all'interno della colonna di scarico delle acque bianche. Pertanto occorre predisporre un percorso al di sotto del pavimento o a soffitto della tubazione di scarico, al fine di raggiungere la colonna di scarico fecale più prossima, nel rispetto delle distanze e delle prevalenze specificate nella scheda tecnica allegata al prodotto, le cui indicazioni vanno osservate scrupolosamente in fase di montaggio.
Laddove è possibile, conviene impiegare tubazioni di diametro leggermente più grande rispetto a quelle minime consigliate, specialmente quando il percorso dello scarico avviene sotto il pavimento.
Infatti in questa circostanza la pressione indotta dalla pompa all'acqua di scarico può sollecitare con molta violenza il punto di innesto con la colonna fecale principale, fino a provocare una rumorosità eccessiva molto fastidiosa, la quale può essere attenuata quando è possibile disporre di tubazioni di scarico antirumore, unitamente ad adeguate misure di isolamento acustico da applicare sull'innesto alla colonna fecale.
L'uso dei servizi igienici provvisti di gruppo trituratore-pompa, va sempre affiancato ad almeno un bagno tradizionale, in quanto l'uso dei primi è necessariamente legato alla disponibilità di energia elettrica, pertanto una improvvisa mancanza di energia, impedisce il normale funzionamento dell'apparecchiatura.
La presenza di parti motorizzate comporta inoltre il rischio di un blocco della funzione di scarico, con conseguente fuoriuscita del liquame nel locale in cui l'impianto è installato, per questo motivo è buona norma effettuare una manutenzione più attenta rispetto ai sanitari tradizionali.
Un lavaggio periodico con prodotti anticalcare non aggressivi, unitamente a un uso corretto dello scarico, mette a riparo da problemi di malfunzionamento.
In caso di intasamento molto resistente, conviene non intervenire subito con prodotti a base acida molto aggressivi, peraltro sempre sconsigliati per questi apparecchi; conviene invece impiegare dispositivi ad aria compressa come primo tentativo, lasciando in casi estremi l'incarico ad altri sistemi.
|
||