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L'Italia è un piccolo paese rispetto alle grandi potenze economiche mondiali pur avendo conoscenze, mestieri, capacità, alimentazione, cultura, arte, arredo, abbigliamento con numeri importanti per le nostre famose tre eccellenze, e questa può essere la nostra forza.
Parliamo qui di orti urbani, piccole realtà sviluppatesi ormai da tempo in tutta Italia, negli attici di Milano così come in centro città a Roma, Napoli fino a New York o San Francisco.
Esistono orti urbani realizzati su aree pubbliche e altri su aree o terrazze private e di seguito vedremo alcuni esempi.
Gli orti realizzati su aree pubbliche sono in genere realizzati su parti degradate dei parchi urbani comunali dietro convenzione con il comune che spesso offre l'area di sedime in comodato d'uso gratuito, a patto di vederla sistemata e migliorata.
Gli orti urbani vengono realizzati e gestiti da associazioni e gruppi di volontari, che investendo tempo e a volte denaro di tasca propria per il bene comune, mettono in piedi, con le dovute autorizzazioni comunali, orti urbani su aree dismesse o degradate coltivando frutta e verdura.
Gli orti urbani hanno origini lontane e nascono già fuori dal nostro Paese ma hanno portato negli ultimi vent'anni a una veloce riscoperta della alimentazione sana, nel rispetto dei nostri ritmi biologici così come di quelli del nostro pianeta. Ed è proprio in Italia che l'orto urbano ha visto il suo splendore stimolando la cultura del mangiare sano, del km 0.
I primi orti urbani in città sono sorti in Germania e nei Paesi Bassi nel secondo dopoguerra per poi svilupparsi lentamente ma continuamente nel decennio successivo nelle aree periferiche di diverse città degli Stati Uniti, capofila la città di San Francisco ma anche a New York.
Solamente verso la fine degli anni Ottanta, piccole isole agricole urbane gestite da associazioni, enti e cittadini volontari, è divenuta realtà anche in Italia.
A Roma abbiamo diversi orti urbani che lavorano assiduamente; lodevole l'esperienza di Ortolino a via del Tintoretto o gli orti urbani Garbatella, orti di Veio o gli orti di Valle dei Casali.Oggi purtroppo, nel rispetto dell'emergenza Covid-19 gli orti urbani inseriti all'interno dei parchi urbani sono chiusi per evitare le attività sociali di assembramento.
A Napoli menzioniamo l'esperienza di Chiaiano e gli orti di Posillipo, esperienze sempre difficili da avviare ma possibili, normate e più che mai attuali. Non più viste come singole iniziative sporadiche ma parte di un progetto globale europeo riconosciuto ed espandibile con dignità e orgoglio cittadino e comunitario.
Guardiamo all'esperienza dell'Orto urbano della salute a Ponticelli, progetto di recupero ambientale e sociale, arricchito di laboratori di musicoterapia e training autogeno.
Nel bellissimo Giardino dei Sensi, inoltre, si concretizza un mix tra ortoterapia e arteterapia che sta riscuotendo risultati clinici eccellenti. L'esperienza di Ponticelli viene studiata dalle Università a livello europeo.
Il capoluogo lombardo, invece, sembra registrare circa 87 spazi della città adibiti a orto urbano (open data del Comune di Milano, 2013).
Tale bisogno compensa l'elevata pressione dell'uomo nell'uso di risorse disponibili, a partire dal suolo, ormai considerata insostenibile. Milano assegna le proprie aree libere mediante bandi di zona.
Altra lodevole esperienza milanese risulta quella di ColtivaMi che divulga cultura ed informazione sulle coltivazioni domestiche ed urbane, progetto europeo diffonde la cultura delle coltivazioni idroponiche cioè senza suolo. Coltivare gli orti in città diviene perciò l'opportunità di mitigare gli impatti dell'urbanizzazione
Purtroppo l'attuale emergenza Covid-19 ha chiuso tutti i parchi e i cimiteri e quindi anche gli orti urbani su area pubblica.
Nulla ci vieta di realizzare comunque il nostro orto domestico coltivando oggi ciò che va coltivato tra marzo e aprile: basilico, prezzemolo, pomodori, carote ma anche patate, aglio o cipolle e molto altro.
L'esperienza per i nostri bambini sarà meravigliosa e occasione di apprendimento per tutti del calendario delle stagioni
Nell'attesa che l'emergenza Covid-19 rivaluti l'importanza degli orti urbani come sistemi di cooperazione in ambito alimentare e gli orti urbani su suolo privato come facilitatori in un momento di emergenza, sicuramente possiamo dilettarci nel ripasso della verdura e frutta di stagione con i nostri figli, imparando così a fare una spesa intelligente e nutriente per il nostro organismo.
Ciò che mangiamo è il nostro carburante e la frutta e la verdura di stagione sono notoriamente le fondamenta di una alimentazione sana e nutriente.
Frutta e verdura, spezie, radici, piante erbacee e legumi sono al centro di una dieta alcalinizzante, alimentazione notoriamente classificata come alimentazione antivirale, argomento di enorme attualità in questi giorni.
La frutta e la verdura di stagione sono alimenti ricchi di acqua, sali minerali, fibre e vitamine e hanno importanti proprietà antiossidanti. Senza frutta e verdura nella nostra alimentazione quotidiana il nostro organismo non avrebbe i giusti apporti nutritivi e quindi correrebbe il rischio di essere più facilmente aggredibile da malattie e patologie.
Secondo l'Organizzazione Mondiale dlla Sanità bisogna mangiare ogni giorno almeno 5 porzioni tra frutta e verdura per mantenersi in forma ed adeguatamente idratati.
Dilettiamoci quindi con gustosi centrifugati alcalinizzanti. Tra verdure e frutta di stagione miste come più vi piace, possono andar bene:
Un ottimo centrifugato di frutta è il noto ACE, ovvero preparato con 3 ingredienti, ricchi di vitamine A,C ed E. Servono: 3 arance grosse succose e non trattate, 1 carota, 2 limoni
Ma in realtà qualsiasi centrifugato misto può andar bene nel rispetto dei vostri gusti purché non manchi mai il succo di 1 limone, agrume per eccellenza il più alcalinizzante di tutti; non a caso sono note le sue proprietà preparatorie dell'organismo bevendo il succo di 1 limone in 250 ml di acqua calda la mattina a stomaco vuoto prima di iniziare la giornata.
E ancora, per i nostri pasti principali prepariamo:
Ricordiamoci quindi di favorire gli alimenti alcalini approfondendo on line e #stiamoacasa quindi, cucinando con frutta, verdura, radici e legumi di stagione per mantenere alte le nostre difese immunitarie.
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