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Il legno da sempre è un materiale utilizzato in architettura, fin dai tempi più antichi lo ritroviamo sia nelle strutture che nelle rifiniture, in genere viene accoppiato ad altri materiali come ad esempio la pietra. Il legno è un materiale naturale con una valenza costruttiva quindi piuttosto rilevante.
Tutto questo è sicuramente ricollegabile alla sua facile reperibilità, soprattutto in passato, che ha portato alla realizzazione di solai lignei e di tetti a falde negli edifici murari.
Ma ciò che lo ha reso anche così popolare, se così vogliamo definirlo, sono le sue ottime caratteristiche di durabilità e resistenza nel tempo, nonché il suo bell'aspetto.
Il materiale con cui il legno si sposa meglio è sicuramente la pietra, o meglio la muratura. Infatti, nelle abitazioni antecedenti la nascita dei materiali moderni, è sufficiente alzare lo sguardo al soffitto e soffermarsi a guardare l'intradosso per poter notare un solaio interamente a vista, realizzato con travetti e tavolati lignei.
Proprio in virtù della loro bellezza e antichità nonché funzione tra i nostri obiettivi nel campo della ristrutturazione rientra quello di mantenere e conservare correttamente queste strutture in legno, pertanto, è assolutamente necessario conoscere il legno quale materiale costruttivo.
Il legno, come sappiamo, è un materiale naturale, ovvero un materiale che presenta particolari caratteristiche che rendono ogni specie legnosa differente dalle altre. Si fa riferimento a caratteristiche come la manutenzione, la salubrità, i difetti e il comportamento meccanico, intendendo sia la resistenza sia la deformabilità. Quando ci si ritrova davanti ad una struttura legnosa deteriorata o pericolante sulla quale intervenire, preliminarmente a qualsiasi intervento di consolidamento o restauro è necessario indagare sulla salute del legno, ovvero fare una serie di analisi e di prove che ci portino ad eliminare l'ipotesi di degrado biologico, causato da agenti patogeni che si sono insinuati nello spessore dell'elemento ligneo.
Perché in questo caso il tipo di intervento da eseguire sarebbe completamente differente.
Il legno essendo un materiale appunto naturale, con il corso del tempo è soggetto ad una serie di fattori esterni e non che portano al suo degrado.
La prima cosa da guardare quando si analizza un elemento strutturale in legno è sicuramente la localizzazione del fenomeno e la profondità dell'attacco, talvolta però si può incorrere in casi in cui il punto di degrado dell'elemento in legno non è chiaramente visibile.
Qualora il fenomeno sia localizzato si può intervenire mediante l'utilizzo di sostanze impregnanti, oppure rimuovendo parzialmente o integralmente la parte interessata, così da risanarla.
Se l'intenzione è quella di recuperare l'elemento conservando la natura della struttura, poiché magari di pregio ecc., sarà opportuno, sostituire l'elemento con uno appartenente allo stesso materiale, eventualmente lamellare, al fine di non snaturare il contesto in cui è inserito.
Ad esempio se il tetto del vostro appartamento posto all'ultimo piano di uno stabile presenta una struttura costituita da una capriata lignea, qualora questa capriata presentasse una testa della trave danneggiata è consigliabile, sicuramente sostituire l'elemento danneggiato con uno di fattura analoga, che non alteri l'estetica del sottotetto, ma bisogna accertarsi anche che la sua eventuale sostituzione non alteri il comportamento strutturale, sia dell'elemento costituente che dell'intera struttura, ovvero che le distribuzioni di carico e le condizioni di vincolo restino invariate.
Qualora si decidesse d'intervenire non con la sostituzione dell'elemento ma con la fasciatura dello stesso, bisognerà prestare attenzione al materiale con il quale l'elemento ligneo verrà fasciato.
È importante evitare di racchiudere il legno all'interno di materiali che possano impregnarsi di umidità, ovvero che favoriscano la formazione di condensa.
Sicuramente la qualità e la specie legnosa che consideriamo influenzano il comportamento e la vita dei singoli elementi in legno ma a volte non sono solo le caratteristiche intrinseche ad incidere sul comportamento strutturale del legno, infatti un aspetto fondamentale e da non sottovalutare è il cambio di destinazione d'uso che può avere interessato l'edificio durante la sua vita. Tale fattore incide sulla rigidezza, ma anche sulla resistenza dell'elemento strutturale solaio e sui suoi elementi costituenti.
Talvolta si può assistere a seguito ad esempio di un cambio di destinazione d'uso ad un'elevata inflessione delle travi lignee, provocata da un incremento di carico avvenuto nel corso degli anni. In questo caso si potrà procedere riducendo l'entità del carico, affiancando agli elementi esistenti altri che aiutino a sopportare meglio le sollecitazioni indotte o, più semplicemente e sempre che gli spazi lo consentano, introdurre travi rompitratta o sospensioni intermedie o saette, che diminuiscano la luce libera d'inflessione delle travi, creando così ulteriori punti di appoggio.
Negli ultimi decenni l'affermarsi della bioedilizia, da un lato, nonché il miglioramento della produzione, dall'altro, ha fatto sì che il legno si prestasse a essere utile al recupero oltre che un materiale da recuperare e consolidare. Inoltre si è ampiamente diffusa la produzione di legno lamellare che ha permesso di sfruttare al meglio un materiale naturale, di semplice montaggio e con caratteristiche meccaniche ben definite. Altra caratteristica importante di cui gode il legno lamellare è il suo essere un buon isolante termico, acustico ed elettrico
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