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L'impiego delle lamiere grecate, nella costruzione dei solai, ha rappresentato una profonda innovazione, la quale ha reso possibile razionalizzare e accelerare i tempi di realizzazione con un conseguente importante beneficio economico.
I motivi che hanno favorito tale scelta nel realizzare molte costruzioni, risiedono in diversi fattori, tra i quali risultano evidenti, la disponibilità quasi immediata dei piani di lavoro transitabili, la possibilità di evitare opere di puntellamento e sostegno, cosa che permette la realizzazione anche contemporanea su più piani, delle strutture orizzontali.
Oltre agli elementi descritti, altri vantaggi si ritrovano nella movimentazione dal fornitore all'applicazione in cantiere, giusto per fare un esempio per costruire un edificio con solai costituiti da lamiera grecata e calcestruzzo armato, si impiega la decima parte dei mezzi di trasporto e delle ore di montaggio rispetto ai solai tradizionali in laterocemento.
La possibilità di effettuare modifiche della sua superficie, come la realizzazione di tagli, forature, ecc, risulta molto più agevole rispetto a quella offerta dai solai tradizionali.
Tra gli elementi che ne hanno limitato in alcuni casi l'impiego, troviamo l'impossibilità di poter realizzare luci molto grandi, a causa della scarsa disponibilità di lamiere collaboranti di dimensioni adeguate e la maggiore vulnerabilità in caso d'incendio.
Principalmente l'impiego dei solai costituiti da una struttura portante in lamiera grecata è stato più ricorrente nelle costruzioni industriali, commerciali, di servizio, impiegando due sistemi: quello a secco e il sistema a getto di calcestruzzo.
Nelle costruzioni adibite a civili abitazioni, l'impiego della lamiera grecata è subentrato specialmente nelle ristrutturazioni laddove occorre sostituire solai in legno o di altre vecchie configurazioni, con strutture più rigide e resistenti risparmiando sui tempi di realizzazione.
Il recupero dei solai realizzati con la lamiera grecata, di strutture industriali, ormai dismesse, ricorre in molte situazioni attuali, specialmente quando è possibile urbanisticamente trasformare tali ambienti in abitazioni, un esempio in tal senso è rappresentato dalla realizzazione del loft, caratteristica abitazione, spesso a doppia altezza, ricavata all'interno di una volumetria ex industriale.
Per la sua realizzazione, occorre verificare le condizioni di abitabilità dello spazio, in rapporto alle esigenze della committenza, la possibilità di valorizzare il carattere del fabbricato esistente, oltre a quella di poter realizzare dei soppalchi, da dedicare ad ambienti diversi.
Una delle scelte che spesso fa chi decide di realizzare tali ambienti consiste nel lasciare a vista impianti ed elementi strutturali, al fine di caratterizzare in maniera decisa l'ambiente abitato.
Questo tipo di scelta comporta la necessità di intervenire con operazioni di recupero e consolidamento delle parti strutturali, anche per metterne in risalto i caratteri più significativi.
La parte a vista dei solai in lamiera grecata rappresenta una parte fondamentale di quelle strutturali da recuperare e valorizzare, mediante una serie di interventi mirati a garantirne la staticità, la sicurezza e il decoro.
Per fare ciò è necessario procedere in maniera accurata alla revisione di tutte le parti a vista di tali strutture, al fine di evidenziare eventuali fenomeni di deterioramento superficiali o profondi, per poi predisporre un piano di intervento, con l'impiego di materiali protettivi e consolidanti, possibilmente poco invasivi.
Una prima operazione da fare in tal senso è la sabbiatura, ossia un processo di pulizia mediante il quale si asporta materiale da una superficie senza creare danni per la stessa.
Attraverso la sabbiatura è possibile rimuovere strati di pittura, ruggine, resine, macchine causate da agenti atmosferici e smog, riportando allo stato originario le superfici trattate, le quali in questo modo risultano pronte a ricevere l'applicazione di vernici o trattamenti vari di protezione.
La sabbiatura è una tecnica sicura ed efficace, che sfrutta la combinazione di due elementi semplici come abrasivo e aria compressa. In base alla potenza del getto e alla granulometria dell'abrasivo è possibile realizzare una pulitura più o meno profonda.
La sabbiatura trova applicazione nella pulizia di cancelli, recinzioni, pavimento in cotto, termosifoni, elementi in legno, pietra, cemento e tutto quello che l'usura ha deteriorato.
Nello specifico, l'operazione di sabbiatura può mettere in risalto eventuali incrinature della lamiera grecata o fenomeni più profondi di ossidazione che nel lungo termine, se lasciati senza intervenire, possono arrecare danno staticità del solaio.
In presenza dei fenomeni di deterioramento descritti, è necessario procedere con interventi localizzati di riparazione e consolidamento, per poi procedere con dei trattamenti superficiali di protezione, costituiti da speciali vernici.
Voglio richiamare l'attenzione del lettore, circa la pratica spesso impiegata di coprire in qualche modo la lamiera grecata, allo scopo di sottrarre dallo sguardo di chi osserva le parti deteriorate, mediante la realizzazione di controsoffittature in cartongesso.
Tale procedura, non contribuisce a rendere più sicura la struttura soprastante, non avendo in se alcuna capacità di rinforzo e neanche protettiva, considerando che i fenomeni corrosivi, nascosti, continuano ad espandersi senza adeguati interventi di protezione della lamiera.
A proposito dei fenomeni corrosivi, occorre tener presente che essi si evidenziano specialmente in quei materiali ferrosi diversi dall'acciaio inossidabile, riscontrabili nelle vecchie costruzioni.
In esse è possibile rilevare delle lamiere grecate zincate, che oltre a essere attaccate da fenomeni di corrosione superficiale, sono soggette a corrosione galvanica a causa dell'accostamento con altri tipi di metalli più nobili in ambienti umidi.
Pertanto se una parte di una lamiera, è forata per farvi passare una tubazione in ferro il rischio di una corrosione galvanica della lamiera è elevato.
A eliminare tale pericolo, non è sufficiente la presenza di un impianto di messa a terra all'interno dell'ambiente da recuperare, ma occorre realizzare un sistema di protezione galvanica.
Tale impianto si basa sul principio che vede il metallo più attivo, fungere da anodo mentre quello più nobile fungere da catodo, pertanto tra loro si crea una differenza di potenziale tale da far migrare gli elettroni dal metallo a potenziale minore, come il ferro che fa da anodo e si ossida, al metallo a potenziale maggiore come l'acciaio, il quale si comporta da catodo inerte ovvero non si ossida né si riduce.
Quindi in conclusione, mettendo a contatto un metallo più nobile con un altro meno nobile si verifica l'ossidazione del metallo meno nobile e tale ossidazione sarà localizzata nella zona di contatto tra i due metalli.
Pertanto, riprendendo il concetto di protezione galvanica, necessaria a proteggere le lamiere citate, ricordo che essa può essere attuata, impiegando una puntazza di zinco in luogo di quella di rame impiegata nel classico impianto di messa a terra.
Tale puntazza di zinco, per differenza di potenziale elettrochimico si corrode al posto della struttura. da proteggere, per tal motivo esso viene anche definito anodo sacrificale, inquanto si sacrifica al posto di ciò che si vuol proteggere, pertanto occorre controllarne la sua condizione periodicamente e al bisogno sostituirla.
Una volta effettuati tutti i controlli sopradescritti, unitamente alle eventuali riparazioni, occorre procedere alla protezione delle lamiere a vista mediante l'applicazione di specifiche vernici protettive.
La protezione necessaria per le strutture in lamiera grecata, deve essere particolarmente efficace contro i rischi d'incendio.
Nel caso di strutture da recuperare, in cui non sia possibile realizzare operazioni di maggiorazione delle sezioni, laddove esse siano costituite da materiali non isolanti come acciaio e alluminio, gli eurocodici prevedono il ricorso ai rivestimenti protettivi con intonaci antincendio o vernici intumescenti.
Con il termine intumescenza si fa riferimento al comportamento di un materiale che tende ad aumentare di volume, in seguito a una sollecitazione termica esterna.
Le vernici intumescenti, pertanto, quando vengono esposte alla fiamma o a una fonte di calore che provocano un aumento della temperatura al di sopra dei 200°, rispondono gonfiandosi, generando così una schiuma densa e compatta con caratteristiche termoisolanti.
Questo processo è reso possibile grazie alla presenza, nella loro composizione, di sostanze che a contatto con le alte temperature, producono un gas inerte responsabile del rigonfiamento della vernice.
Grazie alla loro applicazione è possibile proteggere da incendi le parti metalliche trattate e non solo: Infatti, le citate vernici, oltre a essere impiegate per proteggere strutture metalliche, possono essere usate anche per proteggere elementi in legno, cemento ecc.
Nel caso di strutture metalliche da recuperare, come quelle che ci interessano, il loro impiego permette di lasciare a vista le nervature, senza bisogno di doverle rivestire con controsoffittature protettive, le quali, oltre ad aumentare i costi d'intervento, tolgono la possibilità di mettere in evidenza interessanti tessiture di materiali, da abbinare all'arredamento.
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