Nelle operazioni di aggiornamento catastale (frazionamento, mappale e tipo particellare), i Punti Fiduciali costituiscono dei riferimenti fissi e inamovibili.
Cosa sono i punti fiduciali?
L'Ufficio del Catasto (adesso denominato Agenzia del Territorio), è visto solitamente come un impianto burocratico costituito prevalentemente da archivi polverosi pieni di vecchi documenti.
A questo concetto canonico, posto fuori dal tempo, risponde invece un apparato dello Stato efficiente e in grado di stare al passo con le nuove evoluzioni in campo tecnologico.
In questi ultimi anni vi sono state parecchie novità, una su tutte l'introduzione della procedura dei Punti Fiduciali (PF), che, di fatto, costituiscono una rete di appoggio per i rilievi geometrici eseguiti sul territorio.
Infatti, ogni attività condotta dal tecnico, riconducibile al Catasto (come ad esempio nel caso di rilievi e frazionamento di terreni), deve confrontarsi con un insieme di riferimenti fissi che consentono un'esatta individuazione del terreno in esame.
Nella mappatura dei punti Fiduciali, distinta per zone e segnalate dall'ufficio del Catasto, sono scelti degli appoggi che rimarranno inamovibili e quindi stabili nel tempo come ad esempio: spigoli di fabbricati monumentali, campanili, punti IGM, ecc.
Un'altra caratteristica di questi punti è di essere facilmente individuabili, sia sulla carta sia dal tecnico durante le operazioni sui luoghi.
Punti fiduciali catasto
Di base, la rete dei punti Fiduciali deve formare una maglia triangolare con i lati mediamente compresi tra i 250 e i 300 metri di lunghezza.
È chiaro che questa mappatura, così come la distanza tra i vari riferimenti, dovrebbe essere più omogenea possibile.
Tuttavia, la particolare configurazione del terreno, può determinare una maggiore distanza tra i vari punti.
Vi può essere anche il caso che, per evidenti difficoltà operative, vi sia la necessità di acquisire nuovi riferimenti rispetto a quelli consegnati di ufficio.
In queste condizioni il professionista può chiedere nuovi Punti Fiduciali al Catasto, attraverso una procedura che tiene conto della semplicità di riconoscimento di ciascuna posizione sul terreno oltre all'individuazione di riferimenti per un'eventuale rintracciabilità.
Ciascuna Provincia ha una propria mappatura dei punti Fiduciali tramite il TAF (Tabella Attuale dei Punti Fiduciali), che si compone di un archivio contenente i dati metrici e descrittivi dei punti e disponibile anche sul sito dell'Agenzia del Territorio.
Con il DIS (Mutue distanze dei punti fiduciali), si ha tutta una serie d'informazioni sulle varie distanze tra gli appoggi, individuati attraverso le varie attività catastali condotte nel tempo.
Per quest'aspetto, infatti, l'archivio è aggiornato periodicamente.
Vi è infine il MON (Schede monografiche dei punti fiduciali), che permette la consultazione di eventuali punti proposti dai tecnici e aggiunti quindi in archivio.
Anche queste ultime informazioni sono facilmente reperibili.
Una particolare condizione può sorgere quando il punto Fiduciale è posto all'interno in un terreno privato, e quindi si presenta la necessità di accesso al fondo.
Con il Decreto del Ministero delle Finanze n. 28 del 2 gennaio 1998 (articolo 10), si è predisposto che, nell'eventualità di operazioni catastali, sia il tecnico che i funzionari dell'Agenzia delle Entrate, possono accedere all'interno del suolo privato seguendo ovviamente delle specifiche modalità.
Oltre a questi punti, nelle operazioni di aggiornamento catastale, vengono anche riportati altri riferimenti (esterni alla maglia dei PF), e che comprendono anche appoggi vertice, linee di direzione, contorni del fondo, ecc., ossia informazioni che consentono una migliore individuazione in mappa del terreno.
Tutte le operazioni catastali, sono eseguite sul campo con apparecchiature elettroniche di altissima qualità e precisione (stazioni GPS), e sono condotte in studio con un software specifico, in uso per tutti i tecnici (Architetti, Ingegneri e Geometri), denominato PREGEO.
Tramite questo programma i professionisti predispongono l'aggiornamento catastale su supporto informatico per essere in seguito consegnato agli uffici dell'Agenzia del Territorio.
In base alle indicazioni contenute in questo supporto, le informazioni sono controllate e in seguito validate dai funzionari preposti con un analogo programma gestito sulla stessa piattaforma informatica.
Gli atti di aggiornamento catastale che fanno parte di queste operazioni sono: il tipo Mappale, il Frazionamento, e il tipo Particellare.
Il mappale è in sintesi l'introduzione sulla cartografia di un nuovo fabbricato in precedenza realizzato o ampliamento a quello esistente.
Con la procedura di frazionamento s'identificano nuovi confini del terreno e la costituzione di nuove particelle.
Quest'attività è condotta solitamente quanto è venduta una singola porzione di terreno, identificata (catastalmente) come unica unità (particella).
L'aggiornamento catastale con il tipo particellare, avviene nel caso in cui è individuata una difformità tra la configurazione o la superficie catastale riportata in mappa rispetto a quella desunta dagli atti.