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Ancora una volta parliamo di una figura professionale proveniente dal mondo anglosassone; il Property Finder nasce infatti negli Stati Uniti, negli anni ‘90, per diffondersi poi anche in Gran Bretagna e nel resto del mondo, in particolare in Canada e in Francia.
È noto anche con altre denominazioni, quali Home Hunter, Flat Hunter, Home Seeker, Property Hunter ed è stato italianizzato con il termine Cacciatore di immobili.
Property finder è però probabilmente la definizione più adatta a descrivere questa attività perché indica il professionista incaricato della ricerca di una proprietà in generale, quindi non solo case ma anche ogni altro tipo di immobili.
Il Property Finder è infatti il consulente immobiliare incaricato dal proprio committente di ricercare per suo conto un immobile da acquistare o da affittare, rispondente a determinate caratteristiche.
Per trovarlo, il professionista si può rivolgere direttamente a privati, costruttori o alle stesse agenzie immobiliari.
La principale differenza, rispetto a un intermediario immobiliare, è quella di non svolgere un ruolo super partes, quello appunto consistente nel mediare tra l'offerta e la ricerca, ma di curare esclusivamente gli interessi del suo cliente, quindi di chi cerca.
Il ricorso a un property finder consente di avere accesso a una platea di immobili disponibili sul mercato molto più ampia e meno limitata di quella delle agenzie immobiliari, dove invece bisognerebbe limitarsi unicamente allo specifico portafoglio clienti.
Inoltre il consulente ha la possibilità di accedere anche a immobili da provenienze alternative, come quelli messi all'asta.
Un'altra differenza consiste nel fatto che l'agenzia immobiliare propone ai clienti un ventaglio di immobili tra cui scegliere, lasciando a lui il compito di decidere. Invece, il property finder opera a monte, effettuando una selezione delle possibili soluzioni rispondenti ai requisiti e alle esigenze esposti dal cliente, senza perdere tempo inutile.
In ogni caso egli non si pone in contrapposizione alle agenzie immobiliari, ma anzi è possibile instaurare una proficua collaborazione portando dei clienti selezionati e solo se effettivamente interessati a determinati immobili.
Il suo lavoro si conclude con l'attività di assistenza al notaio per la stesura del contratto.
Questa professionalità risulta quindi particolarmente interessante per quella committenza che desidera un servizio di qualità e ha la necessità di risparmiare tempo e denaro.
Per svolgere l'incarico in maniera eccellente, il property finder deve avere un'ottima conoscenza del mercato immobiliare in cui opera e avere a disposizione un'ampia rete di contatti sul territorio.
Il ruolo è spesso ricoperto da professionisti del settore edilizio, come architetti e ingegneri, che si occupano quindi di tutti gli aspetti relativi alla transazione e non solo di quelli burocratici, come l'assistenza alla stesura del contratto, ma anche di quelli tecnici.
Altre figure ideali per svolgere questo tipo di incarico sono proprio gli agenti immobiliari o i promotori finanziari, i quali possono indirizzare il cliente verso un acquisto inteso come investimento immobiliare.
Le competenze di questi professionisti sono senza dubbio importanti ma il lavoro si impara soprattutto sul campo, acquisendo sempre più esperienza.
Per svolgere questa attività non è necessario avere un ufficio o uno studio, come avviene per le agenzie immobiliari. Il property finder può recarsi egli stesso direttamente presso il domicilio del cliente.
A onor del vero bisogna dire che già di frequente ci si affida a un proprio professionista di fiducia, come un architetto, un avvocato o un commercialista, per farsi aiutare nella ricerca di un immobile. Il questo caso, tuttavia, si tratta di professionisti che non svolgono tale attività in maniera esclusiva, e non possono contare su una rete di conoscenze in grado di fargli trovare in breve tempo l'immobile cercato.
Nei paesi stranieri, per l'ingaggio del property finder si paga una sorta di commissione di incarico, necessaria anche a coprirgli le spese.
In Italia, in genere, tale commissione non si applica e si passa direttamente a retribuire l'incarico svolto solo a ottenimento del risultato.
L'onorario da pagare al consulente è analogo a quello previsto per un broker immobiliare e si aggira intorno al 2-3% del prezzo di vendita.
Naturalmente il professionista, non operando super partes, viene retribuito esclusivamente dal suo committente e non da entrambe le parti in causa, come avviene per l'agente immobiliare.
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