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Le domande su come progettare una cucina sono forse le più ricorrenti sui siti dedicati all'arredamento. Anche il forum sulla casa del nostro portale lavorincasa.it è sempre molto frequentato da utenti che pongono quesiti e cercano consigli.
Prendendo spunto da uno dei vari argomenti affrontati nel forum e anche dalle problematiche generali riscontrate nella professione, se ne ricavano alcune riflessioni e appunti progettuali, per dare qualche idea, dei semplici suggerimenti per disegnare una cucina in un ambiente open space.
L'argomento di partenza in questione riguarda la sistemazione planimetrica di una mansarda, ma le proposte sono applicabili in qualsiasi contesto, visto che, nel caso specifico, le altezze del soffitto non sono tali da influenzare in maniera decisiva la composizione stessa.
I vincoli, semmai, derivano dalla disposizione in pianta degli spazi e delle aperture nei muri. Tralasciando il discorso più generale di progettazione della zona giorno, ci concentreremo sulla zona in cui progettare la cucina.
La prima proposta di come disegnare una cucina nella mansarda prende in considerazione la possibilità di eliminare il muro che divide parzialmente la zona della cucina dal resto dell'ambiente giorno.
Ovviamente, tale scelta presuppone che il muro non sia strutturale e che il suo abbattimento non provochi alcun danno alla tenuta dell'intera struttura.
Si tratta, infatti, di un semplice divisorio creato separare la zona pranzo dall'angolo cottura creando al contempo una sorta di corridoio aperto per nascondere la porta di accesso alla zona notte.
In questa prima idea la funzione del muro viene ora affidata ai mobili della composizione cucina e in particolare alle basi, poiché la cucina è progettata ad angolo ma i pensili occupano solo il lato lungo della composizione.
Le basi verso la zona pranzo, così progettate, serviranno anche come appoggio per poter lavorare alla preparazione dei cibi e il top, profondo 60 cm, non potrà essere utilizzato come snack, vista la vicinanza del tavolo vero e proprio.
Per accentuare l'effetto di divisione in maniera esteticamente piacevole si può prevedere l'inserimento di due mensole montate perpendicolarmente sul muro su cui sono sistemati i pensili e che potranno essere sfruttate per l'illuminazione diretta sul piano di lavoro con l'applicazione di un paio di faretti.
In questo modo, seguiranno per tutta la lunghezza le basi verso la zona pranzo coprendo, seppur parzialmente, il fianco dell'ultimo pensile, per un migliore effetto finale soprattutto quando si rientra dalla zona notte.
Per quanto riguarda come progettare una cucina, la cosa più importante da fare è quella di verificare innanzitutto le misure della posizione degli impianti di acqua e gas e da lì partire con la progettazione. Il mobile sottolavello a unica anta è largo 60 cm e la sua posizione segue quella dell'impianto idrico, compresa in uno spazio che va dai 70 ai 110 cm a partire da sinistra.
A questo punto, dal momento che non ci sono particolari problemi con le altezze nonostante si tratti di una mansarda, si parte proprio dal lato sinistro per sistemare il lavello e la lavastoviglie da 60 cm per 12 coperti.
Per comodità si consiglia sempre di collocare la lavastoviglie nelle immediate vicinanze del lavello. Questo per poter sciacquare le stoviglie sporche prima di inserirle nella macchina ma, soprattutto, per sfruttare gli impianti di carico/scarico dell'acqua evitando la presenza di tubazioni troppo lunghe.
Non sono rari i casi, infatti, soprattutto dopo un trasloco con relativo restyling degli arredi, di trovarsi con una composizione cucina in cui la lavastoviglie è troppo lontana dal lavello per cui si rende necessario utilizzare tubi di lunghezza eccessiva.
Spesso ciò provoca il dover intervenire sui mobili forandoli o modificandoli per permettere il passaggio dei tubi stessi, con tutto il disagio di vedere i propri mobili ritoccati, per usare un eufemismo.
Premesso ciò e tornando al progetto in questione, si sistema la lavastoviglie sotto il gocciolatoio del lavello inox con una sola vasca. A seguire, dopo il mobile con il lavello, trovano posto una base da 30 cm con anta e la base da 60 cm per il forno e il piano cottura largo 90 cm, da 4 o 5 fuochi.
L'inserimento della base da 30 cm ci permette infatti di avere abbastanza spazio per inserire un piano cottura più grande rispetto alla base forno.
In questo caso la cappa dovrà avere la sua stessa larghezza a meno che non si scelga una cappa estetica che non tiene conto dell'ampiezza del piano cottura.
Io ho scelto di utilizzare la cappa a incasso con lampada illuminante e i pensili con l'apertura a doppia ribalta alti 60 cm, quindi più bassi dei classici pensili alti 72 cm, per accentuare l'andamento orizzontale della composizione.
A destra della base forno trova posto la base angolo con ripiano interno, la tipologia più economica e pratica da gestire.
Si potrebbe attrezzare internamente con elementi scorrevoli che ruotano verso l'esterno ma ovviamente la soluzione sarebbe più costosa e da valutare in sede di preventivo totale di spesa. A tale proposito vi propongo alcune immagini di soluzioni STOSA Cucine e IKEA
A questo punto, collocati i pezzi principali, ciò che resta a disposizione su questo lato verrà risolto con un riempitivo.
A destra dell'angolo trovano posto una base da 45 cm con anta e una base da 90 cm con due cassetti e un pratico cestone portapentole. Il frigorifero è a libera installazione sulla parete libera a sinistra della porta finestra.
Un normale pannello in laminato, della stessa azienda che fornisce i mobili da cucina, servirà a rifinire il retro e il fianco delle basi a vista.
L'alternativa a questa prima soluzione prevede che la parete divisoria rimanga e che la composizione cucina sia progettata in linea sulla parete principale.
Le basi a vista sono questa volta poste in parallelo e appoggiate a timone alla parete divisoria stessa, che può assolvere alla sua funzione, sia per una maggiore privacy da garantire a chi sta lavorando in cucina, sia per una migliore gestione, seppur minima, di odori e vapori.
Per quanto riguarda la composizione in generale, sono stati mantenuti tutti i pezzi principali come il lavello, la lavastoviglie e la zona cottura con piano e forno.
I pensili ora sono alti 80 cm per recuperare lo spazio perso con l'inserimento di una cappa inox non incassata. La presenza del muro rende meno pesante esteticamente la presenza di mobili più alti. La base ad angolo viene sostituita da una base larga 90 cm con due cassetti e un cestone portapentole.
La piccola penisola appoggiata alla parete è composta da due semplici basi con ripiani interni, una da 60 cm e una da 90 cm con due ante.
Anche in questo caso un pannello andrà a coprire il retro dei mobili a vista e potrà essere in laminato del colore dei mobili oppure in cartongesso, con lo stesso trattamento superficiale della parete di appoggio. Consiglio in entrambi i casi di applicare un battiscopa.
Basterà, in una prima soluzione, considerare un top rifinito anche posteriormente se poggiato sul cartongesso, oppure, in alternativa, un top rifinito solo anteriormente e completo di alzatina, in battuta contro la parete in cartongesso.
In questa soluzione alternativa, infatti, la paretina sarà più alta delle basi e servirà a nascondere oggetti, piccole stoviglie o contenitori per spezie, che si usano normalmente durante la preparazione dei pasti.
Entrambe le soluzioni di composizione cucina, ad angolo o in linea, sono valide.
Quello che cambia è l'assetto generale della zona pranzo che dipende dall'impatto visivo che si vuole dare all'ambiente.
È importante cioè considerare se si vuole accentuare l'aspetto di ambiente open space oppure conservare un minimo di divisione delle due zone, soprattutto in previsione di pranzi e cene più formali.
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