• progetto
  • cadcasa
  • ristrutturazione
  • caldaia
  • clima
  • forum
  • consulenza
  • preventivi
  • computo
  • mercatino
  • mypage
madex

Pozzolana, cocciopesto e malte idraliche

Le malte idrauliche, ottenute da alcuni tipi di calce o aggiungendo additivi come il cocciopesto e la pozzolana, fanno presa in ambienti molto umidi o sottacqua
Pubblicato il

Malte idrauliche: caratteristiche generali


Come dice anche il nome, la caratteristica principale delle malte idrauliche è la loro capacità di fare presa anche in presenza di molta umidità o addirittura sottacqua.

Intonaco a base di malta di pozzolana. Dal catalogo Magistra del gruppo Tradimalt.
I loro usi principali riguardano dunque:
- la confezione di intonaci o malte per murature in città di mare (ad esempio Genova), edifici su palafitte (come nel centro storico di Venezia), o con fenomeni di umidità di risalita capillare molto accentuati (tra cui le zone basse della provincia di Ferrara);
- l'esecuzione di opere idrauliche, come banchine di moli, argini di fiumi e torrenti, chiuse e in generale i tutti manufatti per la regimentazione delle acque;
- l'impermeabilizzazione di vasche, fontane, cisterne e acquedotti;
- la realizzazione di pavimenti monolitici, particolarmente adatti agli spazi esterni come cavedi, patii e cortili o gli edifici con copertura a terrazza, molto comuni soprattutto nel Meridione.

Le malte idrauliche furono inventate, o quanto meno decisamente perfezionate, dagli antichi Romani, e perciò il loro utilizzo è noto e diffuso già da alcuni millenni.


Materiali tradizionali per la confezione di malte idrauliche


Usualmente, si possono confezionare malte idrauliche in due modi diversi: utilizzando una calce idraulica naturale oppure aggiungendo vari additivi alla comune malta di calce aerea.

Calce idraulica naturale


Le calci idrauliche naturali sono note già da molti secoli e numerosi trattatisti ne parlano diffusamente fin dal Rinascimento. Si ricavano generalmente dalla calcinazione di calcari marnosi, cioè con impurità di argilla fino al 25%, e hanno un colore bruno, grigio o nerastro.

La loro preparazione è molto simile a quella di una comune malta di calce aerea. Dopo la raccolta dei sassi da calce, si procedeva alla loro calcinazione in appositi forni a una temperatura di circa 800-900 °C: la cottura, molto lenta, richiedeva anche due o tre settimane e necessitava della supervisione di mano d'opera esperta.

Successivamente, una volta estratta dal forno, la calce viva era trasformata in grassello mediante lo spegnimento, consistente nell'aggiunta controllata di acqua in apposite fosse o vasche.
Il grassello era fatto stagionare per un certo periodo di tempo, da alcuni mesi fino a due o tre anni, e successivamente veniva mescolato agli inerti per ottenere la malta desiderata.

Al riguardo, Francesco di Giorgio Martini ci ha tramandato alcune notizie molto interessanti: nella zona di Siena, città di origine del noto architetto, era molto rinomata ad esempio la calcina Albazzana, ottenuta dalla calcinazione di un calcare locale di colore bigio.


Cocciopesto, pozzolana e altri additivi


Quando invece la calce idraulica naturale non era disponibile o facilmente reperibile, si ricorreva alle malte idrauliche artificiali, ottenute semplicemente aggiungendo alcuni additivi a una comune malta di calce aerea.

Anche in questo caso, i trattatisti ci forniscono informazioni molto preziose: già Vitruvio parla infatti diffusamente delle malte di pozzolana o cocciopesto, molto comuni nell'edilizia romana.

Intonaco di cocciopesto con decorazione a finto mattone.
La malta di cocciopesto, facilmente riconoscibile per il suo tipico colore rosa, si ottiene mescolando due parti di sabbia di fiume, una parte di calce aerea e una parte di cocciopesto, una polvere molto fine di mattoni, tegole o frammenti di terracotta.

Molto comune già nell'antica Pompei, era diffusa soprattutto nell'impermeabilizzazione di vasche e fontane, nella realizzazione di pavimenti monolitici in battuto di cocciopesto e nella realizzazione del primo strato di intonaco in pareti contro-terra o particolarmente umide.
In epoche più recenti, era inoltre molto diffusa a Venezia e nelle zone limitrofe per la realizzazione degli intonaci dei piani bassi.
PozzolanaLa pozzolana, che come dice il nome originariamente veniva importata da Pozzuoli, è invece costituita da ceneri e lapilli vulcanici, e un tempo era utilizzata soprattutto per la confezione del calcestruzzo.

La tecnica dell'opus coementicium, inventata dagli antichi Romani nel III sec. a.C., prevede infatti la realizzazione di murature costituite da due paramenti di pietra o mattoni e successivamente riempiti da pietrame e malta di calce e pozzolana, oppure di volte e archi gettati in opera con l'uso di casseforme: la cupola del Pantheon è un ottimo esempio della perfezione assoluta di questa tecnica costruttiva.

A partire dal Medioevo, in tutto il Lazio la pozzolana fu invece molto diffusa nella realizzazione di malte per intonaci e paramenti murari.

In base alla dimensione e provenienza dei clasti, la pozzolana si presenta come una polvere di varia granulometria di colore rosso, bianco o grigio scuro: la malta può dunque apparire come una normale malta di calce aerea di colore bianco o grigio chiaro con grossi clasti tendenzialmente più scuri, oppure assumere un colore violaceo, nerastro o grigio scuro.

Altri additivi tradizionali per la realizzazione di malte idrauliche naturali, sebbene con un ruolo assai più marginale, sono le scorie di altoforno derivanti dall'estrazione del ferro, infine, il caolino, cioè l'argilla bianca.


Novità dal mercato per le malte idrauliche e pozzolaniche


Ancora oggi, le malte idrauliche sono dunque molto indicate per gli interventi sull'edilizia storica, in particolare per il risanamento di murature con gravi problemi di umidità di risalita capillare, la realizzazione di intonaci affidabili e duraturi, la ristilatura (profonda o superficiale) dei giunti di malta e la stuccatura di eventuali lesioni su conci o elementi decorativ in pietra. Infatti, essendo realizzate con materiali completamente naturali e molto diffusi nell'edilizia tradizionale, e soprattuttocon bassi contenuti di sali solubili, risultano perfettamente compatibili con qualsiasi malta o intonaco storico.

Tuttavia, poiché attualmente appare difficile preparare la malta secondo le indicazioni dei trattatisti per la generale ignoranza delle tecniche costruttive tradizionali da parte delle maestranze, alcune aziende hanno sviluppato malte premiscelate già pronte per l'uso con la semplice aggiunta di acqua.

Intonaco pigmentato in pasta a base di malta idraulica. Magistra di Tradimalt.

Il gruppo Tradimalt ha infatti sviluppato la linea Magistra, comprendente:
- malte per il rinzaffo degli intonaci e la stilatura dei giunti, in calce idraulica naturale dal delicato colore nocciola;
- intonaci colorati in pasta a base di calce idraulica naturale o calce aerea con additivi di pozzolana, cocciopesto o caolino, disponibili in una vasta gamma di tinte (azzurro, verde, grigio, nero, rosso, rosa, beige e arancione) e particolarmente indicati per il rivestimento delle facciate, dei lastrici solari e delle tipiche cupole dell'architettura siciliana e mediterranea.

Per il risanamento delle muratura dall'umidità di risalita capillare, l'azienda Heres ha invece ideato un trattamento completo, formato dall'intonaco di sacrificio RC-01 a base di cocciopesto, calce idrata fiore e polvere di marmo, con la funzione di asciugare la muratura ed estrarre i sali solubili ancora presenti dopo la pulitura; e dall'intonaco risanante RC-04, anch'esso a base di cocciopesto e calce idraulica naturale, pensato però come finitura definitiva.

Un innovativo prodotto a base di pozzolana è infine la Biocalce Tasciugo® dell'azienda KERAKOLL, composto da calce idraulica naturale, lapillo pozzolanico, inerti minerali di adeguata granulometria, zirconia cristallina®, cioè piccole scaglie di basalto vetroso e ossido di zirconio, con una speciale cera naturale per la formazione, a presa avvenuta, di un micro-film oleoso per la protezione della superficie trattata.

riproduzione riservata
Pozzolana e malte idrauliche
Valutazione: 4.00 / 6 basato su 5 voti.
gnews

Commenti e opinioni



ACCEDI, anche con i Social
per inserire immagini
NON SARANNO PUBLICATE RICHIESTE DI CONSULENZA O QUESITI AGLI AUTORI
Alert Commenti
  • Benedetto
    Benedetto
    Domenica 29 Settembre 2013, alle ore 16:27
    Quale è la giusta composizione della malta pozzolanica per impermeabilizzare una vasca profonda 2 m costruita in blocchi in cemento cassero e riempiti di calcestruzzo?
    E' una scelta giusta usare la malta calce pozzolana per l' impermeabilizzazione della vasca?
    rispondi al commento
Torna Su Espandi Tutto
346.646 UTENTI
SERVIZI GRATUITI PER GLI UTENTI
SEI INVECE UN'AZIENDA? REGISTRATI QUI
Discussioni Correlate nel Forum di Lavorincasa
Img nicolatenente2
Salve,secondo la vostra esperienza è meglio il cocciopesto o la calce (marmorino, grassello) ?intendo per salubrità, traspirabilità, odori.Presumo che il...
nicolatenente2 18 Agosto 2017 ore 16:46 4