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Le città odierne, dal punto di vista urbanistico, appaiono come un'insieme di strutture e infrastrutture stratificatesi nel corso degli anni: abitazioni, uffici, stazioni, luoghi di culto e di svago si susseguono dando vita a centri storici e periferie, fino ad arrivare alle zone verdi o alle aree nelle quali il paesaggio è stato poco modificato dalla mano dell'uomo.
Per quanto riguarda la progettazione delle città, in particolar modo dei centri storici, è opportuno sottolineare che dalla fine degli anni Ottanta le amministrazioni locali più lungimiranti si sono adoperate al fine di garantire il mantenimento o, se necessaria, la riqualificazione della città dal punto di vista del decoro e dell'immagine.
Il raggiungimento di tali obiettivi è legato all'adozione e al rispetto del Piano del Colore.
Il Piano del Colore è uno strumento, al pari degli altri strumenti urbanistici, che può essere adottato dalle singole amministrazioni locali al fine di tutelare, salvaguardare o migliorare i caratteri predominanti di una città dal punto di vista dei colori.
Dopo il P.R.G. e i piani particolareggiati, le norme tecniche di attuazione e le varie prescrizioni, il Piano del Colore è un documento nel quale sono contenute indicazioni all'uso di colori e tonalità applicati sui manufatti edilizi.
Il fine è garantire uniformità, continuità visiva e coerenza che caratterizzino la città impedendo che l'arbitrato del singolo possa danneggiarne l'immagine, soprattutto se essa ha dei caratteri storici molto marcati; e, dato l'elevato numero di borghi e siti storici presenti in Italia, l'adozione del Piano del Colore potrebbe risultare molto utile anche per impedire il deturpamento degli stessi.
Esso, quindi, non vuole essere un rigido strumento di programmazione, ma un'opportunità per garantire la corretta lettura della storia che ha caratterizzato le nostre città, nonché un metodo per garantire una progettazione coerente e consapevole.
Un Piano del Colore, sebbene, come prima specificato, vari di Comune in Comune, contiene una serie di indicazioni e prescrizioni da seguire nel caso in cui si desideri dar vita ad una nuova costruzione, ristrutturare, restaurare o manutenere parti esterne o comuni di un edificio.
È bene specificare che, prima di procedere, unitamente al resto della documentazione, è opportuno controllare in maniera precisa la perimetrazione delle aree sottoposte al piano.
Spesso infatti non solo il centro storico è incluso, ma anche edifici vincolati, manufatti di particolare interesse storico e artistico o quartieri ad esso attigui, o altre zone in forte espansione, che necessitano di un indirizzo per la progettazione del colore.
Nel caso del Comune di Pavia, ad esempio, le prescrizioni sono estese a tutto il territorio comunale.
In linea generale un Piano del Colore contiene tavole d'inquadramento che delimitano e definiscono le aree soggette alla norma, un piano particolareggiato delle tinteggiature e un progetto del colore che definiscono, in maniera precisa, l'assetto cromatico della città.
A tal proposito, tra gli allegati, si troverà una tavolozza o gamma dei colori ammessi sia per gli intonaci che per le parti in legno o ferro, indicazioni sui materiali e sulle tecniche di tinteggiatura, ai quali ci si dovrà strettamente attenere.
Vediamo cosa è necessario fare per garantire il rispetto della norma, qualora essa sia adottata dal Comune nel quale è sito il nostro manufatto.
A seconda della tipologia d'intervento ogni Comune ha una precisa regolamentazione: in ogni caso sarà comunque necessario presentare, unitamente al resto della documentazione strettamente legata all'intervento, la domanda corredata di modulo del colore nel quale si identificano le tinte scelte, fotografie della parti comuni e degli edifici circostanti, particolari di eventuali elementi di pregio, e nuovo assetto cromatico della facciata o di altre parti esterne interessate dall'intervento.
La domanda, con tutti i suoi allegati, va presentata prima dell'inizio dei lavori - le tempistiche variano di Comune in Comune - e comunque essi non possono aver inizio prima di aver ottenuto il nulla osta da parte degli organi dell'ufficio preposto.
Le sanzioni per coloro che non rispettano la normativa sono di tipo pecuniario e relative al ripristino dell'assetto ante operam.
Ripetiamo che la normativa varia di Comune in Comune e, per non incorrere in sanzioni, è consigliabile rivolgersi allo Sportello Unico dell'Edilizia, presso il quale si acquisiranno tutte le informazioni relative all'eventuale presenza di un Piano del Colore e sulle modalità per il corretto rispetto dello stesso.
Ad oggi, tra le principali città italiane ad aver adottato con Delibera di Consiglio comunale il Piano, risultano esservi Torino, Siena, Pavia, Parma, Roma e Lecce.
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