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Generalmente per le pergole da giardino non è necessaria la richiesta di particolari permessi prima della loro costruzione, rientrando quindi in quella categoria di lavori in edilizia libera.
Una pergola infatti (o pergolato), è per definizione un elemento accessorio, pensato solitamente come un arredo per lo spazio esterno, la cui funzione è limitata nel tempo e non implica la vivibilità dello spazio che delimita.
Può essere paragonata ad una tenda da sole temporanea, poiché non è installata in modo da essere permanente e può essere chiusa con facilità.
Pergola da giardino di natura non permanente - Getty images
Dunque le pergole rientrano solitamente in quelle lavorazioni facenti capo al regime di edilizia libera, ma vediamo più approfonditamente cosa significa e quali potrebbero essere le eccezioni.
La pergola è una struttura architettonica esterna composta da colonne o pilastri che sostengono un'intelaiatura di travi orizzontali, spesso coperta da piante rampicanti o materiali leggeri come teli o canne.
Copertura leggera e pareti coperte da piante rampicanti - Getty images
Viene definita invece pergolato quando è posta in adiacenza all'edificio.
Originariamente erano utilizzate nei giardini romani per offrire ombra e creare aree di passeggio piacevoli, le pergole sono diventate un elemento comune nei giardini e nelle terrazze moderne.
Possono servire molteplici scopi: dalla creazione di spazi all'aperto accoglienti e riparati dal sole, alla valorizzazione estetica del giardino, o fungere da supporto per piante ornamentali.
Le pergole possono anche delimitare zone specifiche all'interno di un'area esterna, come salotti, zone pranzo o aree relax, aumentando la funzionalità e il comfort degli spazi esterni.
Il regime dell'edilizia libera comprende tutte quelle opere che non vanno a modificare lo spazio in cui vengono installate, come appunto le pergole da giardino.
Sono considerate opere di questo tipo le coperture leggere e amovibili, le quali presentano dimensioni ridotte e sono collocate con lo scopo di funzione accessoria, di arredo o ombreggiatura degli spazi.
Non necessitano pertanto di alcun titolo abilitativo.
Si tratta di elementi con almeno tre lati aperti e che non presentano una copertura fissa, ma semplici strutture ombreggianti fatte di tendaggi o piante rampicanti.
Tipologia di pergola con tutti i lati aperti e copertura leggera - Getty images
I requisiti che una copertura del tipo pergola deve avere, sia essa autoportante o addossata alla parete di un edificio, per poter rientrare nel regime di edilizia libera sono i seguenti:
Uno dei materiali che tra tutti garantisce la reversiblità e la leggerezza della struttura è l'acciaio.
Si possono trovare inoltre in commercio diverse strutture prefabbricate, pensate per essere reversibili e che necessitano solo di essere montate.
Un esempio sono le pergole Gibus.
Affinchè una pergola o un pergolato possano essere realizzati senza bisogno di autorizzazioni, non devono generare un aumento di volume né di superficie coperta. Lo spazio che delimitano non dev'essere uno spazio reso abitabile e non deve costituire una naturale prosecuzione dell'edificio, ma essere fruito e definito come uno spazio esterno.
Va comunque tenuto conto, anche in regime di edilizia libera, il caso in cui un intervento come la realizzazione di una pergola debba essere fatto in ambiente condominiale.
In questo caso, pur non necessitando di particolari autorizzazione, è bene consultarsi con l'amministrazione condominiale per un'installazione che potrebbe essere impattante per spazi che non sono completamente privati.
Se la pergola altera la volumetria dell'appartamento o comporta un cambiamento architettonico degli spazi, è obbligatorio ottenere una licenza edilizia per poterla costruire.
Inoltre, quando la pergola presenta elementi di ancoraggio al suolo quali basi cementate, oppure alcune pareti sono costituite da elementi murari non facilmente rimovibili, questa è considerata alla stregua di un intervento permanente e necessita pertanto di autorizzazioni per essere costruita, come un qualsiasi manufatto edilizio.
Sarà pertanto necessario il permesso di costruire e la comunicazione di inizio lavori al Comune.
Esempio di veranda, con i lati chiusi da elementi di muratura - Getty images
Nel caso in cui la pergola presenti un elemento di copertura in materiale rigido (come il legno o il cemento), diventa assimilabile ad una tettoia o veranda, che sono per definizione elementi stabili e non precari. Anche in questo caso dovrà perciò richiedere un permesso a costruire per essere realizzata.
Anche la presenza di una copertura fatta di lamelle metalliche orientabili, che consente di trasformare la pergola in una tettoia a seconda delle necessità, è sufficiente per non considerarla più una semplice pergola, ma una tettoia a tutti gli effetti.
Un altro aspetto di fondamentale importanza da considerare è la presenza di vincoli paesaggistici o storico-artistici nell'area di realizzazione della pergola. In questi casi infatti, oltre al permesso di costruire, andrà presentata anche richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Quando si vuole costruire una pergola da giardino, nel caso in cui ci sia necessità di richiedere un'autorizzazione alla costruzione, ci sono differenti tipologie di permesso (o titoli abilitativi) a seconda del tipo di intervento edilizio che deve essere effettuato.
Tutti i permessi si richiedono rivolgendosi allo Sportello Unico dell'Edilizia del proprio Comune.
Vediamo qui di seguito quali sono:
Le normative che stabiliscono i titoli edilizi in Italia sono principalmente contenute nel Testo Unico dell'Edilizia, ovvero il Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) n. 380 del 6 giugno 2001.
Ci sono poi i Regolamenti di urbanistica comunale, oltre che le leggi regionali, le quali stabiliscono cosa può essere realizzato senza bisogno del titolo abilitativo.
In alcuni casi il Regolamento Comunale può imporre divieti e limiti più specifici rispetto alle normative nazionali e regionali, imponendo l'obbligo di attenersi a determinate dimensioni e caratteristiche architettoniche.
È pertanto buona norma rivolgersi direttamente agli uffici comunali per ottenere informazioni precise sul tipo di autorizzazione da richiedere.
La realizzazione di una pergola o una tettoia senza titolo abilitativo rappresenta un illecito sia amministrativo che penale.
La mancanza o l'irregolarità del permesso di costruire, la dimensione della struttura, la sua posizione in aree protette da vincoli e la violazione del Piano Regolatore in relazione alla vicinanza a proprietà adiacenti, sono tutti fattori che influenzano la gravità dell'infrazione.
Le sanzioni possono essere pecuniarie, con importo da versare calcolato sulla base del valore dell'opera realizzata, penali o amministrative. Da un punto di vista amministrativo, l'abuso edilizio può imporre l'obbligo di ripristinare la situazione originaria attraverso la demolizione dell'opera.
È pertanto fondamentale porre attenzione sui permessi da richiedere prima di procedere con un intervento anche minore come quello di una pergola. Si evitano così sanzioni in denaro o, nei casi peggiori, la demolizione del manufatto.
Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un professionista accreditato (ingegnere, architetto, geometra), il quale saprà indicarvi tutti i passaggi burocratici da compiere per effettuare una costruzione a norma di legge.
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