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Il parcheggio condominiale, o meglio il suo utilizzo, che si tratti di auto, moto, motorini o biciclette, resta comunque un tasto dolente.
Infatti, è sovente fonte di malumori tra i condomini, soprattutto se l'edificio non prevede posti moto in misura sufficiente per tutti gli inquilini.
Parcheggio moto con pensilina
In alcuni condomini si preferisce distinguere i posti delle moto rispetto ai posti per motorini e biciclette.
In ogni caso non esiste un vero obbligo di ripartizione dei posti moto ma per quieto vivere si preferisce spesso, come per le auto, assegnare dei posti per turnazione oppure in maniera fissa.
Vediamo i diritti e i doveri di ciascuno a questo proposito.
Per evitare situazioni spiacevoli o possibili abusi da parte di alcuni condomini, si adotta generalmente il regolamento condominiale per disciplinare l'utilizzo del parcheggio.
Tale regolamento, infatti, stabilisce i termini d'uso di tutte le parti comuni condominiali, ivi inclusi gli spazi destinati a parcheggio.
Quando lo spazio nel cortile condominiale lo consente, si preferisce separare i parcheggi destinati alle moto di grossa cilindrata dallo spazio riservato a motorini e biciclette.
Separare le aree di parcheggio di biciclette e motorini dalle grosse moto
A volte, però, il regolamento condominiale si focalizza solo sui posti auto lasciando al senso civico degli inquilini la gestione di biciclette e motorini all'interno del cortile condominiale.
Certo, sono meno ingombranti delle auto ma occorre sempre rispettare delle regole comportamentali per non ledere la libertà dei vicini, insomma, per non impedire a nessuno di godere delle aree comuni.
In caso di mancanza di queste norme interne stabilite dal regolamento condominiale, subentra quanto previsto dal Codice Civile.
L'articolo 1102 c.c. stabilisce quanto segue:
Consentire a ogni condomino di trarre dalla cosa comune la stessa utilità, anche se con modalità non perfettamente uguali, purché le diverse modalità non comportino per gli altri condomini, disagi rilevanti: si deve in altri termini, avere riguardo a un uso ragionevole, non ostruzionistico, tale cioè da non alterare la destinazione dello spazio comune e impedire agli altri di fare uso della stessa cosa. Articolo 1102 c.c.
Sulla base di questo, si evince che ogni condomino può parcheggiare la propria moto nel cortile interno, purché non ostruisca il passaggio e l'accesso agli altri inquilini.
Altra condizione da rispettare è il fatto di non occupare un'area che è adibita ad altri scopi.
Pensiamo, ad esempio, agli spazi verdi, quindi il giardino condominiale, oppure a un'area attrezzata con i giochi per i bambini.
Alla stessa stregua delle auto, non esiste un vero e proprio obbligo di ripartizione dei posti.
Tuttavia, per evitare la modalità del chi prima arriva, che certamente creerebbe ben presto non pochi problemi tra i condomini, i posti destinati alle moto possono essere assegnati, come per le auto, per turnazione oppure in maniera fissa.
Assegnazione del parcheggio moto in sede di stipula atto compravendita
Vediamo come funzionano.
L'assegnazione fissa può avvenire in due modi:
L'identificazione dei posti moto attribuendoli a specifici condomini è una soluzione ricorrente nei condomini composti da un numero contenuto di unità abitative, pertanto, dove non si verifica la situazione di insufficienza di parcheggi rispetto al numero degli appartamenti.
L'altra modalità, cioè tramite votazione unanime in sede di assemblea condominiale, può incontrare delle difficoltà.
Delimitazione area parking moto in condominio
Per ovvi motivi: perché si tratta di assegnare il tal parcheggio in maniera esclusiva al condomino X.
Pensiamo, solo per fare un esempio, se una postazione risulta più agevole di un'altra per effettuare le manovre in entrata e uscita, in particolare per il proprietario di una moto di grossa cilindrata.
L'assegnazione del posto moto, come avviene con le auto, può seguire il criterio della rotazione.
In questo modo, alternando equamente ciascun condomino, si garantisce a tutti di godere in egual misura di questo servizio.
Sì, perché non si tratta semplicemente di un'area comune di cui tutti, giustamente, devono poter usufruire in egual misura, bensì costituisce anche un servizio che soddisfa una necessità quotidiana, o comunque frequente.
Questo metodo è ampiamente utilizzato nei condomini che non hanno un numero di posti sufficiente per consentire a tutti simultaneamente il parcheggio.
Il tutto si complica ulteriormente quando riceviamo visite.
I non residenti possono utilizzare il parcheggio moto condominiale?
Il Codice Civile stabilisce che i non residenti, quindi parenti o amici che, ad esempio, abbiamo invitato a cena, non possono parcheggiare la loro moto all'interno dell'area garage condominiale.
Però, questo nel caso in cui la circostanza non sia espressamente disciplinata nel regolamento condominiale.
Quindi, l'ultima parola spetta al regolamento condominiale: se è stato deliberato che il parcheggio è ad uso esclusivo dei condomini, gli ospiti non potranno chiaramente usufruirne, anche se si tratta di un lasso di tempo ridotto.
Al contrario, se il regolamento condominiale indica che l'area parking moto non è ad uso esclusivo dei condomini, via libera per le due ruote di chi ci fa visita.
Naturalmente, il problema non si pone nel caso in cui il posto moto sia nostro, ad uso esclusivo, in quanto attribuitoci insieme all'unità abitativa con l'atto di compravendita.
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