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La scelta della casa, rappresenta un momento importante nella vita di ognuno di noi in virtù di tutte le implicazioni che essa comporta.
Superata la prima fase relativa alle questioni economiche e giuridiche relative all'acquisto, di solito ci si concentra su altri aspetti i quali attengono, alla posizione dell'abitazione rispetto al centro dei nostri interessi, come vicinanza ai servizi vari, scuole, mezzi di trasporto, negozi ecc.
Dopo la fase conoscitiva più o meno approfondita delle caratteristiche del sito, la nostra attenzione finalmente cade su altri aspetti, quali la composizione della casa, la sua dimensione in mq, il grado di rifiniture, il decoro dell'edificio in cui è situata ecc.
Da quanto esposto, appare evidente come la nostra attenzione si concentri principalmente su come è l'oggetto casa, trascurando l'aspetto più importante che riguarda il suo comportamento nel tempo, in termini di consumi e relativi costi conseguenziali.
Mi riferisco in particolare a un aspetto rilevante, ossia il grado di efficienza energetica derivante dallo stato di fatto in cui l'immobile si trova.
Qualcuno osserverà che al momento dell'acquisto, una garanzia circa il grado di efficienza energetica dell'immobile è rilevabile dal certificato di prestazione energetica, obbligatorio per legge, il quale tramite una scala da A a G, distingue il livello delle prestazioni energetiche di un bene immobile.
Questo, in pratica, rappresenta un documento che indica il livello di efficienza energetica dell'edificio, tenendo conto di diversi parametri quali l'isolamento termico dell'appartamento, la posizione dell'immobile e la presenza di tutti quegli impianti i quali garantiscono il comfort e la salubrità all'interno degli ambienti domestici.
Tenuto conto del fatto che molte delle certificazioni rilasciate, spesso sono talmente superficiali da non essere di nessun rilievo, circa la verifica dell'effettiva efficienza energetica dell'immobile, al punto tale, in caso di contestazione da parte dell'acquirente, da far ritenere nullo l'atto d'acquisto stipulato, si capisce come sia importante acquisire elementi certi per una corretta valutazione .
La prima cosa da fare, è identificare la zona climatica, in cui ricade l'immobile di nostro interesse. Tale dato è facilmente reperibile e non è suscettibile di alterazioni di sorta.
In Italia sono presenti 6 zone climatiche, distinte in parti di territorio aventi caratteristiche climatiche differenti per ciascuna area geografica, da non confondere con la fascia climatica cioè la porzione di territorio che presenta le stesse caratteristiche climatiche.
La differenziazione del territorio in zone climatiche è importante dal punto di vista energetico: infatti, la spesa per raffrescamento e riscaldamento è sensibilmente differente tra una zona e l'altra.
Occorre inoltre individuare l'orientamento delle diverse stanze, per determinare l'organizzazione degli ambienti interni e le eventuali soluzioni possibili di ridistribuzione degli stessi, al fine di garantire un miglioramento dei flussi d'aria e dell'irraggiamento dei locali interni.
Altro elemento importante da considerare è il posizionamento dell'abitazione, in rapporto al sito in cui si trova, se in un volume unico o in un edificio condominiale, oltre a tutto ciò che circonda l'edificio come alberi, barriere di vario tipo, corsi d'acqua, industrie nocive o rumorose, ecc.
Acquisire gli elementi sopradescritti è importante se si considera che secondo uno studio dell'InterNachi, l'organizzazione internazionale di ispettori di proprietà residenziali e commerciali, con gli edifici orientati correttamente si può ottenere un risparmio tra il 10% e il 20% sui costi annuali di riscaldamento.
Alla luce di quanto esposto, vediamo quali sono gli elementi da indagare, al fine di poter effettuare una valutazione più inerente allo stato di fatto dell'immobile di nostro interesse. Elementi che possono influire sui costi di gestione della casa, dal punto di vista energetico.
Iniziamo con valutare la posizione e la quantità di superficie esterna dell'immobile, rispetto alle superfici esterne complessive, capaci di influenzare i consumi energetici, ricordando che una prevalente esposizione a Nord, in una zona climatica E, per un edificio sprovvisto di cappotto adeguato, influenza sensibilmente l'aumento dei costi per il riscaldamento, come la stessa superficie esposta a sud-sud ovest, influenza sensibilmente i costi per il raffrescamento.
Inoltre, occorre valutare la posizione dell'immobile all'interno del complesso in cui è situato, un piano terra senza adeguato vespaio sottostante ventilato e isolato, comporta certamente un dispendio di energia per climatizzare in maniera adeguata gli ambienti.
Analogamente, un primo piano sopra un garage o altro ambiente non riscaldato, con solai intermedi non isolati termicamente, comporta oltre un consumo più alto, anche un aumento del grado di umidità relativo, la cui soluzione, richiede anche una migliore ventilazione, con conseguenti costi aggiuntivi,
Stessa cosa vale per le posizioni agli ultimi piani: infatti, un solaio a terrazzo non isolato termicamente, produce in estate un forte surriscaldamento dei locali sottostanti, con conseguente necessità di un'azione di raffrescamento nel periodo estivo, mentre in quello invernale con il ribaltarsi delle temperature, richiede un aumento dei consumi per il riscaldamento.
Per gli ultimi piani, risulta anche importante il posizionamento della maggiore superficie esterna del nostro alloggio, rispetto ai venti dominanti.
Gli edifici disposti perpendicolarmente alla direzione del vento, ricevono sul lato esposto un impatto alla massima velocità, mentre se disposti circa a 45 gradi rispetto alla direzione principale del vento ne ricevono la metà.
Il posizionamento dell'edificio in cui ricade la casa di nostro interesse, è altrettanto importante ai fini di una corretta ventilazione; infatti, gli edifici disposti in file distanti tra loro, a una distanza pari a sette volte le rispettive altezze, godono di un soddisfacente effetto di ventilazione.
Un flusso di aria rettilineo, assicura il movimento d'aria più veloce, mentre ogni cambiamento di direzione ne rallenta la velocità, un improvviso mutamento di direzione, causato da mobili, arredi o divisori, riduce notevolmente la velocità dell'aria.
Per questo motivo i divisori interni dovrebbero essere disposti tenendo conto dell'andamento d'aria prevalente.
Per i corpi di fabbrica isolati, occorre tener conto del fatto che le volumetrie prossime alla forma cubica, risultano essere ottimali per conservare l'energia, ovvero per ridurre le dispersioni energetiche in relazione al coefficiente di forma.
Per quanto riguarda il soleggiamento dell'edificio, altro fattore da tenere in debita considerazione, interessa l'altezza degli edifici prospicienti. Affinché la facciata dell'edificio sia interamente esposta al sole, occorre che l'altezza degli edifici frontistanti sia minore o uguale al prodotto della distanza tra le due facciate, moltiplicata per la tangente dell'angolo di altezza del sole.
Relativamente a ciò che circonda l'edificio in oggetto, è importante verificare la presenza o meno di alberi e piante perché in virtù della loro diversità possono influire sul benessere climatico.
Bisogna tener conto di come la massa del fogliame degli alberi blocca il passaggio dell'aria, originando, di conseguenza, un aumento della velocità dell'aria, la quale riesce a passare in modo diretto a una quota inferiore a quella delle chiome.
La presenza di filari di alberi frangivento, disposti lungo la parte più esposta al soleggiamento, impedisce il surriscaldamento delle pareti opache migliorando il comfort termico degli ambienti.
Sull'economia domestica, tutti i fattori sopraelencati incidono in maniera diversa anche in rapporto all'uso degli ambienti interni, in termini di tempo di permanenza e attività svolta.
Mi spiego con semplici esempi: l'impossibilità a stendere biancheria all'esterno a causa di una esposizione prevalente a Nord, comporta nelle zone settentrionali la necessità di impiegare una asciugatrice, la quale ha un costo, anche elevato, in termini di acquisto e di energia elettrica impegnata.
Una disposizione delle aperture non organizzate in modo tale da far defluire l'aria in maniera naturale, comporta l'adozione di altri sistemi di ventilazione che aggravano ulteriormente i costi di gestione energetici.
Come si può ben capire, in occasione della scelta della nostra futura casa, più che soffermarsi sull'aspetto estetico, che nel tempo può deteriorarsi ed essere suscettibile di cambiamenti, è importante porgere la nostra attenzione verso gli aspetti sopracitati, se si vuol risparmiare nel tempo sulle spese di gestione e godere di un ambiente ottimate in termini di comfort.
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