Pavimenti di pietre e marmi naturali tagliati secondo forme geometriche e accostati a comporre precisi disegni: una tecnica antichissima ma ancora molto attuale.
Opus sectile nel passato
È una tecnica antica, e quanto mai raffinata: i Romani la chiamavano opus sectile e la usarono su larga scala nelle dimore più ricche, nelle lussuosissime terme imperiali e nei palazzi del potere.
Le modalità di realizzazione e le regole formali sono concettualmente semplici, ma di grande difficoltà esecutiva per l'abilità richiesta alle maestranze:
sottili lastre di marmo dette sectilia venivano infatti tagliate in forme geometriche più o meno complesse, e successivamente accostate a formare splendidi motivi decorativi a base di cerchi, quadrati, triangoli, greche o intrecci di vario tipo.
Il raffinato accostamento dei diversi disegni, e il contrasto tra i colori e le venature dei moltissimi tipi di pietra allora già noti, magari importati da lontane province con viaggi lunghi e pericolosi, facevano quindi dell'opus sectile uno degli status symbol più apprezzati dall'aristocrazia: infatti, quanto più i marmi e i graniti erano rari (e quindi costosi), tanto più il Committente poteva mostrare la propria ricchezza e prestigio.
Alcuni tipi di pietra, come ad esempio il porfido rosso proveniente dall'Egitto, erano anzi riservati all'Imperatore, e utilizzati largamente solo negli edifici da lui occupati o commissionati: è noto ad esempio che la grande palestra scoperta delle Terme di Caracalla (fatte costruire da questo imperatore, successivamente donate agli abitanti di Roma e rimaste in funzione per circa tre secoli), anticamente mostrava un ricchissimo e coloratissimo pavimento formato da una scacchiera di marmi pregiati.
Altri – pregevoli – esempi di questa tecnica vengono invece da molte domus di Pompei ed Ercolano, in cui al centro dei pavimenti degli ambienti di rappresentanza, soprattutto se realizzati con materiali non particolarmente lussuosi come semplici mosaici di tessere bianche o battuti di cocciopesto, venivano incastonati preziosi riquadri decorativi chiamati emblemata: realizzati spesso fuori opera in botteghe specializzate o addirittura importati da lontane provincie, mostravano un repertorio figurativo molto variegato, principalmente costituito da motivi geometrici, elementi vegetali, fregi o scene figurative.
Successivamente, dopo la caduta dell'Impero Romano l'opus sectile non andò perduto, ma venne anzi recuperato e perfezionato dai marmorari romani, raggiungendo la perfezione nei secoli XII e XIII ad opera dei cosiddetti Maestri Cosmati:
i loro pavimenti (visibili in molte chiese dell'Italia centrale e meridionale risalenti a questo periodo, come ad esempio Santa Maria in Cosmedin a Roma o il Duomo di Pisa) sembrano infatti veri e propri ricami, con le tipiche sequenze di grandi cerchi (dette guilloche) bordati da larghe fasce variamente intrecciate.
Invece, a partire dal Rinascimento, soprattutto nella Firenze del Cinquecento si sviluppò il cosiddetto commesso o mosaico fiorentino, una variante dell'opus sectile che predilige le raffigurazioni di paesaggi, figure e motivi floreali per la creazione di quadri e pannelli decorativi, oggetti d'uso (vasi, cofanetti), mobili e arredi liturgici (tra cui ad esempio altari, paliotti e balaustre).
All'epoca del Gran Tour (secoli XVIII-XIX) a Roma si diffusero infine (e divennero un apprezzato souvenir) mobili e tavoli in pietra nel cui ripiano erano incastonati, a mo' di campionario, vari tipi di pietre e marmi rari, con un effetto altamente decorativo.
Opus sectile nel presente
E ora, grazie ad alcune Aziende particolarmente affermate nella lavorazione dei marmi, questa tradizione millenaria, con i suoi colori e le sue suggestioni, potrà entrare nella vostra casa, donandole un fascino unico e irresistibile.
Nel vastissimo catalogo dell'Azienda Gianni Gaiti si trovano infatti sia motivi decorativi noti già nell'antica Pompei, come ad esempio l'interessante illusione ottica di questi cubi prospettici oppure questa raffinata bordura, sia la loro rivisitazione in chiave moderna, tra cui spicca l'incredibile riproduzione di un vero e proprio tappeto completo di frange.
Se invece preferite adornare la soglia della vostra casa (o del vostro negozio) in modo particolare, il catalogo dell'Azienda Sipra Marmi è quello che fa per voi, e comprende moltissimi esempi di rosoni e mosaici in marmo, sassi o vetro di forma quadrata, rettangolare o circolare, ovviamente ispirati agli emblemata pompeiani.
Se infine ambite a esibire un pavimento in stile cosmatesco o desiderate un tavolo-campionario, senza tuttavia rivolgervi all'antiquariato, l'Azienda di Marcello Cattaneo potrà risolvere agevolmente ogni vostra esigenza, come dimostrano la parziale riproduzione di un motivo a guilloche o questo pannello con vari tipi di pietre dure, tra cui la rara e pregiata malachite dall'inconfondibile colore verde brillante.