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Chi paga le spese condominiali in caso di morte del proprietario di un'unità immobiliare situata in un condominio?
Gli eredi possono opporsi al decreto ingiuntivo di pagamento richiesto dall'amministratore di condominio in caso di morosità?
Il primo aspetto da considerare è che in caso di decesso di un condomino subentrano gli eredi una volta avvenuta l'apertura di successione.
Al momento della morte di un soggetto si apre infatti la successione che mira, secondo varie regole e diversi criteri ad assicurare la continuità nei rapporti attivi passivi già facenti capo al defunto.
Dunque la proprietà dell'immobile si trasmette per successione ereditaria o testamentaria.
Occorre precisare però che la titolarità del bene appartenuto al parente deceduto si acquista soltanto con quel particolare adempimento che è l'accettazione dell'eredità.
Si tratta di un elemento fondamentale che è opportuno sottolineare al fine di poter dare una risposta al quesito che abbiamo inizialmente posto.
L'accettazione dell'eredità è così tanto importante perché solo in questo momento si acquista la qualità di erede.
Sarà nei suoi confronti che l'amministratore potrà agire al fine di pretendere il pagamento delle spese condominiali. Vediamo però quali sono i limiti per poter agire e quali sono i poteri dell'erede per fare opposizione.
La qualifica di erede si acquisisce con l'accettazione i cui effetti retroagiscono al momento nel quale si è aperta la successione.
L'accettazione è sempre un atto volontario e consapevole del chiamato all'eredità. Essa può avvenire in due modi.
Può essere un'accettazione espressa oppure tacita.
L'accettazione è espressa quando, in un atto pubblico o una scrittura privata, il chiamato all'eredità dichiari di accettarla oppure assume il titolo di erede.
L'accettazione tacita è quando essa avviene per fatti concludenti.
Il comportamento assunto dall'erede stesso può far presumere la sua intenzione di accettare l'eredità.
L'accettazione ha effetto retroattivo e per evitare eventuali vuoti normativi essa decorre dalla data di apertura della successione. Il diritto di accettare va esercitato entro 10 anni.
Il chiamato all'eredità può evitare ogni pericolo in ordine alle conseguenze patrimoniali dell'acquisto della qualità di erede effettuando un'accettazione con beneficio di inventario che ha l'effetto di limitare la responsabilità dell'erede al valore del patrimonio trasmessogli dal de cuius.
Si produce così l'effetto di legge consistente nel tener distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede: quest'ultimo conserva verso l'eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva il defunto ma non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni a lui pervenuti.
Inoltre, ne consegue che i creditori dell'eredità hanno preferenza sul patrimonio ereditario.
Fatta questa premessa e descritti i concetti necessari a inquadrare la fattispecie, per dare una risposta al quesito occorre mantenere distinte due situazioni.
Cosa succede se l'erede ha accettato l'eredità e cosa succede fino a quando l'eredità è ancora giacente.
In caso di accettazione occorre tenere su un piano diverso il caso in cui la richiesta dell'amministratore verta su spese sorte dopo l'accettazione o spese sorte quando è ancora in vita il defunto. Solo a questo punto si potrà comprendere quali siano le possibilità degli eredi per opporsi al decreto ingiuntivo.
Le spese che verranno approvate dopo l'accettazione dell'eredità saranno dovute dall'erede o dagli eredi in quanto nuovi titolari dell'immobile.
In caso di spese condominiali maturate dopo la morte del condomino i coeredi che abbiano accettato sono responsabili in solido.
In riferimento a queste spese condominiali l'amministrazione di condominio potrà agire nei confronti di un solo erede che dovrà pagare e che potrà rivalersi nei confronti degli altri. Nel caso descritto l'amministratore dello stabile potrà richiedere al giudice l'ingiunzione di pagamento.
In capo a più eredi che abbiano accettato l'eredità vi è l'obbligo di pagare anche le spese che sono sorte quando il defunto era ancora in vita, ovvero quelle arretrate, trattandosi di debiti ereditari.
Questo perché, come abbiamo visto, per successione ereditaria si trasmettono non solo i crediti e in generale il patrimonio del de cuius bensì anche i debiti.
Pertanto, a meno che non sia stata effettuata accettazione con beneficio di inventario, l'erede risponde anche dei debiti del defunto con il proprio patrimonio.
In riferimento ai debiti maturati prima della morte del condomino, le spese si dividono tra tutti gli eredi in base alle quote di ciascuno.
Questo sta a significare che l'amministratore di condominio può agire nei confronti degli eredi ma limitatamente alle rispettive quote. Se uno non paga gli altri non dovranno pagare la spesa dovuta dal coerede.
Maggiori dubbi sorgono quando si fa riferimento alle spese dovute prima che l'eredità sia stata accettata.
L'amministratore di condominio può richiederle al semplice chiamato all'eredità che potrebbe anche decidere di non accettare l'eredità perché ancora nei termini?
Nei confronti del chiamato all'eredità l'amministratore non potrà chiedere alcunché.
Non potrà attivarsi in alcun modo per ottenere l'estinzione del debito e solo con l'accettazione potrà esercitare le azioni e gli strumenti giuridici a lui riconosciuti dalla legge, come ad esempio il decreto Ingiuntivo.
Veniamo ora alle possibilità che ha l'erede chiamato in giudizio di opporsi al decreto ingiuntivo. Qualora, per i più svariati motivi, l'amministratore sia venuto a conoscenza dell'accettazione dell'eredità e dunque dell'identità del nuovo condomino, potrebbe legittimamente attivarsi al fine di ottenere un decreto ingiuntivo di pagamento.
L'erede a questo punto potrebbe decidere di fare opposizione per contestare, per qualsivoglia ragione, il suo obbligo di pagamento delle spese condominiali.
Un motivo di opposizione potrebbe essere aver accettato l'eredità con beneficio di inventario. Ricordiamo che con l'opposizione al decreto ingiuntivo si apre un processo di carattere ordinario mediante il quale si entrerà nel merito della fondatezza delle ragioni del credito.
Per poter effettuare opposizione validamente l'erede dovrà espletare un importante adempimento: dovrà infatti dare comunicazione all'amministratore del decesso del condomino suo parente e dell'avvenuta successione.
Occorre pertanto che, come in caso di vendita dell'immobile, l'amministratore venga informato in modo formale circa il passaggio di proprietà al fine di poter aggiornare l'anagrafe condominiale.
Il dovere di informazione ha anche un'altra funzione, quella di consentire l'impugnazione di una delibera assembleare che presenti i presupposti dell'invalidità.
Qualora egli non abbia effettuato tale comunicazione all'amministratore egli non avrà titolo per impugnare una delibera che sia stata approvata in mancanza di sua partecipazione all'assemblea di condominio.
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