La multiproprietà consiste nell'acquisto di un immobile da parte di un certo numero di soggetti che possono goderne a turno per un periodo frazionato dell'anno.
Cos'è la multiproprietà?
La multiproprietà, conosciuta anche con i termini inglesi timesharing o timeshare, è una forma di acquisto di un immobile per uso vacanze che ha raccolto, soprattutto presso gli acquirenti italiani, un discreto successo a partire dagli anni Ottanta.
In epoca successiva si è poi registrato un calo di queste compravendite, e una ripresa solo in questi ultimi anni, sia per effetto della crisi economica, con la quale si è registrato un calo dei prezzi, che per l'entrata in vigore del Codice del Consumo nel 2005, con cui si sono avute maggiori tutele e garanzie.
Il riscontro favorevole è determinato dal fatto che la multiproprietà richiede un investimento economico non ingente offrendo, in molti casi, la possibilità di cambiare meta delle vacanze ogni anno.
La multiproprietà consiste nell'acquisto di un immobile da parte di un certo numero di soggetti che possono goderne a turno (si parla, infatti, anche di proprietà turnaria), per un periodo frazionato dell'anno.
Esistono diverse tipologie di multiproprietà: immobiliare, azionaria e alberghiera.
La multiproprietà immobiliare consiste nell'acquisto in comune e indiviso di una quota di proprietà dell'immobile e contestualmente del diritto a goderne per un determinato periodo dell'anno.
Nel caso della multiproprietà azionaria, invece, si acquistano una certa quota di azioni di una società proprietaria specificamente costituita, che attribuiscono al titolare un diritto di godimento periodico su un determinato immobile.
Infine, la multiproprietà alberghiera, dal punto di vista giuridico può rientrare nell'una o nell'altra delle tipologie in precedenza descritte, ma, in questo caso, il complesso residenziale è gestito da un impresa alberghiera e la proprietà implica il godimento di determinati servizi gestiti da tale impresa.
L'immobile in multiproprietà è fornito già arredato e corredato di tutto quanto serve per abitarlo e non è possibile apportarvi modifiche né mutamento della destinazione d'uso.
Di solito esso fa parte di residence o complessi immobiliari gestiti da società che si occupano dell'accoglienza, della manutenzione e dei servizi comuni offerti.
È possibile scambiare la multiproprietà con altri proprietari, non solo effettuando lo scambio con immobili siti in altri luoghi, ma anche scambiando il periodo di godimento di cui si ha diritto.
Inoltre il multiproprietario è anche libero di cedere il proprio periodo di possesso a terzi, in comodato o in locazione a titolo oneroso, dopo aver preventivamente informato la società che gestisce il complesso immobiliare.
Al momento dell'acquisto bisogna scegliere e indicare in contratto il periodo di proprio gradimento, tra quelli ancora disponibili, tenendo in considerazione che il prezzo della quota di proprietà varia a seconda dei periodi dell'anno.
Contratto di multiproprietà
L'acquisto in multiproprietà avviene con un contratto che dal punto di vista giuridico è definito atipico ed è stato introdotto dal decreto legislativo 9 novembre 1998 numero 427, attuativo della direttiva europea 94/47/CE. Oggi esso è regolato dal Codice del Consumo, D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206.
La vendita viene di solito effettuata da società immobiliari che costruiscono i residence e vendono le unità immobiliari a più soggetti, stabilendo i turni di godimento.
Il contratto di multiproprietà deve essere redatto per iscritto, a pena di nullità, e prevede attualmente che si debba mantenere la proprietà del bene per almeno un anno, e non più tre anni come una volta.
Esso stabilisce in quale periodo dell'anno e per quanti giorni (di solito almeno una settimana), si può usufruire dell'immobile.
Poiché molti immobili acquistati in multiproprietà si trovano in località turistiche estere, il Codice del Consumo, adeguandosi alla normativa europea, prescrive che il contratto debba essere redatto in lingua italiana ed eventualmente tradotto nella lingua del Paese in cui si trova l'immobile.
Il venditore deve fornire all'acquirente e a chiunque richieda informazioni sull'immobile, un documento informativo, contenente i seguenti dati:
- identità e domicilio del venditore;
-descrizione dell'immobile e sua ubicazione;
- estremi del permesso di costruire o altro titolo abilitativo necessario per la realizzazione dell'immobile;
- indicazione dei servizi comuni a cui l'acquirente potrà accedere, tra cui ad esempio parcheggi, piscina, ecc., e le relative modalità di utilizzo;
- il prezzo dell'immobile comprensivo di Iva, l'indicazione di tutte le eventuali spese di gestione e manutenzione, tasse e imposte e spese per la trascrizione del contratto;
- informazioni relative al diritto di recesso dal contratto.
Si può recedere dal contratto entro 14 giorni, naturali e consecutivi, anche senza darne alcuna motivazione e senza pagare alcuna penale, purchè lo si comunichi in forma scritta al venditore con lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
Il contratto deve anche esplicitare l'eventuale possibilità di poter effettuare scambi.