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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 24/06/2014 n. 90, entrano in vigore le misure per per la semplificazione delle procedure della Pubblica Amministrazione, in buona parte dedicate proprio al settore edile.
Infatti, a seguito di una consultazione telematica avvenuta nei mesi scorsi per iniziativa del Ministro della Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia, quella sulle 100 procedure più complicate da semplificare, che ha visto la partecipazione di circa 1.500 cittadini e 500 imprese, è emerso che proprio questo settore è secondo solo al fisco per quel che riguarda il numero di procedure burocratiche più complicate.
L'esigenza è stata sentita quindi come prioritaria dal Governo, che ha cercato di portarla a termine prima possibile.
Per la verità già alcune Regioni si sono attivate in questa direzione. Ad esempio la Regione Puglia ha messo a punto dei modelli unificati per tutti i comuni, per Permesso di Costruire, DIA, SCIA, CIL.
Inoltre, già lo scorso anno il precedente incaricato al dicastero Gianpiero D'Alia aveva preannunciato l'arrivo di un modello unico nazionale per la SCIA, che poi di fatto non è avvenuto.
Nel decreto pubblicato è contenuta la messa a punto di un modello standard unico per tutto il territorio nazionale per la presentazione di istanze di:
Permesso di Costruire
Segnalazione Certificata di Inizio Attività.
I modelli sono disponibili sia in formato cartaceo che in modalità on line, per cui qualunque cittadino può liberamente scaricarli da Internet.
Tale modello standard avrà comunque un certo margine di flessibilità in considerazione del fatto che le leggi in materia urbanistica ed edilizia variano a livello regionale e locale, ma rappresenta comunque un importante passo avanti verso quella semplificazione che diversi operatori del settore chiedono da tempo.
Infatti, anche per noi architetti e tecnici in genere è complicato approcciarci alle diverse amministrazioni pubbliche, perché anche le stesse norme nazionali sono interpretate in maniera diversa da luogo a luogo, con differenze che possono interessare anche comuni limitrofi.
Può capitare, così, che ciò che per un comune è manutenzione straordinaria per quello accanto sia ordinaria, o che per lo stesso intervento un ente richieda una SCIA, mentre per l'altro è sufficiente una CIL, e così via.
È anche per questo motivo che noi stessi, alle domande dei nostri utenti poste a commento degli articoli del portale, siamo costretti a rispondere spesso che dipende dall'interpretazione del comune.
Insomma siamo di fronte ad una vera e propria babele di norme che spesso rendono lunghe e difficili le procedure anche per realizzare piccoli interventi.
Pertanto l'introduzione di un modello unico per alcune pratiche è già un interessante passo avanti per le procedure in materia di edilizia.
In ogni caso si parte da SCIA e Permesso di Costruire, per poi estendere la modalità anche alle altre procedure.
La richiesta di semplificazione era stata avanzata anche dalla Rete delle Professioni Tecniche che aveva presentato al Ministro D'Alia un documento dal titolo Proposte per la semplificazione in edilizia, urbanistica e riuso, settore agricolo e agroindustriale.
Con questo documento la RTP è andata oltre il modello standard, chiedendo anche il superamento del Piano Regolatore Generale previsto dalla legge urbanistica del 1942 da sostituire con il Piano di Governo del Territorio (PGT), l'introduzione del fascicolo del fabbricato, la semplificazione della normativa tecnica e l'adozione di un Regolamento Edilizio Standard valido per tutti i comuni.
Il raggiungimento di un Regolamento Edilizio unico per tutto il territorio nazionale, sarà comunque un passo successivo, in quanto per ottenerlo sarà necessario procedere ad una modifica del Titolo V della Costituzione, per far sì che le opere relative al governo del territorio diventino di esclusiva competenza nazionale.
A tale proposito è in atto un disegno di legge di riforma costituzionale a firma del Ministro Boschi che comunque lascia un certo spazio di autonomia alle Regioni per la definizione di norme di dettaglio.
Pertanto il percorso verso la semplificazione delle procedure edilizie avverrà in due fasi: la prima conterrà l'adozione della modulistica standard per la presentazione delle pratiche, la seconda la messa a punto del regolamento edilizio nazionale.
Tra le altre semplificazioni a cui il ministro Madia sta lavorando si pensa ad un miglioramento del funzionamento dello Sportello Unico per l'Edilizia e alla riduzione dei pareri preventivi necessari per alcune pratiche.
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