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Dagli anni Novanta diversi scienziati in varie parti del mondo hanno iniziato ricerche per arrivare a un legno trasparente, capace di sostituire plastica e vetro nei vari usi che si fanno di questi.
In particolare, il Royal Institute of Technology di Stoccolma e l'Università del Maryland sono quelli che hanno ottenuto i migliori risultati su questo argomento.
Già nel 2016 il primo dichiarava che nel giro di cinque anni si sarebbe potuto utilizzare il legno nelle produzioni di design. Tuttavia, il prodotto a cui erano arrivati richiedeva ancora troppo sfruttamento di energie e prevedeva un processo in cui erano impiegate sostanze comunque inquinanti.
Ma facciamo un passo indietro: perché tutto questo interesse a produrre il legno trasparente?
Il legno è tra i materiali più usati in edilizia da tempi immemori, grazie alla sua ampia disponibilità in natura, oggi supportata dalla gestione controllata di alcune foreste certificate FSC.
Altro motivo fondamentale per cui esso ha un uso così esteso sono le sue proprietà fisiche e meccaniche di resistenza a compressione e a trazione, di durezza e di isolamento termico e acustico.
Di contro abbiamo materiali come la plastica che non hanno la stessa ecocompatibilità e resistenza o ancora il vetro che è ampiamente usato anch'esso in edilizia ma ha il difetto di non essere assolutamente un buon isolante.
Proprio per questo il vetro va trattato con dispendio di energia e soldi, o diversamente dobbiamo mettere nelle nostre finestre il doppio se non triplo vetro, intervallati da gas che migliorano la risposta energetica dell'involucro finale.
Si capisce che in un'epoca in cui uno degli argomenti principali è il risparmio energetico, diventa di fondamentale importanza trovare delle soluzioni adeguate per raggiungere questo scopo.
Il legno trasparente, quindi, può davvero entrare a far parte de i materiali del futuro.
Come si è detto, i primi risultati per il legno trasparente portarono a un prodotto che richiedeva molta energia e che comunque si basava sull'eliminazione della lignina.
Il legno, infatti, è costituito fondamentalmente da due elementi: la lignina e la cellulosa.
La prima assorbe la luce e contiene i cromofori che danno al legno il suo colore.
La seconda forma le fibre che hanno una struttura tubolare cava.
Questi tubi sono percorsi da aria che diffonde la luce, riducendo ancora maggiormente la trasparenza del materiale.
Molti sono gli studi condotti per ottenere legno trasparente - science.org
Gli scienziati svedesi, quindi, hanno privato il legno della lignina e poi lo hanno imbevuto con glicole polietilenico che serve ad aumentare la capacità di isolamento del legno.
Tutto questo processo, però, a parte l'energia e le sostanze coinvolte, faceva anche perdere al legno alcune delle sue proprietà, per cui non poteva essere la soluzione.
La soluzione, per ora, è arrivata dall'Università del Maryland, la quale ha seguito un processo diverso.
Stavolta non è stata eliminata la lignina che ha una funzione fondamentale, come di un collante che tiene insieme le fibre e garantisce la loro resistenza.
Ultimo studio dell'Università del Maryland - science.org
I ricercatori hanno spennellato dei campioni di legno spessi 1 mm con una soluzione di perossido di idrogeno al 30%. Poi hanno lasciato questi campioni al sole per un'ora. In questo modo il perossido di idrogeno ha scolorito i cromofori, non alterando la lignina.
Una volta diventato bianco il legno è stato immerso in etanolo per 5 ore e poi toluene. Infine, è stata data una resina epossidica che ha riempito i pori.
Si è ottenuto così un legno trasparente che è ecologico e con ottime proprietà meccaniche e ottiche e soprattutto con ridotto impiego di risorse economiche, energetiche e di tempo.
Si tratta di un materiale che rispetto al legno trasparente prodotto in precedenza è più leggero, più resistente, isolante e con capacità di filtrare circa il 90% della luce.
L'isolamento non è di certo pari a quello del legno presente in natura, ma può arrivare a superare quattro volte quello del vetro usato per le finestre.
La ricerca va avanti ovviamente e potrà portare ulteriori aggiustamenti e miglioramenti a questo materiale rendendolo ancora più sostenibile, efficiente e avanzato.
Il materiale legno così ottenuto potrà essere impiegato in vari modi.
Innanzitutto, grazie alla sua resistenza potranno essere prodotti anche elementi più spessi rispetto a quelli su cui si facevano le prove inizialmente e realizzare interi fabbricati con questo materiale. Travi, pareti di riempimento e quant'altro, potranno essere trasparenti.
Si potrebbero isolare le pareti e i tetti, sostituendo altri materiali meno sostenibili con questo che invece lo è.
In secondo luogo, potremmo avere dei pavimenti trasparenti e le possibilità per cui una soluzione del genere potrebbe tornare utile sono infinite. Ad esempio, immaginate di portare luce in spazi sotterranei o comunque dove non arriva la luce.
Cosa che si fa oggi col vetro opportunamente trattato, ma molto costoso.
Ancora, questo tipo di legno può essere impiegato per oggetti di design e mobili.
Il Transparent table progettato dallo studio giapponese Nendo è un tavolo in cui il piano sembra di legno trasparente ma in realtà non lo è, perché si tratta di acrilico.
Era il 2011 quando veniva progettato. Dopo 10 anni, invece, potrebbe essere proprio legno trasparente.
Il tavolo progettato da Nendo in acrilico che imita il legno - Pinterest
Il legno trasparente potrà essere impiegato anche per la produzione di sensori ad alte prestazioni, al posto di vetro e plastica, come anche di LED ad alte prestazioni.
Infine, rimanendo sempre nel campo della tecnologia del futuro, anche le celle fotovoltaiche potrebbero essere realizzate con una combinazione che vede il legno trasparente protagonista grazie alla sua capacità di contenere i consumi energetici.
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