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Tra i materiali più impiegati in campo edile, il laterizio rappresenta quello più usato nei secoli. Per laterizio intendiamo genericamente un prodotto ricavato dalla cottura di argille miste a sabbia, con l'aggiunta di ossido di ferro e carbonato di calcio.
Il mattone pieno o forato rappresenta il capostipite di una generazione di prodotti di largo impiego sempre attuali: canne fumarie, tegole, blocchetti forati per divisori, blocchi forati portanti e non, rivestimenti faccia a vista, grigliati ornamentali, cimase, coprimuro, gocciolatoi, pavimenti per interni ed esterni, elementi decorativi e ornamentali, ecc., fanno parte della vasta gamma di elementi realizzati con la materia prima a base di argilla.
Quando occorre procedere con lavori edili in cui è necessario e utile impiegare i prodotti sopracitati, capita di trovarsi nell'imbarazzo di dover scegliere il prodotto più adatto per la soluzione del nostro problema, capace di farci realizzare un lavoro stabile e sicuro nel tempo.
Ad esempio, dovendo realizzare una parete divisoria interna in un'abitazione moderna con altezza utile max di 2.70 m., possiamo tranquillamente impiegare delle tramezze leggere aventi spessore di 8 cm.
La stessa operazione effettuata in una abitazione di un secolo fa, con altezze interne superiori ai 4 metri, impone l'impiego di uno spessore maggiore dello stesso elemento, oltre all'eventuale necessità di inserire all'interno del tramezzo un cordoletto generale, cosa particolarmente utile qualora in seguito occorrerà spostare dei vani.
Se all'interno del divisorio da realizzare, occorrerà eseguire diverse tracce per inserirvi impianti di vario tipo, diventa importante scegliere un laterizio forato, caratterizzato da una contenuta percentuale di forature, possibilmente non superiore al 50%.
Tale requisito, unitamente alla buona qualità del laterizio, ci consente di eseguire tutte le tracce di cui si ha bisogno, senza correre il rischio di compromettere la stabilità della parete.
Dovendo realizzare un divisorio in un'abitazione con solai costituiti da poutrelle e tavelloni in laterizio molto elastici, a causa dell'impiego, all'epoca della loro costruzione, di sezioni metalliche dei profili inadeguate, dobbiamo preoccuparci di ridurre al massimo il carico, senza però diminuire lo spessore della parete da realizzare.
In questa circostanza, conviene impiegare dei particolari tipi di blocchi in laterizio alleggerito; giusto per dare un ordine di grandezza, si può dire che impiegando tali laterizi, è possibile ridurre il peso del tramezzo del 25%, cosa di non poco conto rispetto alle criticità rilevate.
Voglio inoltre far rilevare come la riduzione del peso degli elementi in laterizio, costituito da argilla in cui è presente una percentuale di pori contenete semplicemente aria, contribuisce a rendere il tramezzo realizzato più isolante dal punto di vista termico, oltre che leggero.
La realizzazione di una parete divisoria all'interno di un locale seminterrato, al fine di ricavarne un piccolo garage, in teoria può essere effettuata con qualsiasi tipo di materiale, ma occorre tener presente come tale divisione non dovrà avere solo il compito di separare due ambienti con diverse destinazioni d'uso.
Infatti, essa dovrà svolgere anche e soprattutto una azione protettiva in caso di incendio. Stessa cosa vale per la compartimentazione di locali caldaie e altri luoghi dove è necessario proteggere gli spazi circostanti da eventuali incendi.
A tal proposito, vorrei soffermarmi su cosa si intende per protezione da un eventuale incendio dei locali circostanti, in rapporto ai materiali impiegati, nel rispetto delle normative vigenti e in particolare del D.M. 16.2.2007.
Una parete in laterizio in presenza di un incendio, affinché possa garantire la sicurezza richiesta in virtù del suo specifico campo d'impiego, dovrà rientrare in una classe di resistenza al fuoco ben precisa; tali classi, previste nel Decreto citato, vanno da 15 a 360 minuti.
La sigla REI, che certifica tale resistenza, esprime le caratteristiche di resistenza del materiale in oggetto, dal punto di vista della sua attitudine a conservare la propria resistenza meccanica in seguito a un incendio, della sua capacità di impedire passaggio di fiamme e gas tossici nella parte del locale opposta a quella interessata dall'incendio, e infine, della sua capacità di impedire la trasmissione del calore prodotto dall'incendio nei locali adiacenti.
Impiegando un laterizio non certificato e di scarsa qualità, tutte le caratteristiche di resistenza sopradescritte non possono essere garantite, solo aziende di provata serietà e competenza, possono offrire i requisiti necessari a garantire un comportamento al fuoco adeguato.
Purtroppo, dovendo realizzare lavori di piccola entità, non sempre è possibile reperire dal venditore più vicino, il prodotto di nostro interesse; spesso occorre accontentarsi del materiale disponibile. Anche in questa circostanza, prima di acquistare il materiale, è bene osservare le condizioni in cui il materiale si trova.
Per prima cosa, è bene verificare le condizioni di stoccaggio del materiale: un laterizio poggiato direttamente sul terreno per diverso tempo, senza alcun tipo di protezione, può assorbire umidità e sostanze dannose, che in fase di posa in opera possono comportare la comparsa di efflorescenze, difficoltà di presa della malta, con scarsa unione tra blocco, malta e successivo intonaco.
La presenza su di un blocco di laterizio di imperfezioni, come piccoli protuberanze, efflorescenze, diffuso quadro fessurativo, alterazioni cromatiche rilevanti, depongono per un materiale di scarsa qualità da non impiegare per compiti importanti come quello di compartimentare locali a rischio incendio.
La realizzazione di nuove canne fumarie o la sostituzione di elementi esistenti danneggiati, rappresenta un altro esempio di intervento in cui la scelta del materiale più adatto fa la differenza. Ripristinare una vecchia canna fumaria costituita da elementi prefabbricati in fibrocemento, non rappresenta certamente la scelta migliore e ciò a causa della scarsa resistenza ai prodotti della combustione, come acidi, gas ecc., oltre a una scarsa capacità coibente.
La superficie interna della struttura in fibrocemento, non essendo idoneamente trattata all'interno, favorisce la formazione di stratificazioni di materiale dannoso, come catrame, sostanze tossiche ecc., innescando così pericolosi rischi d'incendio del condotto.
In questo caso, l'impiego di una canna in laterizio di buona qualità, o ancor meglio di una canna in refrattario, garantiscono migliori requisiti di durata e funzionamento nel tempo, oltre a favorire una migliore manutenzione del condotto interno.
Tutti gli esempi esposti, tenendo conto delle numerose applicazioni dei laterizi in genere, affinché possano essere realizzati nel migliore dei modi, hanno bisogno di altri due componenti importanti, come la realizzazione a regola d'arte e l'impiego di malte e sigillanti compatibili e adeguati, al fine di rendere l'opera da realizzare solida e sicura.
Per quanto riguarda la posa dei laterizi come le tavelle per la realizzazione di pareti, occorre fare molta attenzione a come posarle: esse vanno disposte con i fori in verticale, avendo cura di realizzare i diversi corsi di blocchi sfalsati tra loro, in modo tale da garantire la tenuta del tramezzo. A tal fine, impiegando tavelle alte 25 cm, lo sfalsamento minimo non dovrà mai essere inferiore a 10 cm.
Altro particolare da curare, riguarda lo spessore dei giunti di malta tra un blocchetto e l'altro, che deve essere compreso tra i 5 e 15 mm., avendo cura di renderlo quanto più regolare su tutta la parete da realizzare.
A proposito della regolare esecuzione dei corsi di laterizio, vorrei evidenziare uno degli errori più ricorrenti nell'esecuzione di tali opere, consistente nel completare in sommità la parete con materiale diverso dai laterizi impiegati, quando lo spazio restante tra ultimo corso e soffitto non permette l'inserimento di una tavella intera.
In tali circostanze, vengono impiegati sistemi e materiali diversi che vanno dall'inserimento di mattoni alle tavelle disposte con fori orizzontali perpendicolari alla faccia del tramezzo.
Tale esecuzione, oltre a favorire una irregolarità nel comportamento della parete, in occasione di sollecitazioni varie, in alcuni casi innesca delle criticità anche gravi, come scollamenti, indebolimento della tenuta, e possibilità di infiltrazioni di umidità.
La cosa migliore, per chiudere il lavoro in sommità è tagliare a misura le tavelle necessarie, così da ultimare la parete nel modo in cui è stata iniziata.
Usare tavelle di buona qualità, rende l'operazione sopra descritta più agevole e meno dispendiosa in quanto riduce lo sfrido del materiale, grazie alla possibilità di poter effettuare tagli senza distruggere l'intera tavella.
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