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Uno dei cinque pilastri dell'architettura moderna formulati da Le Corbusier che tuttora guidano la progettazione degli edifici contemporanei è la facciata libera, cioè completamente svincolata dalla struttura portante. Questa innovazione ha comportato una vera e propria rivoluzione dando vita nel corso degli anni a facciate diritte, curve, opache o trasparenti, bidimensionali o in 3D.
Uno dei materiali che ha scatenato la creatività degli architetti d'avanguardia è la lamiera metallica, utilizzata per il rivestimento superficiale di alcuni celeberrimi edifici come il Guggenheim Museum di Bilbao.
Si tratta però generalmente di rivestimenti continui e opachi, con superfici lucide e riflettenti: sicuramente un materiale molto interessante ma che non permette di giocare con la luce o modulare le trasparenze.
Con la lamiera forata questo è invece possibile, perché la presenza di numerosi piccoli fori consente alla luce di filtrare creando suggestivi giochi d'ombra e sovrapposizioni di piani su più livelli di profondità. L'effetto migliore si ottiene però di notte, quando la luce artificiale proveniente dall'interno stampa in negativo il prospetto dell'edificio sul rivestimento di facciata.
Le applicazioni più comuni nell'architettura contemporanea sono quindi:
Le lamiere forate si differenziano notevolmente per le loro caratteristiche tecniche, estetiche e prestazionali.
Un primo ambito di variazione è ovviamente costituito dal materiale: esistono fogli di lamiera in acciaio inox, acciaio al carbonio, alluminio, rame o perfino titanio.
Ciascuno di essi possiede una propria resistenza meccanica, all'usura e agli agenti atmosferici; un colore e una grana caratteristica.
Molto importante sono poi la forma e dimensione dei fori, che a loro volta determinano il rapporto tra pieni e vuoti della superficie: questi elementi compongono la texture lamiera forata.
I fori sono generalmente quadrati, ovali, oblunghi, rettangolari, esagonali o a forma di rombo, anche se non mancano ovviamente personalizzazioni con bucature irregolari, a disegni o con forme casuali.
L'azienda Gatti Precorvi Srl propone ad esempio alcune lamiere forate basilari che, sebbene molto essenziali e rigorose consentono tuttavia di ottenere effetti particolari e suggestivi.
Lo dimostrano alcune realizzazioni come l'Orio Center ad Orio al Serio dalla severa facciata grigia scandita in fasce orizzontali di lamiera con piccoli fori oblunghi; la galleria Ponte Nord a Milano e l'edificio Milanofiori 2000 ad Assago.
Quest'ultimo è anzi particolarmente interessante per l'accostamento tra la sua pianta curvilinea e le facciate molto mosse scandite da bande orizzontali in pannelli di lamiera a fori tondi con funzioni di frangisole fissi o apribili.
I fori possono inoltre essere tutti della stessa grandezza oppure no, avere un passo regolare oppure no, una disposizione regolare o viceversa casuale.
La linea di lamiere in rame Tecu® di KME dimostra molto bene questa variabilità.
Tre le versioni disponibili:
Non mancano infine modelli di lamiere decorative, particolarmente indicati per l'esecuzione di ringhiere e parapetti in balconi e lastrici solari praticabili, schermi visivi o separé per la personalizzazione dell'ambiente.
L'azienda RMIG propone ad esempio:
Anche il colore e la finitura superficiale sono rilevanti sia per la definizione dell'aspetto estetico della lamiera, sia per la sua capacità di resistere agli agenti atmosferici.
Una lamiera in acciaio o rame non trattati tende infatti a ossidarsi assumendo un colore rispettivamente bruno-rossiccio e verde-azzurro. In alcuni casi, come ad esempio nell'acciaio corten, la corrosione viene riprodotta artificialmente come elemento ornamentale, ma se non controllata adeguatamente può causare perfino la completa polverizzazione del metallo.
I trattamenti più diffusi sono la zincatura nel caso dell'acciaio, l'anodizzazione per l'alluminio e in generale la protezione con vernici superficiali, disponibili in migliaia di colori.
Le lamiere stirate sono invece completamente diverse perché introducono la terza dimensione, dando vita a una trama in rilievo che si estende nello spazio.
La lavorazione prevede due fasi: una sottilissima lastra in metallo viene dapprima incisa da una serie di tagli regolari e successivamente tirata alle estremità, ottenendo una maglia romboidale con una grande vibrazione alla luce. I loro vantaggi principali consistono in una notevole robustezza e flessibilità, fatto che le rende particolarmente indicate per la formazione di rivestimenti in sagome e facciate curvilinee.
Le differenze tra i vari modelli riguardano soprattutto il materiale, le dimensioni delle maglie e la loro spaziatura.
L'azienda Fils si è specializzata nella produzione di lamiere stirate in alluminio o acciaio al carbonio. Airport è una versione a maglie medie con dimensioni di cm 2 per 6,2; mentre Coliseum, a maglie molto larghe, consente alla vista di penetrare e perciò risulta indicata soprattutto per la costruzione di pannelli e recinzioni leggere.
Privacy, come dice anche il nome è invece l'opposto: in questo caso infatti le maglie, pur ovviamente presenti, vengono sagomate in modo da essere completamente impenetrabili agli sguardi indiscreti.
Mesh di KME è una versione in rame di un modello a maglie medie, severo e raffinato.
Molto innovative sono infine le lamiere bugnate, vere e proprie lamiere stampate con una texture in rilievo, anche forate oppure completamente opache.
La collezione Shape appartiene a quest'ultima categoria e comprende strutture amorfe, forme ondulate, disposizioni organiche trimensionali e impressioni sferiche, per un'inedita e decisa espressività. La superficie, di grande pregio, lucida e riflettente, si caratterizza per il colore naturale giallo o rossiccio del rame.
Generalmente in un rivestimento viene usato un solo tipo di lamiera, ma una soluzione particolarmente innovativa potrebbe prevedere la costruzione di una facciata con una maglia modulare di pannelli regolari, ciascuno dei quali costituito da un tipo di lamiera diverso per colore, materiale e finitura. Un'idea sicuramente affascinante e dagll'effetto decisamente innovativo, ma purtroppo dispendiosa in termini di approvvigionamento del materiali, costi e tempi di realizzazione.
Sarebbe inoltre necessaria un'accurata progettazione e una manutenzione molto attenta, perché la convivenza ravvicinata di metalli diversi può causare la formazione di ponti galvanici con conseguente aumento della corrosione.
Una sua versione assai semplificata potrebbe adottare solo due o tre tipi di lamiera, della stessa serie o verniciate in colori differenti, da alternare secondo uno schema definito.
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