Inquinamento luminoso: ecco cosa dice la normativa

Per combattere l'inquinamento luminoso sono state approvate leggi regionali che coprono gran parte della popolazione italiana oltre alle norme nazionali.
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La normativa italiana contro l'inquinamento luminoso


Ben tre norme tecniche italiane fanno riferimento in modo diretto o indiretto all'inquinamento luminoso:

  • UNI 10819

  • UNI 10439

  • UNI 9316


La norma UNI 10819 entrata in vigore a marzo 2021, introduce importanti novità nei metodi di calcolo e verifica per valutare l'inquinamento luminoso degli impianti di illuminazione artificiale.

Inquinamento luminoso territorio italiano
La norma sostituisce la precedente versione del 1999 ampliando il contesto oltre agli impianti di illuminazione stradale e luoghi di lavoro all'aperto, anche ad aree residenziali, parchi, giardini, monumenti ed edifici di pregio architettonico, aree sportive.

Si stabiliscono per la prima volta dei parametri tecnici di controllo per le insegne luminose e i sistemi pubblicitari illuminati nelle aree esterne.

Alcuni capitoli sono dedicati ai metodi di calcolo per la valutazione della luce intrusiva e del flusso luminoso disperso verso l'alto, prodotto dagli impianti di illuminazione esterni, nelle aree pubbliche e private, sempre più denunciate dai cittadini.

I metodi di calcolo sono complementari al progetto illuminotecnico e servono a valutare l'eventuale conformità ai requisiti legislativi, quando previsti.


Cosa dicono le leggi regionali contro l'inquinamento luminoso


Le leggi regionali contro l'inquinamento luminoso, sono state già approvate in tutte le regioni, ma i criteri tecnici per un'efficace limitazione degli effetti dell'inquinamento luminoso sul cielo notturno nel territorio italiano, non sempre si ritrovano adeguatamente applicati.

Di seguito le leggi regionali italiane contro l'inquinamento luminoso:

  • L.R. Valle d'Aosta n. 17/98
  • L.R. Lazio n. 23/2000
  • L.R. Toscana n.37/2000
  • L.R. Basilicata n.41/2000
  • L.R. Campania n. 12/2002
  • L.R. Marche n.10/2002
  • L.R. Emilia Romagna n.19/2003
  • L.R. Umbria n. 20/2005
  • L.R. Abruzzo n. 12/2005
  • L.R. Puglia n. 15/2005
  • L.R. Sicilia n.4/2005
  • L.R. Friuli-Venezia Giulia n. 15/2007
  • L.R. Trentino n. 16/2007
  • L.R. Liguria n. 22/2007
  • D.G.R. Sardegna n. 48/31 del 2007
  • L.R. Veneto n. 17/2009
  • L.R. Molise n. 2/2010
  • L.P. Alto Adige n. 4/2011
  • L.R. Lombardia n.31/15 del 2015 (ex n.17/2000)
  • L.R. Piemonte n. 3/2018


Queste leggi, risultano in sintonia con le richieste delle organizzazioni che combattono l'inquinamento luminoso, i cui criteri risultano ragionevoli ed efficaci.
Le regole da attuare possono essere riassunte come segue.

Principali provvedimenti tecnici contro l'inquinamento luminoso:

  • l'applicazione riguarda tutto il territorio regionale, senza suddivisioni in aree protette, in quanto l'inquinamento luminoso si propaga a lunga distanza;

  • l'applicazione dei provvedimenti riguarda tutti i nuovi impianti, sia privati che pubblici;

  • limitazione dell'inquinamento luminoso causato da luce riflessa dalle superfici illuminate per mezzo del divieto di sovrailluminare e dell'utilizzo di riduttori di flusso negli orari opportuni o dello spegnimento quando possibile;

  • limitazione delle immissioni luminose da parte di apparecchi mediante un parametro che considera la direzione di flusso, limitando le immissioni luminose in qualsiasi direzione;

  • limitazione entro 0 cd/klm delle immissioni luminose a 90° e oltre, che consente di ridurre le emissioni degli apparecchi rispetto alla luce riflessa dalla strada;

  • obbligo di illuminare edifici e monumenti dall'alto verso il basso, con gli stessi limiti precedenti alle immissioni luminose verso l'alto (tranne in caso di comprovata impossibilità, comunque il fascio di luce deve restare entro i limiti della superficie illuminata);

  • illuminazione di grandi aree con i medesimi limiti dell'illuminazione stradale;

  • obbligo di lampade ad alta efficienza, in modo da contenere le emissioni inutili a lunghezze d'onda che l'occhio non può vedere;

  • divieto di fasci di luce a scopo pubblicitario o analoghi richiami luminosi (già proibiti dall'art. 23 del codice della strada, poiché distraggono l'automobilista);

  • sanzioni commisurate "per punto luce";

  • adeguamento delle tipologie di impianti più inquinanti;

  • obbligo del progetto illuminotecnico con allegate le fotometrie degli apparecchi.


Situazione dell'inquinamento luminoso in Italia

In Italia, negli ultimi 40 anni, la percezione del cielo notturno è andata degradando notevolmente. Si è persa, su parte del territorio italiano, la possibilità di vedere il cielo stellato e la Via Lattea, anche nelle notti più serene a causa dell'inquinamento luminoso.


In alcune zone più inquinate, non scende nemmeno una vera e propria notte, a causa dell'eccessiva quantità di luce artificiale che illumina l'atmosfera.

L'inquinamento luminoso prodotto dall'illuminazione delle città, causa un vero e proprio plenilunio artificiale creando un cielo più luminoso di quanto si misuri nelle notti prossime al plenilunio in siti astronomici non inquinati.

Inquinamento luminoso in città
Si tratta di alcuni risultati rivelati dall'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL), basati su misure ottenute con i satelliti.

Le regioni con maggiore inquinamento luminoso sono: Lombardia, Liguria, Campania e Lazio. Le regioni più virtuose sono: Trentino Alto-Adige, Valle d'Aosta, Molise, Basilicata, Sardegna, a cui fanno seguito l'Umbria, Abruzzo, Marche e Calabria.

La Basilicata è la regione con maggior frazione di superficie con cielo molto buono (stelle di magnitudine 5.5 visibili) con l'81% del territorio, mentre quella con la minor frazione è il Veneto, con meno di un quinto del territorio.

La Sardegna è la regione con il più ampio territorio con cielo molto buono.


Inquinamento luminoso e ambiente

L'inquinamento luminoso si riferisce all'alterazione della quantità naturale di luce presente nell'ambiente notturno, causata dalle luci artificiali.

Questo fenomeno è provocato dai dispositivi come lampioni, fari e insegne, che illuminano l'ambiente durante le ore serali e notturne, impedendo l'oscurità naturale.

Inquinamento luminoso nelle città
In particolare, l'inquinamento luminoso riguarda ogni irradiazione di luce diretta al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata, soprattutto verso il cielo.

Le conseguenze dell'eccessiva illuminazione artificiale sono numerose e spesso sottovalutate:

  • Inquinamento chimico ambientale: l'eccesso di produzione energetica contribuisce a uno spreco di risorse.

  • Aumento del riscaldamento globale: l'illuminazione eccessiva contribuisce al consumo di energia e alle emissioni di gas serra.

  • Sparizione del cielo stellato: nelle zone più inquinate, le stelle non sono più visibili a causa della luce artificiale.

  • Difficoltà di orientamento per alcune specie animali: uccelli migratori, tartarughe marine, falene notturne e chirotteri possono essere disorientati dall'inquinamento luminoso.


Gli effetti sull'uomo dell'inquinamento luminoso


Vari studi condotti da Università italiane ed estere, dimostrano che l'esposizione notturna a luci artificiali disturba rapidamente l'orologio biologico circadiano e riduce le capacità motorie nonché la salute delle ossa.

Questi risultati forniscono un impressionante esempio dei costi che la vita in un ambiente con un ciclo buio-luce alterato ci impone.

Inquinamento luminoso aree pubbliche
Una recente ricerca dell'Università dell'Oregon, apparsa su ScienceDaily, mette in relazione la distruzione del ritmo circadiano a processi neurodegenerativi, che portano alla perdita di funzionalità motoria e a morte prematura.

Il ritmo circadiano è molto importante per la nostra salute, al di là dei problemi che una sua disfunzione provoca al riposo. Forti legami sono stati trovati tra la distruzione del meccanismo biologico, l'invecchiamento, l'Alzheimer e il morbo di Huntington.

Il crescente interesse per questi studi è volto ad ampliare le conoscenze sulle molte interazioni che la luce artificiale ha sulla nostra salute e su quella dell'ambiente.


Illuminazione ecosostenibile


Per limitare l'inquinamento luminoso sul territorio italiano e facilitare l'applicazione e la verifica delle leggi, sono stati stabiliti 5 Criteri tecnici per una illuminazione ecosostenibile:

  1. Come illuminare - Controllo del flusso luminoso diretto

  2. Quanto illuminare - Controllo del flusso luminoso indiretto

  3. Cosa utilizzare - Sorgenti luminose ad elevata efficienza

  4. Ottimizzazione degli impianti di illuminazione

  5. Gestione della luce


Esempio operativo: Circolare esplicativa della L.R. n. 19/03 dell'Emilia Romagna.

A tal fine i Comuni devono adeguare il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) a quanto indicato dalle norme, predisponendo un apposito "Piano della Luce", uno strumento di pianificazione e verifica, che consente un più razionale sviluppo delle reti dell'illuminazione pubblica e la cui visione globale permette di raggiungere un'immagine coordinata e armonica dei centri urbani.


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  • Lucca2
    Lucca2
    Mercoledì 28 Febbraio 2024, alle ore 01:55
    È la caratteristica principale manca ovunque tranne che nel Trentino-Alto Adige.
    La temperatura del colore è estremamente importante, probabilmente la cosa più importante nell’era dei LED.
    Solo il Trentino-Alto Adige fissa il limite a 3000 K (che è anche un po' troppo), ma altrove 4000-6000 K sono la norma con la luce estremamente fastidiosa e accecante.
    La temperatura di colore massima dovrebbe essere fissata a 2700 K al massimo a livello nazionale e anche dovrebbe essere incoraggiato ad installare il LED nell'intervallo 1700-2200 K perché questa luce è la più piacevole e meno dannosa.
    rispondi al commento
    • Diana
      Diana Lucca2
      Mercoledì 28 Febbraio 2024, alle ore 09:55
      La temperatura di colore è molto importante e dipende dal contesto.
      I Comuni si stanno adeguando per la sostituzione delle luci pubbliche con Led a luce bianca, orientate verso il basso.
      rispondi al commento
  • Orlando
    Orlando
    Martedì 27 Febbraio 2024, alle ore 09:47
    Per le villette private vale la stessa regola?
    Posso illuminare le pareti della mia villa con faretti installati a pavimento e che dirigono il fascio di luce verso le pareti?
    rispondi al commento
    • Diana
      Diana Orlando
      Martedì 27 Febbraio 2024, alle ore 10:24
      La norma UNI 10819 vale su tutto il territorio nazionale, inoltre occorre rispettare le prescrizioni delle leggi Regionali.
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