Tutto quello che c'è da sapere sull'inquinamento luminoso

L'inquinamento luminoso è una problematica ambientale sempre più diffusa che riguarda l'eccessiva illuminazione artificiale nelle aree urbane e domestiche.
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Che cosa si intende per inquinamento luminoso


L'inquinamento luminoso è una fonte di inquinamento che spesso si dimentica, pur essendo causa di serie problematiche sia di salute che ambientali.

Si tratta di un'alterazione della naturale quantità di luce presente in un ambiente notturno, causata da un eccesso di luci artificiali, ovvero da tutte quelle fonti luminose che non hanno caratteristiche idonee al contesto in cui sono state installate.
L'inquinamento luminoso dipende per la maggior parte dagli impianti di illuminazione pubblica, ma anche in ambienti chiusi l'uomo potrebbe essere esposto per lunghi periodi a eccessi di cattiva illuminazione, con conseguenze sullo stress visivo e sulla qualità della percezione degli oggetti.


Tipologie di inquinamento luminoso


L'inquinamento luminoso può suddividersi in 4 tipologie:

  • lo sconfinamento luminoso: avviene quando i raggi luminosi si disperdono in zone al di fuori dell'area da illuminare;

  • il bagliore urbano: dipende dalle particelle presenti in aria che riflettono la luce;

  • la sovrailluminazione: cioè l'utilizzo di illuminazione laddove non sia strettamente necessaria;

  • il glare (o abbagliamento): ovvero la luce proveniente dagli impianti di illuminazione che emettono la luce in maniera orizzontale.


Per calcolare l'inquinamento luminoso si devono tenere in considerazione diversi parametri:

  • la quantità di luce che viene dispersa verso l'alto;

  • le condizioni atmosferiche;

  • la quantità di luminosità emessa;

  • la capacità che ha l'ambiente di riflettere la luce.


Quali sono le principali fonti di inquinamento luminoso domestico


Nello specifico, l'inquinamento luminoso domestico è causato da diversi fattori:

  • l'uso indiscriminato delle fonti di luce;

  • l'impiego di lampade ad elevata intensità o di dimensioni non adeguate;

  • l'utilizzo di dispositivi di illuminazione che non possiedono una corretta schermatura.


La troppa illuminazione può provocare la dispersione della luce verso l'esterno, attraverso finestre o porte, contribuendo all'inquinamento luminoso anche a livello locale.


I LED e l'inquinamento luminoso


La problematica dell'inquinamento luminoso è strettamente collegata alla diffusione delle luci a LED.

Negli ultimi anni c'è stato un boom nell'utilizzo di questa tecnologia a causa del bonus ristrutturazione che ha consentito l'utilizzo di impianti moderni di illuminazione sia per esterni che per interni.


I LED (Light Emitting Diod: diodo a emissione luminosa) sono componenti elettronici che emettono luce priva di ultravioletti e infrarossi, accendendosi nell'immediato.
Pur essendo molto economiche rispetto alle lampadine tradizionali, si tratta di luci fredde.

Le luci blu sono le principali cause di problemi alla salute dell'uomo e si diffondono molto più lontano in atmosfera. Si consiglia dunque di limitare il loro utilizzo o in alternativa di rendere la loro luce più calda.


Conseguenze inquinamento luminoso domestico


L'uso scorretto di illuminazione notturna nelle abitazioni può disturbare il sonno e alterare i ritmi circadiani, aumentando il rischio di insonnia e di disturbi dell'umore.

La luce intensa nelle ore serali può interferire con la produzione di melatonina, ormone che regola il sonno e l'umore.

Conseguenze dell'inquinamento luminoso
La secrezione della melatonina parte dalla ghiandola pineale e viene regolata dalla presenza di luce. Nel momento in cui uno stimolo luminoso giunge alla retina, la secrezione si ferma per poi ripartire in presenza di buio.

La mancanza di melatonina influenza negativamente il benessere delle persone, portando all'alterazione del ciclo sonno-veglia, a difficoltà nell'apprendimento e all'abbassamento della temperatura corporea.

Inoltre, l'illuminazione domestica eccessiva può comportare un aumento dei consumi energetici e dei costi associati, contribuendo così all'impatto ambientale complessivo.


Altre conseguenze dell'inquinamento luminoso


Oltre alle conseguenze sulla salute dell'uomo, l'eccesso di luminosità provoca anche altre problematiche:

  • la cosiddetta sparizione del cielo stellato;

  • l'inquinamento chimico ambientale a causa della produzione eccessiva di energia;

  • la perdita di orientamento di diverse specie animali.


A causa dell'allungamento della fase luminosa, molti vegetali non sono in grado di adattarsi ai cambiamenti stagionali, una problematica che condiziona la loro sopravvivenza e quella delle diverse specie che ne dipendono.

La luce è un fattore fondamentale per la regolazione delle attività riproduttive e alimentari degli animali, per cui uno squilibrio potrebbe causare dei gravi problemi alla specie che, cambiando le sue abitudini, potrebbe non riuscire a sincronizzarsi agli eventi ambientali.


Norme inquinamento luminoso


Attualmente non esiste una legge nazionale che regoli l'inquinamento luminoso.
Si può fare riferimento alla UNI 10819 che fornisce indicazioni tecniche per limitare la dispersione del flusso luminoso verso l'alto da parte di fonti di luce artificiale.

Inquinamento luminoso normativa
Tale norma non viene applicata alle regioni che hanno attuato delle leggi a seconda della loro specifica situazione.
Queste stabiliscono l'obbligo di un Piano di Illuminazione per contenere l'inquinamento luminoso.

Tutte le leggi regionali perseguono gli stessi obiettivi:

  • diminuire gli sprechi;

  • il divieto di illuminazione rivolta verso il cielo;

  • sostituire l'illuminazione esistente con delle tecnologie meno inquinanti;

  • rimodulare la luce intorno agli edifici storici e artistici.


Cosa si può fare per ridurre l'inquinamento luminoso


Per ridurre l'inquinamento luminoso in primo luogo, è importante promuovere l'uso consapevole e responsabile della luce, adoperando un tipo di illuminazione direzionata e riducendo al minimo l'uso di fonti luminose non necessarie.

Come ridurre l'inquinamento luminoso
Le amministrazioni locali possono adottare politiche di risparmio energetico e regolamentazioni sull'illuminazione pubblica per ridurre l'emissione luminosa verso il cielo.

Dato che la luce artificiale viene prodotta utilizzando combustibili fossili, ridurre l'inquinamento luminoso porterebbe a una diminuzione dell'inquinamento atmosferico.

In ambiente domestico, ci sono alcune soluzioni specifiche che è possibile adoperare:

  • utilizzare delle tende per impedire alla luce di disperdersi all'esterno;

  • adoperare fonti di luce basse e schermate;

  • servirsi di lampade direzionali che consentono di regolare l'angolo di illuminazione in base alle necessità;

  • spegnere le luci prima di andare a dormire;

  • utilizzare lampade di colore rossastro per le attività serali;

  • impiegare dei sensori di movimento o dei timer in modo che le luci restino spente quando non necessarie.

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Che cos'è l'inquinamento luminoso domestico
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