Quando è possibile annullare un contratto di donazione

Dopo aver effettuato la donazione di un bene, in presenza di alcune situazioni il donante è legittimato a cambiare idea. Quando è possibile annullare una donazione
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Quando si può annullare o revocare una donazione


Dopo aver concluso un contratto di donazione può succedere che il donante si penta dell'atto compiuto. È possibile annullare la donazione?

La legge consente di effettuare l'annullamento e chiedere la restituzione del bene o del diritto trasferito.

Annullamento e revoca di una donazione
Occorre distinguere tra annullamento e revoca della donazione poiché, pur trattandosi di termini simili i due istituti giuridici fanno riferimento a concetti differenti.

L'annullamento della donazione può essere richiesto al Giudice in caso di vizio di forma, per errore sui motivi che hanno spinto alla sottoscrizione, per incapacità del soggetto donante.

La revoca della donazione può essere richiesta solo in caso di ingratitudine da parte del donatario o di sopravvenienza di figli.

Vediamo più nel dettaglio.


Che cos'è il contratto di donazione


La donazione è il contratto con il quale, per spirito di liberalità, una parte (donante) arricchisce l'altra (donatario), cedendo a favore di questa un diritto proprio presente nel patrimonio o assumendo verso la stessa un'obbligazione.

Annullamento donazione
Deve dunque ricorrere un elemento soggettivo coincidente con lo spirito di liberalità e uno oggettivo, ovvero l'arricchimento altrui cui corrisponde un depauperamento del donante.

La donazione è dunque caratterizzata dall'assenza di costrizione e dall'assenza di un corrispettivo a favore di chi ha effettuato la cessione.
Si trasferisce, ad esempio, una somma di denaro, una casa, un terreno o altro bene a un figlio, un parente stretto o altra persona al di fuori della cerchia dei familiari.

La donazione, pur non prevedendo una controprestazione a carico di chi riceve, è un contratto cui partecipano entrambe le parti e non un atto unilaterale.
La donazione si intende perfezionata ed efficace con l'accettazione da parte del donatario.

Può succedere tuttavia, in taluni casi, che l'operazione sia annullata o revocata, qualora si verifichino alcune circostanze.


L'annullamento della donazione: come funziona


Vi sono delle situazioni in cui la legge consente al donante di richiedere l'annullamento della donazione effettuata. L'annullamento è una causa di invalidità del contratto che richiede presupposti diversi rispetto alla revoca.

Essa può essere richiesta al verificarsi delle seguenti situazioni:

  • in caso di errore sui motivi da parte del donante;

  • in caso di motivo illecito che abbia spinto il donante a effettuare la donazione (nullità per violazione della legge);

  • incapacità legale del donante;

  • incapacità naturale del donante.


In base a quanto previsto dall'articolo 787 del codice civile la donazione può essere impugnata per errore sul motivo, sia esso di fatto o di diritto, quando il motivo risulta dall'atto ed è il solo che abbia determinato il donante a compiere l'atto di liberalità.

Come annullare una donazione
In linea generale sono irrilevanti i motivi per cui una persona è indotta a donare una parte del suo patrimonio a meno che sul motivo sia caduto l'errore in cui è incorso il donante. Condizione necessaria è che il motivo risulti dal contratto e sia l'unico a determinare l'atto di liberalità

Con l'annullamento si fa valere l'invalidità del contratto in presenza di vizi di forma (in tal caso si parla di vera e propria nullità) o di sostanza.
Per quanto concerne questi ultimi, si tratta dei vizi che attengono al processo di formazione della volontà di donare.


Quando si può annullare la donazione per incapacità di agire?


Il donante deve avere la piena capacità naturale e di disporre dei suoi diritti, cosicché non può essere né un minore né un emancipato pur se autorizzato all'esercizio dell'impresa, né un inabilitato.

Occorre provare, mediante idoneo certificato, lo stato di incapacità di agire del soggetto che ha compiuto l'atto.


Quando impugnare la donazione per incapacità naturale


In caso di incapacità di intendere e di volere del soggetto donante è possibile che venga chiesto l'annullamento della donazione. Occorre dimostrare la sussistenza di tale incapacità al momento della manifestazione di volontà da parte del donante.

In tutti i casi in cui è ammesso l'annullamento della donazione, è necessario l'intervento del Giudice. La donazione nulla può essere impugnata da chiunque abbia interesse ed è imprescrittibile.

L'azione di annullamento può essere intrapresa entro il termine di 5 anni dalla conoscenza del vizio di donazione.


Caratteristiche del contratto di donazione


Dal punto di vista degli effetti prodotti la donazione può essere un contratto a effetti reali, trasferendosi con il semplice consenso (salvo l'eccezione di cui all'articolo 783) il diritto di proprietà o altro diritto reale o di credito, ovvero costituendosi un diritto reale di godimento su cosa altrui.

La donazione è invece un contratto effetti obbligatori se con essa si assume un obbligo che può anche avere carattere periodico.

La donazione, per produrre effetti traslativi, deve riguardare beni presenti nel patrimonio del donante. L'articolo 771 codice civile infatti espressamente sanziona con la nullità la donazione di beni futuri con l'eccezione dei frutti pendenti.


La forma del contratto di donazione


Dal punto di vista formale la donazione è un negozio solenne perché richiede la stipula mediante atto pubblico notarile e la presenza di due testimoni.

Se i beni donati sono mobili si richiede addirittura la menzione del loro valore nel corpo dell'atto, in atto a parte sottoscritto da donante, donatario, notaio e testimoni.

La forma pubblica non è però richiesta nel caso di donazione di modico valore di cosa mobile, la cosiddetta donazione manuale, in cui la forma è sostituita dalla consegna. Trattasi in questo caso di un contratto reale.

La modicità del valore deve essere valutata anche in rapporto alle condizioni economiche del donante non dovendo esse incidere in maniera apprezzabile nel patrimonio di costui.

Non essendo richiesto l'atto pubblico non si applica alla donazione di modico valore la disciplina dell'annullamento per vizio di forma.
La disciplina della donazione se per certi versi è analoga a quella testamentaria, per altro verso coincide con quella generale del contratto salvo talune particolarità, come quella della forma e della rilevanza dell'errore motivo di cui si è detto.


Revoca della donazione


Il donante può revocare una donazione che sia perfettamente valida solo al verificarsi di casi tassativamente riportati dalla legge.

Nelle due fattispecie descritte dal legislatore che di seguito illustrerò l'interesse del donante alla revoca dell'atto compiuto viene ritenuto prevalente dall'ordinamento rispetto all'interesse del donatario di fare affidamento sull'ingresso del bene ricevuto nell'ambito del suo patrimonio.


I casi di revoca della donazione


Salvo per ciò che concerne la donazione remuneratoria o quella obnuziale, la donazione può essere revocata per ingratitudine del donatario o per sopravvenienza dei figli.

L'ingratitudine si ravvisa nelle ipotesi tipizzate dal legislatore ai numeri 1,2,3 dell'articolo 463 codice civile e in caso di ingiuria grave verso il donante, grave pregiudizio arrecato dolosamente al suo patrimonio e indebito rifiuto di prestare gli alimenti dovuti ai sensi degli articoli 433 e 436 codice civile.


Cosa succede con la revoca della donazione


Qual è l'effetto della revoca della donazione? La restituzione dei bene e diritti conferiti al donatario consegue alla revoca dell'atto di liberalità.

L'azione può essere proposta dal donante o dai suoi eredi entro determinati termini previsti a pena di decadenza. Il termine è di un anno dal giorno in cui il donante è venuto a conoscenza del fatto.

Revoca donazione
L'azione di revoca in caso di sopravvenienza di figli deve essere proposta entro il termine di decadenza di 5 anni dal giorno della nascita dell'ultimo figlio (cosicché ad ogni nascita il termine decorre di nuovo pur se già scaduto) o dalla notizia dell'esistenza del figlio o dall'avvenuto riconoscimento del figlio naturale.

L'azione per la revoca non è rinunciabile se non successivamente al verificarsi dell'evento che la legittima. La rinunzia può anche essere tacita.

Una volta revocata la donazione il donatario deve ovviamente restituire i beni e i frutti ovvero se i beni sono stati allenati il rispettivo controvalore.

E chiaro che la revoca compiuta dal donante non può di per sé attuare la retrocessione ma obbliga solo il donatario a compiere il relativo atto di trasferimento in mancanza del quale opererà la sentenza.

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