Giardino manierista

Nel giardino manierista lo stile rinascimentale convive con gli elementi mostruosi e fantastici e il superamento degli schemi classici tipici del Manierismo.
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Cos'è il manierismo?


Il giardino della Villa d'Este a Tivoli: la vegetazione particolarmente rigogliosa e l'esuberanza dei giochi d'acqua appaiono in netto contrasto con la rigida simmetria dei giardini formali quattrocenteschi.Il Manierismo è una corrente artistica sviluppatasi in Italia nella prima metà del Cinquecento, che, pur riguardando praticamente tutte le arti, ha interessato sopratutto la pittura, la scultura e l'architettura (cioè le cosiddette arti figurative), e tende a superare la semplice imitazione e riproposizione dei canoni artistici della civiltà classica, rielaborandone i tipici stilemi decorativi.

In particolare, nell'architettura manierista assistiamo al parziale superamento e rielaborazione degli ordini architettonici classici (tuscanico, ionico, dorico, corinzio e composito) tramite la diffusione di nuovi motivi decorativi (tra cui le grottesche), l'introduzione di elementi mostruosi (in particolare telamoni giganti, sfingi, mostri e gorgoni) e sopratutto l'inserimento di elementi illusori e perturbanti, come ad esempio il gigantismo delle strutture, le prospettive distorte, i conci di archi e piattabande apparentemente in procinto di crollare (visibili anche nel Palazzo Te di Mantova), le colonne tortili e i bugnati rustici con decorazioni superficiali fortemente ispirate all'erosione delle rocce.


Caratteristiche dei giardini manieristi


Le Cento Fontane del giardino della Villa d'Este a Tivoli.Proprio la componente grottesca, giocosa e fantastica dell'archititettura manierista emerge con prepotenza sopratutto nei giardini, che costituiscono il necessario completamento di qualsiasi palazzo gentilizio (sopratutto se appartenente al signore della città) o villa di campagna.

Nell'architettura dei giardini la rottura con la tradizione rinascimentale - e cioè con lo stile formale dei giardini all'italiana - appare infatti molto evidente. Infatti, nei giardini manieristi, spesso di dimensioni molto ampie e disposti in perfetta armonia con la natura e il paesaggio circostante (quasi ad anticipare alcune tendenze che nel Settecento troveranno compiuta applicazione nei giardini paesaggistici all'inglese), le aiuole con forme geometriche disposte con rigida simmetria, le siepi e i cespugli potati in forme geometriche secondo le regole dell'arte topiaria e gli eleganti ninfei di stile prettamente rinascimentale (tutti elementi tipici del giardino all'italiana) convivono con una vegetazione decisamente lussureggiante e di aspetto più incolto e naturale, con finte grotte spesso dalle sembianze di esseri mostruosi, con cascate scenografiche a imitazione della natura, con fontane dalle forme decisamente fantasione e con statue rivestite di muschio, quasi a suggerire l'ingresso in un mondo illusorio e fiabesco.

È quanto troviamo ad esempio nel giardino della Villa d'Este a Tivoli, uno dei capolavori dell'architettura manierista realizzato dal cardinale Ippolito II d'Este (figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia) su progetto del grande architetto cinquecentesco Pirro Ligorio.

Qui, l'elemento caratterizzante del giardino sono le numerose fontane dai giochi d'acqua particolarmente grandiosi e scenografici: significative sono ad esempio le cosiddette Cento Fontane (foto in alto a sinistra, che, fiancheggiando un viale lungo un centinaio di metri, appaiono come un'unica parete verde costellata da una miriade di zampilli d'acqua sgorganti da elementi fiabeschi (mascheroni antropomorfi, aquile, gigli, piccole navi...), la Fontana dell'Ovato,costituita da un elaborato ninfeo di forma concava con un vero e proprio muro d'acqua al centro, e infine la Fontana dei Draghi, così chiamata perché l'altissimo zampillo centrale sembra sgorgare direttamente da quattro statue in sembianze di questo animale.

Non mancano inoltre ampi viali (tra i quali spicca quello di dimensioni maggiori, noto appunto come Vialone), belvederi come la Rometta e la Gran Loggia, dai quali si gode una splendida vista sulla campagna romana, ampi ninfei come ad esempio la Grotta di Diana (completamente rivestita al suo interno da statue, stucchi, smalti, mosaici e bassorilievi a soggetto mitologico), e perfino un organo idraulico, che nell'omonima fontana sorprendeva i visitatori con musiche ed effetti sonori.

Tavola per banchetti all'aperto con In altri casi il giardino manierista era invece ideato per divertire e burlarsi dell'ospite ignaro: abbondano quindi piccoli trabocchetti, fontane azionate a distanza per schizzare il malcapitato passante, illusioni prospettiche, automi di legno o metallo azionati dall'acqua e inestricabili labirinti di siepi.

È quanto si vede ad esempio nel giardino del Castello di Helbrunn nei pressi di Salisburgo, risalente all'inizio del XVII secolo ed assai noto proprio per i suoi scherzi d'acqua: particolarmente degna di nota è ad esempio una tavola in pietra con annessi sgabelli con all'interno molte fontane nascoste, che a intervalli predeterminati si azionano all'improvviso bagnando completamente i commensali all'oscuro del trucco (ma non il padrone di casa seduto a capotavola).

A volte, infine, il giardino manierista viene concepito come un vero e proprio percorso iniziatico, perché durante il Rinascimento - nostante l'atteggiamento decisamente contrario della Chiesa - aumentò a dismisura l'interesse nei confronti dell'astrologia, della cabala, dell'alchimia e dell'occultismo: è quanto successo ad esempio nel Giardino Orsini di Bomarzo - significativamente noto anche come Parco dei Mostri o Sacro Bosco - voluto dal principe Pier Francesco Orsini sol per sfogare il core (cioè per il proprio piacere) e anchèesso progettato da Pirro Ligorio.

La Grotta dell'Orco del Sacro Bosco di Bomarzo, uno dei giardini manieristi più conosciuti.Qui, l'elemento più significativo della composizione sono proprio le grandi statue - ricoperte di muschio e quindi di aspetto decisamente arcano e misterioso - e i vari edifici sapientemente disposti nell'intero giardino: un drago, un elefante, un pesce mostruoso (il Proteo Glauco), una grotta con l'apertura sagomata a orco o mascherone (visibile nella foto qui a fianco), una sfinge, una tartaruga, una sirena, una casa pendente (cioè apparentemente pericolante), un piccolo tempio, una piazza contornata da enormi vasi e infine alcune statue a soggetto mitologico (cioè Nettuno, Pegaso e il gruppo di Ercole e Caco). Alcune iscrizioni enigmatiche alla base dei monumenti infittiscono ulteriormente il mistero, in un insieme di simboli e allegorie di gusto prettamente rinascimentale ma ormai incomprensibile nel suo significato globale.


Costruire un giardino manierista


Purtroppo, nonostante la grande bellezza di questi giardini, costruirne uno non è affatto semplice, perché spesso si tratta di parchi molto ampi, inseriti in contesti naturalistici di grande pregio e progettati da illustri architetti.

Tuttavia, avendo a disposizione un terreno sufficientemente esteso - meglio se annesso a una villa di stile rinascimentale o a un ampio casale in campagna - è comunque possibile tentare l'impresa, magari chiedendo la consulenza di un paesaggista o di un architetto specializzato in giardini: dobbiamo infatti ricordare che non si tratta di un giardino incolto e selvaggio come quello all'inglese, ma di un giardino in cui gli elementi tipici del giardino formale all'italiana vengono comunque utilizzati, insieme magari a elementi di gusto più fiabesco e naturalistico tipici del Manierismo.

Possiamo quindi seguire questi principi:
- sfruttare l'ambiente naturale per creare belvederi e terrazze da cui si possa godere della vista del paesaggio circostante, cascate naturali, fontane e muri vegetali (simili ad esempio alle Cento Fontane o alla Rometta del giardino di Villa d'Este);
- creare una zona con le aiole geometriche diffuse nel giardino all'italiana, ma inserendovi alcuni elementi tipici del Manierismo: per fare questo, sarà sufficiente ad esempio sostituire gli inconfondibili cespugli potati in forme geometriche con vere e proprie sculture vegetali raffiguranti creature fantastiche o mostruose, come ad esempio dragoni, sfingi, mostri e unicorni: in questo caso, sia per la prima creazione che per successiva (e fondamentale) manutenzione sarà ovviamente necessario affidarsi a giardinieri esperti;
- disseminare il giardino di statue a soggetto fiabesco o spaventoso, ispirandosi a quanto visibile ad esempio nel Sacro Bosco di Bomarzo: in questo caso sono ovviamente da preferire le statue di pietra naturale, meglio se vecchie e disseminate di muschi e licheni;
- realizzare almeno una fontana, magari corredata da giochi d'acqua, organi idraulici e alcuni automi;
- inserire alcuni elementi giocosi, come ad esempio gli scherzi d'acqua per stupire l'ospite ignaro e un vero e proprio labirinto di siepi alte, in modo da essere percorribile.

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