Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) attesta la regolarità contributiva dell'impresa; dal prossimo luglio 2015 il rilascio avverrà per via telematica.
Cos'è il Documento Unico di Regolarità Contributiva
L'affidamento di un lavoro a un'impresa edile passa per il controllo di una serie di documenti atti a garantire il rispetto delle norme in materia di sicurezza e la regolarità sui versamenti dei contributi previdenziali.
È compito del committente o del responsabile dei lavori incaricato verificare l'idoneità tecnico professionale dell'impresa, come stabilito dall'art. 90 del D.lgs 81/2008, Testo Unico sulla Sicurezza, richiedendo:
- iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato
- una dichiarazione dell'organico medio annuo
- il Documento Unico di Regolarità Contributiva.
Ma cosa è, nello specifico, quest'ultimo?
Il DURC è il documento attestante la regolarità nel pagamento dei contributi, che l'impresa deve corrispondere ai diversi enti previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché l'ottemperamento di tutti gli obblighi previsti dalla normativa vigente nei confronti di INPS, INAIL e Casse Edili.
Ha validità di 120 giorni e, oltre a essere utilizzato per lavori pubblici e privati, è necessario per l'erogazione di sovvenzioni e contributi, certificazioni Soa e partecipazione a gare d'appalto.
Fino al 2009, in caso di lavori di edilizia privata, il DURC doveva essere obbligatoriamente allegato alla documentazione da presentare; secondo quanto previsto dall'articolo 16 bis contenuto nella Legge n. 2/2009, invece, le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d'ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarità contributiva, direttamente dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio, in tutti i casi in cui è richiesto dalla legge.
Purtroppo, a oggi, per evitare di inoltrare la richiesta allungando i tempi, molti uffici comunali richiedono ancora il DURC tra i documenti da produrre.
Pertanto il committente o responsabile dei lavori si trova a dover richiedere copia del documento all'impresa la quale, con l'ausilio di consulenti, deve effettuare richiesta di rilascio della regolarità contributiva a uno dei tre enti sopra citati. Entro 30 giorni ne riceverà copia.
Quello in vigore è quindi un sistema non snello, non improntato a quella semplificazione tanto necessaria nella burocrazia del nostro sistema Paese.
Alla luce di queste considerazioni, tra pochi mesi qualcosa cambierà: infatti, dal prossimo luglio, sarà possibile ottenere, in tempo reale, il rilascio del DURC per via telematica.
Rilascio del DURC per via telematica
Il Decreto Legge n. 34 del 20 marzo 2014, convertito in Legge n.78 del 16 maggio 2014, Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese, il cosiddetto Jobs Act, dispone all'art. 4, Semplificazioni in materia di documento di regolarità contributiva, la verifica della regolarità contributiva nei confronti dell'INPS, dell'INAIL e, per le imprese tenute ad applicare i contratti del settore dell'edilizia, nei confronti delle Casse edili, con modalità esclusivamente telematiche.
In sostanza, l'impresa che ha bisogno del DURC, potrà collegarsi on line e stamparlo direttamente dal suo cassetto previdenziale.
In questo modo l'impresa riuscirà a monitorare costantemente la sua posizione fiscale e, quindi, evitare spiacevoli sorprese.
In questi giorni, prima dell'avvio ufficiale del DURC on line, l'INPS sta aggiornando le posizioni fiscali delle imprese iscritte alla Camera di commercio e, a seconda delle varie posizioni, assegnerà semaforo verde, rosso e nero: il verde identifica una situazione di regolarità contributiva, il rosso di irregolarità, il nero identifica le aziende con matricola sospesa o cessata.
In caso di rilevazione di irregolarità verrà inviato un preavviso con il quale le aziende verranno informate della loro situazione e invitate a intervenire per sanare l'irregolarità, entro 15 giorni dalla comunicazione.
Gli avvisi verranno inviati in una prima fase sia via PEC all'intermediario delegato, al datore di lavoro o al legale rappresentante, che con raccomandata A/R, ma per i mesi a seguire le imprese sono invitate a dotarsi di casella di posta certificata, cercando di completare un giusto processo di dematerializzazione e di snellimento degli iter burocratici.
I vantaggi di questo processo sono molteplici: la verifica in tempo reale della propria posizione consente un guadagno in termini di tempo e denaro, utilissimo per i controlli degli enti e per le imprese che, già gravate da lavoro, corsi di aggiornamento e formazione, possono in qualunque posto e momento, controllare la regolarità contributiva relativa a pagamenti fino all'ultimo giorno del secondo mese antecedente la richiesta; in questo modo l'affidamento dei lavori avverrà in maniera più rapida, senza la necessità di dover attendere il riscontro positivo dei vari enti.
Se, infatti, in precedenza la richiesta doveva essere inoltrata ad INPS, INAIL e Cassa Edile, ora, attraverso il semplice inserimento del codice fiscale, è possibile effettuare una unica interrogazione.