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Quante volte avete immaginato di demolire una parete interna della vostra casa o di spostarla per rendere più spazioso un ambiente o più fruibili gli spazi?
Pensiamo ad esempio agli appartamenti costruiti negli anni Sessanta/Settanta in cui cucina e soggiorno erano tenuti rigorosamente separati e come oggi invece molte famiglie desiderano avere un unico ambiente in cui condividere tutte le attività giornaliere, come cucinare, mangiare, guardare la tv, ecc. In queste situazioni capita spesso di valutare la demolizione della parete che divide il soggiorno dalla cucina per adattare l'appartamento alle esigenze di vita odierne.
Si può verificare anche il caso di voler allargare una stanza, anche a svantaggio di un'altra, e che quindi si valuti di demolire una parete esistente e di ricostruirla in un'altra posizione. Il caso più diffuso è ad esempio l'allargamento di un bagno per far posto ad una doccia più grande, ad una lavatrice o magari per adattarlo alle esigenze di un disabile.
Apparentemente le operazioni di semplice demolizione di una parete interna o di demolizione con ricostruzione in altra posizione sembrerebbero banali, tanto da indurre a pensare di non dover effettuare troppe valutazioni, sia dal punto di vista puramente operativo che dal punto di vista burocratico. In realtà in questi casi è sempre bene affidarsi ad un tecnico di fiducia.
La prima verifica che il tecnico effettuerà è quella statica. Sarà necessario un sopralluogo, in cui il tecnico rileverà se la parete che intendete modificare è portante oppure un semplice tramezzo. In genere quando la parete ha uno spessore di circa 10 cm e suona a vuoto battendoci contro il pugno è altamente probabile che si tratti di una parete non portante costruita con elementi forati. Se invece lo spessore comincia ad essere di 15 cm o più e battendoci contro si sente un rumore sordo, è probabile che si tratti di un muro portante costruito con mattoni pieni o addirittura in cemento armato.
Nel primo caso del tramezzo non portante sarà possibile, operativamente, demolire il muro senza dover effettuare dei calcoli statici e senza prevedere rinforzi strutturali. Se invece abbiamo a che fare con un muro portante si dovrà valutare con uno strutturista se è davvero possibile demolirlo. In molte circostanze sarà possibile, a patto che si provveda a rinforzare la struttura, magari inserendo delle putrelle o altro. Ovviamente ogni situazione andrà valutata individualmente.
Altra verifica da effettuare durante il sopralluogo è la presenza o meno di impianti all'interno della parete da demolire. Se ad esempio ci troviamo in un condominio non è da escludere che all'interno di una parete interna possano passare gli scarichi degli appartamenti dei piani sovrastanti o anche le canne fumarie degli appartamenti sottostanti. Qualora nella parete siano presenti impianti, si dovrà valutare se è possibile deviarli. Ciò diventa un po' più complicato quando ci troviamo in condominio perché sarà necessario sottoporre la questione in assemblea.
Le verifiche tecniche sulla fattibilità operativa non sono però sufficienti. Bisogna anche effettuare le verifiche di conformità igienica ed edilizia. Quando si demolisce un tramezzo o si demolisce e ricostruisce in altra posizione si configura un intervento di manutenzione straordinaria e dunque è necessario presentare il progetto in Comune prima della sua realizzazione, firmato da un tecnico abilitato.
In questo progetto sarà richiesto di verificare i cosiddetti rapporti aeroilluminanti, ossia bisognerà accertare se alla superficie delle stanze che andremo a modificare corrisponde una superficie finestrata sufficiente. In genere i Comuni richiedono che la superficie delle finestre sia almeno di 1/8 (un ottavo) o 1/10 (un decimo) della superficie utile delle stanze. La proporzione dipende dai regolamenti di ogni singolo Comune. Se questo rapporto aeroilluminante non è verificato, sarà difficile ottenere un assenso ai lavori, sempre che non si tratti di casi molto particolari. Ad esempio talvolta sono possibili deroghe quando si opera su case antiche dove già allo stato di fatto i rapporti aeroilluminanti non sono verificati e dove l'intervento in progetto, pur non arrivando ancora a soddisfare i minimi normativi, tende a migliorare il rapporto aeroilluminante esistente.
Qualora sull'abitazione sia apposto un vincolo storico-artistico, l'approvazione del progetto in Comune sarà subordinata alla preventiva approvazione della Soprintendenza. Quindi l'iter burocratico diventa un po' più complesso.
Prima dell'avvio delle opere, il direttore lavori valuterà anche la necessità o meno di un coordinatore per la sicurezza in cantiere, che dovrà redigere alcuni documenti (come ad esempio il piano di sicurezza di cantiere, la comunicazione ASL, ecc.), verificare la conformità dei documenti presentati dalle imprese e fare visite periodiche in cantiere afinchè i lavori siano effettivamente svolti in totale sicurezza. In genere questo obbligo di nomina del coordinatore per la sicurezza sopravviene quando in cantiere è presente più di una ditta, ad esempio quando abbiamo a che fare con l'impresa edile, l'idraulico, l'elettricista, ecc.
Ultima questione burocratica è quella catastale. Una volta terminati i lavori sarà necessario provvedere alla variazione catastale, presentando anche una planimetria con la nuova distribuzione interna dell'abitazione.
La demolizione e ricostruzione di un muro interno in altra parte interna all'abitazione può beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie ed anche del bonus mobili.
Oltre alle spese per i lavori, rientrano nella detrazione sulle ristrutturazioni edilizie anche quelle professionali (del progettista, direttore lavori, coordinatore per la sicurezza, ecc.) e i diritti pagati per le autorizzazioni comunali.
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