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L'anaformosi (o anaformismo) è un particolare tipo di effetto visivo secondo il quale un'immagine subisce distorsioni tali da renderla praticamente irriconoscibile, se non da un preciso punto di vista (generalmente posto a una certa distanza e fortemente di scorcio), oppure con l'aiuto di strumenti particolari, come ad esempio specchi conici, cilindrici o sferici.
Questa tecnica è perfettamente nota e praticata da secoli:
infatti, già negli appunti di Leonardo da Vinci sono visibili alcuni piccoli schizzi con deformazioni di questo tipo, mentre un esempio molto famoso (e tale da farci capire perfettamente come funziona l'anaformosi) è costituito dal quadro di Holbein dal titolo Gli Ambaciatori, in cui ai piedi dei due protagonisti compare una figura oblunga corrispondente ad un teschio, riconoscibile come tale solo ponendosi sull'estrema destra del dipinto.
Un secondo esempio è invece costituito dalla recinzione della sede aziendale della Carpigiani, nota fabbrica di gelati: in questo caso le varie lettere della scritta, ciascuna lunga cinque o sei metri, hanno una defomazione talmente accentuata da apparire quasi irriconoscibili se viste frontalmente, come si nota in questa fotografia.
Esistono due tipi di anaformosi: l'anaformosi ottica o lineare (a cui ho già accennato parlando del quadro di Holbein), in cui l'immagine viene deformata secondo le normali regole della prospettiva, ma ponendo volutamente il punto di fuga molto lontano dall'osservatore, in modo da renderla irriconoscibile se vista frontalmente, e l'anaformosi catottrica, in cui l'immagine appare normale solamente quando riflessa da uno specchio di forma opportuna, generalmente cilindrica o anche (più raramente) conica o sferica: in questo caso, sia la deformazione dell'immagine che l'effetto globale sono perfettamente comprensibili esaminando con attenzione queste tazze con relativi piattini, studiate dal designer statunitense Ross Mc Bride.
Si possono quindi sfruttare le particolarissime caratteristiche dell'anaformosi per la comunicazione visiva e ovviamente la decorazione di interni domestici, soprattutto nei modi seguenti:
- Con l'anaformosi lineare, è possibile decorare uno spazio lungo e stretto, come ad esempio un corridoio o un androne: l'immagine deformata può essere infatti tracciata sulle pareti o il pavimento.
- Suddividendo l'immagine anamorfica tra la varie pareti e pilastri, come ad esempio avviane in questa realizzazione dell'artista svizzero Felice Varini dal titolo Up-Down in cui l'immagine (una semplice linea a zig-zag) è stata spezzata e proiettata su muri e pilastri in base ai principi dell'anaformosi lineare. Questa soluzione si presta particolarmente per ambienti open-space (come ad esempio la zona giorno di un grande appartamemento): in questo caso l'immagine potrebbe essere studiata per essere ad esempio riconoscibile unicamente dalla porta di casa, allo scopo di incuriosire un ospite appena arrivato.
- In alternativa, è possibile sfruttare l'anaformosi catottrica, disegnando l'immagine deformata sul pavimento o una parete, e usando come specchio una semplice colonna di metallo lucido o una sfera riflettente: questa soluzione è molto adatta ad esempio per il soggiorno, per una scala a giorno, magari a chiocciola (in cui la colonna riflettente avrebbe anche una funzione portante) o anche per uno spazio di passaggio come ad esempio l'ingresso o un disimpegno.
Ottenere un'immagine anamorfica (cioè deformata secondo le regole dell'anaformosi) è più facile di quello che sembra.
Per prima cosa, bisogna costruire due reticoli di forma diversa, ma con lo stesso numero di caselle sia in orizzontale che in verticale: sul primo reticolo, assunto come riferimento e con caselle quadrate o rettangolari, verrà disegnata l'immagine di partenza, mentre sul secondo reticolo, di forma variabile in base al tipo di anaformosi (trapezoidale per l'anaformosi lineare e semicircolare o circolare per quella catottrica, come si nota nell'illustrazione qui a fianco), si riporterà l'immagine casella per casella seguendone la deformazione, ottenendo l'effetto voluto.
A questo punto, per completare il lavoro sarà sufficiente riportare l'immagine deformata nel punto voluto, ingrandendola opportunamente se necessario.
Nel passaggio tra il reticolo quadrettato e il reticolo deformato (cioè nelle operazioni di proiezione vere e proprie) è inoltre possibile – e anzi decisamente consigliabile – servirsi di alcuni software, come ad esempio:
- Photoshop, un programma di fotoritocco e trattamento delle immagini particolarmente indicato per l'anaformosi lineare, perché applicando i molti comandi per allungare o accorciare, distorcere in vari modi, ruotare e deformare prospetticamente qualsiasi immagine è praticamente possibile automatizzare il processo di proiezione.
- Rhinoceros (o un altro programma per la modellazione tridimensionale e l'esecuzione di rendering), molto utile per l'anaformosi catottrica. In questo caso, si può procedere nel modo seguente:
1) tracciare una superficie di dimensioni analoghe a quelle dell'immagine voluta (Superficie A);
2) disegnare sulla Superficie A il reticolo di riferimento, con caselle di forma quadrata o rettangolare;
3) importare nell'area di lavoro del software l'immagine voluta, e applicarla come texture alla Superficie A;
c) modellare il volume dello specchio riflettente con le sue dimensioni reali;
d) tracciare sullo specchio riflettente un secondo reticolo, corrispondente a quello già disegnato sulla Superficie A;
e) disegnare sul piano di riferimento dell'area di modellazione (coincidente col pavimento o la parete che conterranno l'immagine anaformizzata) il reticolo deformato, di forma circolare o semicircolare;
f) creare una superficie con la stessa forma e dimensione del reticolo deformato (Superficie B);
g) applicare l'immagine voluta come texture sulla superficie dello specchio, per visualizzare in anteprima l'effetto globale dell'anaformosi;
h) proiettare l'immagine voluta sulla Superficie B, utilizzando ad esempio i comandi di proiezione e distorsione di superfici secondo i reticoli uv.
O infine, è addirittura possibile servirsi di software appositamente studiati proprio per la creazione di anaformosi catottriche, come ad esempi Anamorph Me!, liberamente scaricabile a questo link e con cui è possibile ottenere direttamente le immagini deformate.
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