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La cucina in muratura rappresenta il sogno di molte lettrici, le quali vedono nella sua realizzazione racchiudersi diversi vantaggi, come l'immagine della tradizione domestica, la solidità, la personalizzazione del luogo e non ultimo la durata nel tempo, rispetto alle soluzioni per così dire più vulnerabili, ossia quelle che prevedono l'impiego di strutture in truciolare nelle diverse varianti o ancor meglio in multistrato.
Sull'argomento si è scritto e si continua a scrivere di tutto, ma la discussione si concentra sui due metodi principali di costruzione della cucina in muratura.
Il primo, quello più tradizionale, prevede la realizzazione partendo da uno spiccato sul quale realizzare una struttura in muratura costituita da blocchetti di materiali diversi, fino al completamento dell'intera opera con rivestimenti in ceramica e opere di falegnameria per realizzare chiusure e i vari accessori.
Il secondo metodo riguarda la costruzione della struttura portante della cucina con elementi prefabbricati provvisti di controtelai per alloggiarvi le varie ante e suscettibili di essere rivestiti con diversi materiali tra cui le classiche piastrelle 10x10 complete di pezzi speciali per realizzare decori, angoli, ecc..
Dei due modi di realizzare la cucina in muratura, comunemente si pensa che nel primo caso il costo dell'intervento risulti più basso, potendosi realizzare in economia, rispetto alla seconda soluzione, inoltre tale convenienza deriva dal fatto che la realizzazione della cucina non è condizionata dall'impiego di moduli standardizzati ma, grazie alla bravura del progettista e alla perizia del muratore, è possibile realizzare ogni richiesta della committenza.
Per contro, si rileva l'impossibilità di spostare la cucina in caso di trasloco e una certa difficoltà nell'ospitare in maniera consona al loro funzionamento i vari elettrodomestici, ciò a causa della scarsa disponibilità di spazio, al fine di consentire una corretta circolazione di aria.
Riguardo alla cucina prefabbricata, si rileva invece il vantaggio di poterla ricomporre in altro luogo, oltre a una realizzazione più veloce e pulita, oltremodo vantaggiosa per il buon funzionamento degli elettrodomestici e dell'ergonomia in genere.
Come si può ben notare, tutta la discussione intorno al tema della cucina in muratura, si concentra principalmente sui vantaggi e gli svantaggi dell'una o dell'altra soluzione, con riguardo principalmente agli aspetti economici, realizzativi ed estetici.
Ben poco si discute degli aspetti igienico-sanitari, in rapporto alla scelta dei materiali da impiegare per la realizzazione e delle misure di sicurezza che tale realizzazione deve rispettare.
Infatti le riviste del settore, i vari blog sulla rete, indicano spesso come materiali da costruzione per realizzare la struttura muraria della cucina in maniera artigianale, i seguenti: blocchetti di argilla, più noti come forati, aventi dimensioni 25x25x8 cm per realizzare le pareti verticali della struttura, tavelloni dello spessore di cm 6 per realizzare piani di lavoro ripiani ecc., profilati a U in ferro per creare architravi, tondini di ferro per rinforzare gli elementi citati disponendoli al loro interno unitamente a malte e collanti vari.*
Per quando riguarda invece, le cosiddette cucine in muratura prefabbricate, in commercio troviamo diversi tipi di proposte, caratterizzate dall'impiego di materiali diversi per la realizzazione della parte strutturale, fondamentalmente il materiale più usato è il multistrato marino idrorepellente, esso può essere fornito, perfettamente intonacato in modo da poter essere dipinto con una qualsiasi pittura murale, oppure al grezzo come supporto per ogni tipo di piastrella.
Dopo aver sommariamente illustrato, le caratteristiche delle due principali tipologie costruttive , andiamo ad esaminare quali possono essere le criticità che tali soluzioni possono comportare nel tempo.
Per le cucine in muratura realizzate in maniera tradizionale, va subito rilevato che l'impiego dei forati in laterizio, non garantisce nel tempo il mantenimento dei requisiti di sicurezza ed igienicità necessari per la funzione loro affidata, infatti stante il loro ridotto spessore, in seguito alla realizzazione al loro interno di tracce per alloggiarvi impianti, ferramenta o collegamenti elettrici, la loro stabilità viene compromessa a causa della riduzione della sezione resistente.
Inoltre, l'inserimento in essi di tondini in ferro, al fine di realizzare dei rafforzamenti, compromette nel tempo la loro integrità a causa dell'inevitabile ossidazione delle armature, esposte all'interno dei blocchetti a fenomeni di condensa che inevitabilmente aggredendo la loro superficie danno origine a fenomeni ossidativi in seguito ai quali, possono manifestarsi fenomeni di espulsione dei rivestimenti soprastanti.
Questo fenomeno è particolarmente più evidente, in quelle strutture in cui è stata rivestita con mattonelle, solo la parte esterna e non quella interna della struttura.
I blocchetti in laterizio inoltre non possiedono un buon isolamento termico e acustico.
L'impiego di elementi in ferro come profilati a U per realizzare, piattabande, guide laterali, o altri elementi costruttivi, comporta nel tempo il manifestarsi di fenomeni ossidativi, causa di deterioramento, a seguito dell'esposizione di essi a umidità ed agenti chimici impiegati per la pulizia.
A questo punto la domanda nasce spontanea: quali materiali usare per realizzare una cucina in muratura che oltre a rispondere alle nostre esigenze estetiche e funzionali, duri nel tempo e sia igienica e sicura?
Cominciamo subito dicendo che tutto ciò che è naturale fa al nostro caso, per cui il calcestruzzo cellulare costituito da sabbia, acqua, cemento, calce, polvere d'alluminio,rappresenta una valida alternativa ai soliti materiali da costruzione per realizzare la parte strutturale di una cucina in muratura.
Facilità di lavorazione,massima salubrità degli ambienti in cui è inserito, (ricordo che il materiale in oggetto è conforme ai parametri Sentinel Haus),una radioattività assolutamente trascurabile in rapporto ai tradizionali materiali da costruzione, lo mettono al primo posto per l'impiego di cui si parla.
Grazie alla presenza nel suo interno, di una grande quantità di bolle d'aria indipendenti l'una dall'altra, risulta ottimo dal punto di vista acustico, termico ed igienico, inoltre in virtù alla numerosa quantità di elementi prefabbricati realizzati con esso, come architravi, travetti ripiani ecc, possono essere eliminati piattabande e profili metallici all'interno della struttura della cucina.
Infine, il peso ridotto rispetto ai materiali tradizionali, unitamente alla velocità di esecuzione in confronto ai metodi tradizionali a parità di volume costruito, lo consigliano senz'altro come materiale da impiegarsi per le realizzazioni di cui si argomenta.
Per quanto riguarda le cucine realizzate con elementi prefabbricati costituiti da compensato multistrato idrorepellente, è importante acquisire la certificazione relativa al tipo di multistrato impiegato, ricordo che per multistrato si intende un pannello fatto con strati di legno sovrapposti con disposti con le venature incrociate.
Ora a parità di costruzione, le caratteristiche di questo materiale variano in base al legno con cui è realizzato, infatti un multistrato in legno di pioppo è meno resistente di uno realizzato in legno di betulla, altro elemento da tener presente di cui occorre acquisire certificazione è il tipo di colla impiegato per assemblare i vari strati, al fine di evitare che in presenza di acqua, avvenga lo scollamento dei vari strati.
La differenza dei costi,tra i diversi materiali citati,si recupera ampiamente nel tempo in termini di stabilità igienicità e durata della cucina.
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