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Le immissioni rumorose costituiscono il motivo di molte liti e vertenze legali capaci di protrarsi anche per molto tempo, per la complessità della materia: in effetti accertare il grado di intollerabilità di una manifestazione rumorosa non è cosa semplice.
Tale affermazione è sostenuta dall'articolo 844 del Codice Civile, il quale stabilisce come l'accertamento della intollerabilità delle immissioni rumorose, va fatto valutando il limite di tollerabilità non in senso assoluto, ma con riferimento alla situazione ambientale in cui esse si manifestano.
Pertanto se in un condominio per civili abitazioni una rumorosità di 3 decibel, prodotta da un inquilino che ha trasformato il suo garage in officina meccanica è considerata inammissibile, in condizioni di normale attività, la stessa rumorosità diventa tollerabile in area industriale o artigianale.
In parole povere, ciò che può essere tollerato in un ambiente molto rumoroso, diventa intollerabile in un contesto più silenzioso. Il concetto espresso è fondamentale per valutare il grado di intollerabilità di un rumore, ossia la propagazione di onde sonore che arrecano disturbo alla nostra persona.
Le sorgenti sonore presenti nel mondo moderno sono numerose: corpi in movimento, liquidi e gas che percorrono condotti e tubazioni con pressioni differenti, scuotimenti, traffico veicolare, ecc..
Attraverso mezzi diversi come l'aria e l'acqua, il suono si propaga fino a raggiungere l'elemento che ne riceve gli effetti di disturbo.
Se si prova a far vibrare un diapason si noterà come le vibrazioni dello strumento sollecitato si propagano nell'aria raggiungendo l'orecchio di chi è disposto in vicinanza, il fenomeno è conseguente alle sollecitazioni a cui l'aria che circonda le parti vibranti è sottoposta, tali compressioni e depressioni generano la perturbazione che il nostro orecchio percepisce.
All'interno delle moderne abitazioni, i fenomeni di disturbo conseguenti a immissioni rumorose sono più rilevanti in presenza di compartimentazioni eseguite con spessori e materiali inadeguati, privi di adeguati sistemi di isolamento acustico.
Abitando in una casa in cui l'inquilino del piano soprastante ha una vita alquanto movimentata, magari rallegrata dalla presenza di un discreto numero di bimbi iperattivi, si ha la necessità di risolvere o per lo meno attenuare il fenomeno, senza ricorrere a lunghe e stressanti vertenze legali.
L'intervento più frequente è la realizzazione di una controsoffittatura realizzata con l'ausilio di materiali isolanti come lana vetro o altro e rifinita con lastre di cartongesso.
Chi ha realizzato qualcosa di simile, avrà notato come la riduzione della rumorosità non si sia manifestata nella misura desiderata, per cui la responsabilità di tale situazione viene addebitata ai materiali usati forse non idonei o a una cattiva esecuzione.
Il vero motivo di tale risultato è da attribuirsi a un concetto errato sul modo con cui il rumore si propaga in un organismo edilizio. Si pensa infatti che il rumore percepito attraverso un tramezzo divisorio o attraverso un solaio, sia conseguente al ridotto spessore degli elementi che lascia passare il rumore, trascurando invece il fatto che ogni elemento immerso nell'aria entra in vibrazione se sollecitato, trasmettendo attraverso l'aria che lo circonda le vibrazioni che danno origine al rumore percepito.
Solo in condizioni di vuoto assoluto, come nello spazio, non esistono i classici rumori terrestri, perché la mancanza d'aria ne impedisce il propagarsi.
Quindi, tornando al nostro problema, ci si rende subito conto che tra i vari elementi di una costruzione immersi nello stesso mezzo, rappresentato dall'aria, vi è un legame di conseguenzialità tra le parti sollecitate e quelle riceventi.
Mi spiego meglio con un esempio: un colpo di martello dato sul pavimento di un solaio soprastante a un locale vuoto, lo si percepisce poggiando l'orecchio sulle pareti perimetrali e sul pavimento sottostante, ciò a riprova che le vibrazioni si trasmettono tra materiali collegati tra loro anche se di natura diversa.
Dalle considerazioni sin qui esposte, deriva che per ottenere un buon isolamento acustico non è sufficiente imbottire di materiali isolanti le varie parti di un edificio, ma è necessario separarle tra loro con opportuni sistemi smorzanti, atti a evitare il propagarsi delle vibrazioni citate alle altre parti della costruzione.
Per i motivi sopraesposti, i comuni controsoffitti in cartongesso disposti su strutture costituite da profilati in acciaio zincato ancorati a pareti e soffitti con i metodi tradizionali, non risultano efficaci anzi, la trasmissione delle vibrazioni descritte, invece di essere impedita risulta favorita dai numerosi collegamenti con le strutture portanti.
Allo scopo di fornire un esempio di come si possa ridurre sensibilmente il rumore proveniente da un solaio soprastante, illustrerò di seguito come procedere per realizzare un controsoffitto isolante a contatto con il soffitto riducendo al minimo l'intercapedine tra le due superfici.
Nell'indicazione delle varie fasi costruttive, mi limiterò a indicare gli accorgimenti da impiegare al fine di migliorare l'isolamento acustico, senza entrare nel merito delle specifiche dimensionali e merceologiche dei prodotti impiegati, essendo tali scelte di competenza di chi dovrà progettare l'intervento in relazione agli spazi e alle caratteristiche costruttive del locale.
Il controsoffitto descritto prevede l'impiego di una struttura portante costituita da acciaio zincato 10/10 da disporre perimetralmente all'interno del locale da sistemare rappresentata da una sezione a U rivolta verso l'interno.
Tale struttura perimetrale verrà avvitata sulla muratura perimetrale, interponendo un materiale antivibrante il quale può essere applicato già a piè d'opera sul profilo metallico, oppure sulla muratura interessata prima di fissarvi i profili in metallo.
Verrà poi realizzato un ordito di profili a U in acciaio zincato, disposti nel senso della luce minore a interasse di circa 50 cm tra loro, ancorati a soffitto mediante dei supporti provvisti di guarnizioni antivibranti disposti a distanza adeguata in virtù della lunghezza dei traversi.
Dopo aver completato la disposizione e il fissaggio di tutti gli elementi strutturali, verranno avvitati sui traversi disposti a interasse di circa 50 cm dei pannelli sandwich costituiti da cartongesso accoppiato a materassini di gomma ad alta densità con soprastante pannello isolante in poliestere o altro materiale di adeguata densità e caratteristiche isolanti.
L'estradosso del controsoffitto verrà poi rifinito nelle modalità desiderate dopo aver stuccato le commessure tra pannelli. L'intervento descritto, se eseguito impiegando il materiale adeguato comporta sicuramente una riduzione della rumorosità proveniente da locale soprastante, inoltre non riduce molto l'altezza libera interna essendo la struttura portante fissata al solaio soprastante, ciò riveste particolare importanza per quei locali con altezza interna al limite di quella consentita dalle norme igienico sanitarie, bisognevoli di interventi non molto invasivi.
Disponendo di una discreta manualità, l'intervento descritto può essere tranquillamente eseguito anche in faidate, con l'aiuto di un volenteroso aiutante.
I costi medi per metro quadro di un simile intervento variano tra 50 e 60 euro in relazione alle dimensioni del locale da sistemare e delle sue caratteristiche costruttive.
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